Informazione
è democrazia

“La società in cui viviamo è fandata sull’informazione e sulla conoscenza e chi ne è escluso è condannato ad essere un cittadino di seconda categaria”

Rodolfo Cattini

Il diritto delle persone minorate della vista all’informazione deve essere intangibile e universale: l’Unione Europea dei Ciechi sancisce i princìpi fondamentali l’accessibilità dell’informazione per le persone minorate della vista.
Ognuno ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto comprende la libertà di cercare, ricevere e fornire ogni genere di informazione e di idea senza frontiere, in forma orale, scritta o stampata, in forma artistica o mediante ogni altro mezzo a sua scelta.
(Convenzione internazionale dei diritti civili e politici, art. 19 (2)).
Gli Stati devono sviluppare strategie per rendere i servizi di informazione e documentazione accessibili ai diversi gruppi di persone con disabilità. La scrittura Braille, i servizi di registrazione, la stampa ingrandita e altre tecnologie appropriate devono essere utilizzate per garantire alle persone con menomazioni visive l’accesso all’informazione e alla documentazione a stampa. (Norme standard delle Nazioni Unite per le pari opportunità delle persone con disabilità, norma 5 (b) 6 (Accesso all’informazione e alla comunicazione).
Nel 1999 l’Unione Europea dei Ciechi ha costituito un gruppo di lavoro incaricato di esaminare il problema dell’accessibilità dell’informazione per le persone minorate della vista e di evidenziare i princìpi fondamentali su cui basare la realizzazione delle pari opportunità in relazione a tale problema.
La società in cui viviamo è fondata sull’informazione e sulla conoscenza e chi ne è escluso è condannato a essere un cittadino di seconda categoria. Malgrado l’ottimistica convinzione che le nuove conoscenze, le innovazioni tecnologiche e l’evoluzione sociale produrranno un benessere diffuso, la società contemporanea è altamente selettiva.
Lord Dahrendorf individua tre fattori di diversificazione sociale: la selezione digitale (vi sono grandi differenze nella disponibilità di tecnologie e nell’acquisizione di capacità di utilizzazione delle stesse); il divario economico: l’economia che emerge dal rapido sviluppo delle tecnologie non sembra essere affatto uniformemente e altamente tecnologizzata, creativa o immaginativa, ma una sottile commistione di elementi immateriali e pesantemente materiali; il divario educativo: i fruitori di un’istruzione di livello almeno accademico godono di condizioni di vita migliori e i loro figli hanno maggiori probabilità di mantenere lo status dei genitori o di migliorarlo.
Quali sono le prospettive di coloro che non dispongono di tecnologie e conoscenze avanzate, che esercitano attività a carattere pratico e materiale e non accedono ad un’educazione superiore?
Si può ragionevolmente affermare che le persone disabili rischiano di essere vittime predestinate di questa nuova selezione sociale, derivante dalla nuova struttura dei rapporti sociali. Pur nella formulazione estremamente semplicistica determinata dall’esigenza di brevità, questa tesi appare realistica e drammaticamente verificabile nella vita quotidiana. Ciò vale molto fortemente anche per le persone minorate della vista, per le quali la salvaguardia del diritto all’informazione diviene sempre più essenziale.
Il pieno e incondizionato accesso all’informazione è il prerequisito fondamentale per la conquista delle pari opportunità in tutte le differenti situazioni della vita privata e professionale.

Princìpi fondamentali
Tutte le informazioni destinate al pubblico devono essere rese disponibili per le persone minorate della vista in formato alternativo (Braille, sonoro, stampa ingrandita, digitale, telematico), senza indebiti aggravi di cost si ritardi.
Ogni altro documento deve essere fornito in formato alternativo a richiesta.
Le informazioni fornite su Internet devono essere pienamente accessibili ai ciechi e agli ipovedenti.
La disponibilità di formati alternativi deve essere ampiamente pubblicizzata e promossa.
Le previsioni di spesa per l’informazione devono comprendere i costi per la produzione di formati alternativi.

I rappresentanti delle persone minorate della vista devono essere consultati per la predisposizione dei materiali destinati a programmi di informazione.

Le procedure di reclutamento lavorativo devono essere pienamente accessibili per le persone minorate della vista, provvedendo agli adeguamenti necessari per garantire la partecipazione pienamente paritaria.

Sviluppare una strategia per l’accessibilità dell’informazione
Le persone minorate della vista hanno, rispetto all’informazione, le stesse esigenze di chiunque altro. Stabilire una strategia per l’accessibilità dell’informazione tende ad assicurare che questa categoria di persone non sia esclusa dal flusso delle informazioni destinate ai cittadini dell’Unione Europea. Tale strategia deve contenere sia le indicazioni sulle modalità di predisposizione delle informazioni in formato alternativo, sia le indicazioni sulla formazione degli addetti e la sensibilizzazione.

Linee direttive per la produzione di informazione accessibile
Le linee direttive per la produzione di informazione accessibile devono presentare esempi di buona prassi circa la predisposizione dell’informazione in formato tradizionale o elettronico, nonché le istruzioni per la trasposizione nei formati alternativi.

Applicazioni pratiche
Per rendere efficaci i principi sopra elencati, il gruppo di lavoro ha elaborato una serie di indicazioni pratiche, rivolte soprattutto alle Istituzioni preposte alla predisposizione delle informazioni destinate ai cittadini dell’Unione Europea, in modo tale che le persone non vedenti non ne siano escluse. Il riconoscimento da parte delle Istituzioni del diritto alle pari opportunità può costituire un segnale molto importante per cambiare la mentalità delle Pubbliche Amministrazioni in relazione a questo problema e a diffondere la consapevolezza che la tutela e la concreta attuazione di tale diritto spettano prioritariamente proprio alle Istituzioni che devono realizzare i servizi a tal uopo necessari.