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Docenti ciechi penalizzati dal Registro Digitale
Superando.it del 27-06-2014
 

Da qualche anno è stato introdotto dal Ministero per l?Istruzione il
cosiddetto ?Registro Digitale?. Ma come funziona? L?istituto scolastico,
tramite il proprio sito web, permette ai docenti di accedere
all?apposita piattaforma online per l?inserimento di tutti i dati che
normalmente si redigono sui registri di classe e personali.
Si tratta certamente di uno strumento innovativo a disposizione del
corpo docente e dei genitori degli studenti, che da casa possono
controllare online i voti dei propri figli, ma che sta anche creando non
poche difficoltà agli insegnanti con disabilità visiva.
È infatti certamente necessario modernizzare le procedure, senza però
mai dimenticare le regole e le normative affinché una tecnologia non
crei discriminazioni. E a tal proposito, numerose sono le segnalazioni
di problematiche legate a queste piattaforme, come quella di Maria
Rosaria Falco, insegnante non vedente di musica in una scuola media
della periferia di Napoli, che da tempo, spiega, si trova «a dover fare
i conti con la non accessibilità del nuovo sistema sia tramite personal
computer che con l?applicazione (App) per tablet [acquistato, tra
l?altro, a sue spese, nella speranza di risolvere il problema, N.d.R.]».
La docente, poi, sostiene che, nonostante abbia reclamato e sollecitato
la dirigente scolastica per la risoluzione del problema, ha da questa
avuto come unica risposta l?invito a scrivere personalmente ai
programmatori di ARGO (così si chiama la società informatica che ha
progettato la piattaforma omonima). Naturalmente senza alcuna risposta
né alcuna risoluzione della questione.
Falco, inoltre, ha ottenuto dalla scuola un personal computer, non
fornito però di tecnologia assistiva, ovvero lo screen reader [software
che legge lo schermo con voce sintetica, N.d.R.], che è indispensabile
al suo utilizzo da parte di un cieco e che la professoressa ha dovuto
acquistare e installare a proprie spese. In tal modo può al massimo
produrre delle griglie riepilogative del profitto degli alunni e delle
loro assenze, presenze o ritardi, confidando poi nella cortesia dei
colleghi, che in un secondo tempo provvederanno a inserire al suo posto
i dati a sistema, con gli evidenti conseguenti ritardi e fastidi a suo
danno e anche a danno della didattica.

Qui va ricordato che il Ministero dell?Istruzione è un?Amministrazione
Pubblica, e che pertanto è tenuto per legge a erogare servizi
accessibili, sia direttamente su web che su tecnologie interne
utilizzate dai propri dipendenti. Nella Circolare per la Pubblica
Amministrazione del 29 marzo 2013, infatti, è ben chiarito e
sottolineato ? tra le altre novità ? che ogni postazione dei dipendenti
pubblici deve essere accessibile e fornita di tutti i supporti necessari
allo svolgimento delle mansioni richieste dalla propria attività
lavorativa. È desolante, quindi, notare che il Ministero è inadempiente
per ben due volte: in primo luogo perché il Registro Digitale e la
piattaforma ARGO non sono accessibili, e poi in quanto la postazione
informatica della dipendente, ossia il personal computer, non è fornito
della indispensabile tecnologia assistiva.

L?ADV (Associazione Disabili Visivi), organizzazione aderente alla FISH
(Federazione Italiana per il Superamento dell?Handicap), cui Maria
Rosaria Falco ha scritto di recente, ha immediatamente fatto richiesta
ufficiale all?organismo di competenza, ovvero l?AGID (Agenzia per
l?Italia Digitale), affinché prenda in carico il problema e faccia in
modo che si risolva secondo la normativa vigente. Con il richiamo
infatti all?inclusione digitale, contenuto nella rubrica dell?articolo 9
del Decreto Legge n. 179 del 18 ottobre 2012 [convertito nella Legge
221/12, N.d.R.], si rende necessario che questa sia garantita a tutti,
indipendentemente dal settore lavorativo (pubblico o privato) e dal tipo
di strumento di fruizione, con responsabilità specifiche in caso di
mancato rispetto delle norme.

di Stefania Leone,
Consigliere dell?ADV (Associazione Disabili Visivi), con delega per le
Problematiche ITC (Information and Communication Technology) per la
stessa ADV e per la FISH (Federazione Italiana per il Superamento
dell?Handicap), presso i tavoli del Consiglio Nazionale Utenti, AgCom,
Sede Permanente del Segretariato Sociale RAI e Commissione Parlamentare
di Vigilanza RAI. Il presente testo è già apparso in «West ? Welfare
Società Territorio», con il titolo ?Registro digitale: per i docenti
ciechi è un passo indietro? e viene qui ripreso ? con alcune modifiche
alla luce del diverso contenitore ? per gentile concessione.
Il commento di Giovanni Taverna
(mondoinformatica, 27\06\2014, h. 22.34)
 
No carissimo amico, questo è invece proprio il caso che può essere risolto dal singolo, magari con 
un supporto corretto; spiego anche il perchè: intanto non tutte le piattaforme per registri 
elettronici  sono inaccessibili; alcune sono tranquillamente accessibili, altre neppure morti, ma 
questo vale anche per i vedenti. Mia moglie per accedere al suo registro elettronico correttamente 
ha dovuto montarsi fire fox, perchè con internet explorer non c'era storia; ti sembra normale? 
Andiamo avanti. Una volta che si sia accertato che il sito in questione è inaccessibile a tutti gli 
screen readers circolanti, dico tutti perchè se anche funziona con uno solo hanno ragione i 
programmatori, diimostrato inoltre che il cecato più smanettone che esista non ci cava il classico 
ragno, il soggetto in questione deve denunciare  la ditta programmatrice non solo per inadempienza 
alla famosa legge stanca, proprio stanca di nome e di fatto dato che non prevede sanzioni, ma 
altresì denunciare la ditta per danni civili e morali, chiaramente documentabili. Poichè la lesione 
è fatta a diritti soggettivi sul lavoro, la denuncia potrebbe essere estesa anche alla dirigenza 
dell'istituto dirigente che non si è fatta parte diligente per verificare che il prodotto 
consegnato fosse conforme alle leggi vigenti. L'associazione, semmai , potrà supportare la causa 
con esperti e documentazione, ma non penso possa ottenere di più. Chi dovrebbe denunciare uici?Il 
ministero? No, perchè i registri elettronici sono stati scelti e pagati dagli istituti in base alla 
loro autonomia. Tutti gli istituti? No, perchè in alcuni i registri si gestiscono . Allora? Non 
credo che l'ennesima interpellanza parlamentare promossa dal nazionale avrà risultati diversi dalle 
3 o 4 precedenti, cioè 0. Quindi denunce personali, veloci e comunicate alle sedi uici competenti 
per territorio e alla sede nazionale con richiesta di mettersi a disposizioni per consulenze 
eccetera. insomma, o così o restiamo fermi dove stiamo
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