occhi
App e webcam, occhi bionici. Ma il cane guida andrà in pensione?
Il Corriere della Sera del 03-07-2014

Applicazioni sempre più sofisticate per aiutare i non vedenti nella vita
quotidiana. Ma l?ipertecnologia non caccia gli amici a quattro zampe.

di Cesare Peccarisi

Nell?era wireless dei telefonini, delle app e delle webcam, anche il
vecchio cane per ciechi potrebbe andare in pensione sostituito da un
servizio di telemedicina WIFI messo a punto sia in Inghilterra che in
America da due diverse aziende (rispettivamente la EyeBridge e la Visus
Technology, Inc) che prestano gli occhi di un operatore ai non vedenti
24 h su 24 suggerendo passo per passo tutto quello che devono fare
tramite un normale auricolare bluetooth.

Alfabeto braille.
Era solo il 1821 quando, sfruttando l?ipersensibilità tattile
compensatoria che si sviluppa nei non vedenti, Louis Braille inventò il
metodo di lettura per ciechi che ancora porta il suo nome: considerata
fin dal suo esordio un?idea rivoluzionaria, ha consentito però di
abbattere solo un?importante barriera fra le tante che devono superare
ogni giorno queste persone che restano comunque degli emarginati. Anche
negli evoluti Usa trova lavoro solo il 41,5% di chi è affetto da cecità
parziale e se la cecità è completa la percentuale resta al 29,9%.

Invecchiamento della popolazione.
Ma è nella vita di tutti i giorni che sorgono i peggiori problemi che,
considerando il costante invecchiamento della popolazione, aumenteranno
per la crescente frequenza di patologie come glaucoma o degenerazione
maculare e soprattutto di diabete che oggi già provoca cecità in 5
milioni di americani e in oltre 1 milione e mezzo di italiani. In Italia
la retinopatia diabetica colpisce due diabetici su tre su un totale di
2.500.000 malati che sono il 4-4,5% della popolazione generale (dati IAPB).

Il cane guida.
Il miglior aiuto per questi pazienti è sempre venuto dal cosiddetto cane
guida, sostegno morale e ausilio di mobilità già presente nei disegni di
grotte dell?era paleolitica.La Storia moderna del cane guida inizia nel
1920 in Germania dove i reduci che avevano perso la vista nella Prima
Guerra Mondiale furono muniti di cani che durante il conflitto erano
stati addestrati per la guerra. Progressivamente furono aperte nove
Scuole e i cani qui addestrati assegnati a cittadini delle più varie
nazionalità. Nel ?27, Dorothy Harrison Eustis, una svizzera benestante
proprietaria di un allevamento di cani visitò una di queste scuole e,
colpita dal loro nuovo impiego, scrisse un entusiastico articolo. Ne
venne a conoscenza Morris Frank, un assicuratore americano che aveva
perso la vista in un incidente e, per visitare i suoi clienti, si
avvaleva di un ragazzo, che però spesso non manteneva l?impegno di
accompagnarlo, facendogli fare figuracce coi clienti. Morris chiese
allora a Do rothy di addestrare un cane che lo liberasse da ogni
dipendenza dai suoi simili: nacque così Buddy, il primo cane guida le
cui gesta sono state raccontate in un commovente libro e poi nel ?51 nel
film della Warner Bros ?The Seeing Eye? ? L?occhio che vede, che ottenne
una nomination all?Academy Award come miglior cortometraggio documentario.

Il rapporto umano.
Per quanto il cane resti per molti aspetti ancora superiore alle moderne
tecnologie wireless, c?è n?è uno in cui nè EyeBridge nè Velasense gli
sono superiori: il rapporto umano con l?operatore. Con questi app una
persona reale parla e guida il non vedente verso la giusta direzione,
può aiutarlo a scegliere una busta arrivata nella casella della posta o
un messaggio mail arrivato sul computer quando manca l?opzione sonora,
ecc. ecc.

Costi e sicurezza.
Negli Stati Uniti i cani guida vengono forniti gratis, mentre i nuovi
servizi APP costano fra 34 e 272 dollari al mese, una cifra non
eccessiva e parzialmente coperta dalle assicurazioni sanitarie
americane. Buddy comunque non va in pensione perché conserva una
capacità che nessuna APP può garantire con sicurezza: se da qualche
parte non c?è campo, resta solo lui ad aiutare il suo padrone che
altrimenti resterebbe soltanto con il suo bastone e un ipertecnologico
sistema web che non riesce più a collegarsi con nessun operatore.
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