Risuona la voce dellorgano appena restaurato
Pagine musicali sconosciute e antiche sonorità hanno caratterizzato il concerto inaugurale del restaurato maestoso organo dellIstituto Cavazza
Il suono di un organo appena
restaurato, la scoperta di una ex chiesa nascosta in un palazzo, un pubblico
strabocchevole ed entusiasta, un complesso di provato valore, pagine musicali
sconosciute: queste le componenti che hanno trasformato in evento il concerto
tenutosi nella sala concerti Paolo Bentivoglio dellIstituto
Cavazza la sera del 13 aprile e inserito allinterno della rassegna Organi
Antichi - un patrimonio da ascoltare. Un concerto programmato per linaugurazione
del restaurato organo del salone, un prezioso strumento costruito nel 1908 dalla
ditta Mascioni è una delle poche testimonianze di organo da sala di quellepoca
in città.
Coevo allorgano (che ha sonorità assai diverse da quelle cui siamo
abituati) è stato il programma, che ha riproposto musiche italiane della
prima metà del Novecento, un periodo della nostra storia musicale troppo
spesso taciuto o volutamente dimenticato per ragioni che con larte non
centrano nulla. Il concerto, così, ha avuto il grande merito di
ricordarci come, in quel momento, la musica italiana si staccasse dalle correnti
austro-tedesche e avesse i suoi riferimenti nella musica francese, in quella
russa e in quella dellepoca barocca. Brani antichi ma rivisitati nel Novecento
(come la Toccata e Capriccio per archi di Frescobaldi, trascritta da
Vittorio Fellegara, e
la Ciaccona di Vitali in una versione di Respighi per violino, archi e organo)
sono stati affiancati ad opere di due autori bolognesi appartenenti alla stessa
epoca storica. Una vera sorpresa il brano di Antonio Belletti (1882-1943)
Echi di sera, del 1930, eseguito qui per la prima volta, le cui suggestioni
si legano alla ricerca neo-impressionistica di retaggio francese. Lo stesso
piacevole stupore nel pubblico ha suscitato la Suite di Respighi, per archi
ed organo (1905), presentata per la prima volta in edizione integrale, dove
chiari sono, invece, gli influssi della musica russa del secondo Ottocento e
dellantico barocco italiano. Lo straordinario successo per tutti (dallorchestra
da camera Milano Classica diretta da Alfonso Scarano, al violino solista Casazza,
allorganista Andrea Macinanti, curatore della realizzazione della Suite
di Respighi e direttore artistico della rassegna) fa sperare che questorgano
possa adesso tornare ad essere uno dei punti di riferimento del concertismo
della città.
Ricordiamo, infine, che il concerto è stato registrato e verrà
pubblicato in cd dalla prestigiosa casa editrice Tactus.
Maria Chiara Mazzi