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Google e il MIBAC per la digitalizzazione dei testi rari
Art. postato da C. Quarta su uic h.e., 08\01\2013, h. 09.40.

Prende vita l'accordo di collaborazione siglato ormai due anni fa tra Google e il Mibac, Ministero 
dei Beni Culturali, per la digitalizzazione di 500.000
testi rari conservati nelle biblioteche nazionali italiane e raramente prestati per motivi di 
cautela e di salvaguardia dell'integrità dei volumi.

Fonte:
www.ilsoftware.it/articoli.asp?tag=Google-e-il-MIBAC-per-la-digitalizzazione-dei-testi-rari_9477

Google si sta facendo carico della digitalizzazione delle opere, partendo dal patrimonio della 
Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, per poi proseguire
nel mese di febbraio con quello della Nazionale Centrale di Firenze e arrivare ad aprile con i 
volumi della Vittorio Emanuele III di Napoli.

Le attività di digitalizzazione si svolgono in uno scan center appositamente realizzato in una 
località mantenuta segreta per evidenti motivi di prudenza,
ma che il Mibac ha richiesto si trovi in territorio italiano.

Le opere in fase di digitalizzazione sono quelle del patrimonio letterario italiano del periodo 
compreso tra il Seicento e l'Ottocento e includono, tra
gli altri le primissime edizioni de "La secchia rapita" di Alessandro Tassoni e de "I Promessi 
Sposi" di Alessandro Manzoni, il libretto della prima rappresentazione
de "La Traviata" di Verdi a Venezia nel 1883 e de "La Dafne" di Ottavio Rinuccini.

Così come già fatto oltre 40 biblioteche del mondo, dieci delle quali in Europa, Google renderà 
liberamente consultabili i volumi digitalizzati via Google
Books, Europeana, Cultura Italia e sui siti delle biblioteche e del Mibac: i primi volumi saranno 
disponibili entro i prossimi due-tre mesi, mentre si
dovrebbe arrivare nel giro di un paio d'anni a 340.000 testi. Il progetto, peraltro, potrebbe 
ampliarsi ulteriormente fino a coprire un patrimonio di un
milione di volumi.

Per quanto riguarda la scelta dei testi, la Biblioteca di Roma si è concentrata sulle collezioni 
dei Gesuiti e dei Francescani, Firenze ha prediletto le
arti dello spettacolo, con il Fondo Magliabechino e il Palatino, Napoli, infine, il Fondo Farnese, 
l'Aosta, ricco di opere di storia e viaggi, e il Lucchesi
Palli specializzato in musica e teatro.

Quanto agli investimenti, il primo modulo del progetto è costato 2 milioni e 300 mila euro, dei 
quali 2 milioni sono in capo al Dipartimento per l'innovazione
della Presidenza del Consiglio e il resto dal Mibac.
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