L'Istituto Cavazza e l'Università

Un legame antico che si rinnova

L’Istituto dei Ciechi F. Cavazza opera nella nostra città da oltre cento anni, quando il primo giovane cieco, Augusto Romagnoli, ha conseguito presso la nostra Università, ben due lauree in Lettere e in Filosofia. Molti altri ciechi ne hanno seguito le orme raggiungendo i gradi più elevati della formazione scolastica dopo una proficua frequenza nelle scuole e nell’università bolognese. Molti di loro hanno poi saputo trasferire in tutto il Paese il frutto delle esperienze accumulate in quegli anni di studio e di formazione vissuti nella nostra città e presso le nostre istituzioni. Molti altri sono invece rimasti in città, partecipando attivamente alla vita professionale, civile e culturale di Bologna.
Negli ultimi trent’anni del ’900 sono profondamente cambiati gli scenari e le prospettive della formazione e dell’istituzione scolastica anche dei ciechi, e l’Istituto Cavazza ha saputo riadattare le proprie attività e la propria iniziativa alle moderne esigenze, riuscendo ad assicurarsi un ruolo qualificato nel settore della formazione professionale, nella ricerca, sperimentazione e distribuzione di prodotti informatici e telematici adattati ai non vedenti e nel supporto all’integrazione scolastica.
Oggi si aprono nuove prospettive tra l’Università e l’Istituto, individuando terreni di collaborazione e di confronto al fine di offrire servizi ed opportunità corrispondenti alle esigenze più moderne nei diversi settori della vita e delle problematiche che i ciechi devono quotidianamente affrontare.
L’Università sta realizzando le nuove attività formative per i futuri insegnanti, e tra queste, anche quelle per la formazione degli insegnanti di sostegno per i portatori di handicap; si sono già avviati proficui contatti che dovranno consentire la piena utilizzazione a questi fini dell’esperienza e delle risorse umane e professionali che l’Istituto può mettere a disposizione e che noi consideriamo un importante anello della rete di istituzioni specializzate, che potranno affiancare l’Università per offrire un aggiornato e valido percorso formativo ai futuri docenti delle nostre scuole.
La ricerca tecnologica e informatica mirata ai non vedenti che l’Istituto sta svolgendo ha già assicurato risultati pregevoli e ci pare indispensabile che le competenze e le potenzialità di ricerca e di sperimentazione delle nostre facoltà interessate vengano coinvolte direttamente e forniscano contributi per la predisposizione di strumenti e programmi che permettano sempre più il pieno accesso dei ciechi alle nuove tecnologie e alle potenzialità di formazione e crescita che esse consentono. Sono quindi ipotizzabili collaborazioni nella redazione di tesi di laurea e nella predisposizione di progetti di ricerca comuni.
Infine ci interessa la sperimentazione nel settore dell’accesso dei ciechi alla conoscenza dell’arte ed in particolare della pittura; sperimentazione che l’Istituto Cavazza ha avviato con la realizzazione del Museo Tattile di Pittura Antica e Moderna “ANTEROS”, che già rappresenta una significativa novità nel panorama museale, ma anche nella ricerca scientifica in atto in questo settore.
Crediamo che anche in questo caso alcune facoltà universitarie possano fornire un importante contributo alla ricerca, allo sviluppo di iniziative conoscitive, alla crescita di un’esperienza che ci sembra interessante e foriera di ulteriori positive evoluzioni. A questo fine ci paiono ipotizzabili collaborazioni per la redazione di tesi di laurea, il coinvolgimento di strutture universitarie nella ricerca e nella ulteriore definizione del metodo di riproduzione delle opere pittoriche in rilievo, la predisposizione di percorsi tattili che consentano l’accesso ai ciechi per la fruizione e il godimento artistico dei musei universitari.


Pier Ugo Calzolari
Magnifico Rettore Università di Bologna