m.melato Sola non se ne và piu' per la città! Commosso ricordo con allegato mp3 di Mariangela Melato. In ricordo della famosa attrice venuta a mancare l'11 gennaio 2013 PcCiechi ti propone l'estratto audio di un'intervista alla rai del giugno 2009dove la Melato si esibisce anche con l'interpretazione dell'indimenticabile "Sola me ne vò per la città" assieme alla seguente nota biografica estratta da La Gazzetta dello sport. (mp). La gazzetta dello Sport Cinema in lutto Addio a Mariangela MelatoCinema in lutto Addio a Mariangela Melato MILANO, 11 gennaio 2013 L'attrice milanese aveva 71 anni. Il decesso in una clinica romana dove era ricoverata per un male incurabile Eccola nei panni di Raffaella Pavone Lanzetti in "Travolti da un insolito destino...". AnsaIl suo mitico intercalare con forte accento milanese accompagnato da una corposa erre moscia resterà scolpito nella storia del cinema. Nei panni di Raffaella Pavone Lanzetti, nel film di Lina Wertmuller Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto, inveiva contro il proletario Gennarino Carunchio, interpretato dallo straordinario Giancarlo Giannini. Solo una tessera nel mosaico cinematografico di Mariangela Melato che ci ha lasciati all'età di 71 anni. L'attrice è morta per un male incurabile in un clinica di Roma. Con la sua scomparsa si chiude probabilmente l'era della commedia sociale, in cui fu protagonista assoluta sempre al fianco di Giannini. Addio alla Melato da fo a pirandello — Mariangela Melato era nata a Milano il 19 settembre 1941. Eclettica attrice come poche, sia nel cinema, sia nel teatro, esordì proprio sul palcoscenico nel 1960 con la compagnia di Fantasio Piccoli in Binario cieco di Terron. Dario Fo individuò in lei l'artista di classe. Così dal 1963 al 1965 la volle al suo fianco in Settimo Ruba un po' meno e La colpa è sempre del diavolo. Fu il salto di qualità che nel 1966 la portò in giro per l'Italia con lo stabile di Trieste, toccando l'apice due anni dopo nell'Orlando furioso di Luca Ronconi. Ma il punto forte della Melato era la sua duttilità. Eclettica com'era disse di sì a Garinei e Giovannini che la vollero nella commedia musicale Alleluia brava gente (1971), senza mai abbandonare la sua maschera a volte tragica, altre coinvolgente: Medea (1986) a Fedra (1987) di Euripide alle commedie Vestire gli ignudi di Pirandello (1990) e La bisbetica domata di Shakespeare (1992). Con Giancarlo Giannini e Lina Wertmuller. Ansasodalizio wertmuller — Il cinema non si lasciò sfuggire un simile talento e come nel teatro alternò ruoli drammatici (La classe operaia va in paradiso, 1971, e Todo modo, 1976, di Petri; Caro Michele, 1976, di Monicelli; Oggetti smarriti, 1979, e Segreti segreti, 1985, di Giuseppe Bertolucci; Dimenticare Venezia, 1979, e Il buon soldato, 1982, di Franco Brusati; Figlio mio, infinitamente caro, 1985, di Valentino Orsini) a quelli esilaranti. Un periodo che coincise con l'incontro con Lina Wertmuller. La regista ne fece un'icona in Mimì metallurgico ferito nell'onore (1972) e Film d'amore e d'anarchia (1973), anche se fu Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto l'opera che ne sottolineò la strodinaria barvura. Seguirono Casotto (1977) e Mortacci (1988) di Sergio Citti; Aiutami a sognare (1980) di Pupi Avati. one women show — Dagli anni Novanta ha lavorato anche per la televisione (Scandalo, 1990, Una vita in gioco, 1991, Due volte vent'anni, 1995, L'avvocato delle donne, 1997; Rebecca, la prima moglie, 2008) ed è proseguito il suo impegno teatrale (Il lutto si addice ad Elettra, 1996; La dame de Chez Maxim, 1998; Fedra, 1999; Un amore nello specchio e Madre Coraggio, 2002; La Centaura, 2004; Chi ha paura di Virginia Woolf?, 2005; Il dolore, 2010); mentre per il cinema recitò in La fine è nota (1993) di Cristina Comencini, Panni sporchi di Mario Monicelli e Un uomo perbene di Maurizio Zaccaro (1999), Vieni via con me (2005) di Carlo Ventura. La sua ultima apparizione a Lugano risale al 2008 con lo spettacolo al palazzo dei Congressi Sola me ne vò, un one women show, in cui l'attrice era accompagnata in scena da una musicista e da un corpo di ballo di 6 ragazzi avvenenti che la celebravano, la corteggiavano e la seducevano. "Ora non riesco a parlare" è il commento di Lina Wertmuller. "Lo so, volete un commento, due parole. Ma ora no", ha aggiunto commossa. g.des. © RIPRODUZIONE RISERVATA La Gazzetta dello SportTorna all'indice