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Anno 3, numero 2, novembre 1996



Periodico di informazione dell'Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza

Anno Terzo - N^ 2 Novembre 1996 - Aut. Tribunale di Bologna n^ 6232 del
26/11/93

La Direzione augura a tutti i lettori sereno natale e felice anno nuovo.

SOMMARIO

Nel segno di Augusto Romagnoli
pag. 3

Vedere con le mani
Paolo Gualandi  pag. 4

Toccare l'Arte
Loretta Secchi  pag. 4

Avvicinare l'arte ai non vedenti
Ernesto Dini  pag. 6

Natale in San Domenico
Elisabetta Pasquali  pag. 8

TV ed Handicap
Giorgio Tonelli  pag. 10

Una storia di guerra
Alberto Borghi  pag. 11

Un matrimonio... speciale
Antonio Marchello  pag. 12

Gli amici del "Cavazza"
I sostenitori  pag. 13

Fascinosa Val di Setta
Paola Rubbi  pag. 14

Pista, addio!
Arrigo Martino  pag. 17

Istruttoria Pubblica sulla Disabilita'
Elisabetta Golinelli  pag. 20

Il contributo del Cavazza
Antonio Marchello  pag. 21

Una vita per i cavalli
Alberto Borghi  pag. 22


COMITATO D'ONORE

L'Istituto Cavazza ha costituito un Comitato d'Onore al quale hanno
aderito importanti personalita' della comunita' cittadina bolognese, per
manifestare cosi' la loro solidarieta' e il loro sostegno morale nei
confronti dell'Istituto e del suo operato.

STEFANO BORGHI	Presidente Associazione Industriali, Provincia di Bologna
GIORGIO GUAZZALOCA	Presidente della C.C.I.A.A. e dell'ASCOM
ENZO MOSINO	Prefetto di Bologna
VITTORIO PRODI	Presidente della Provincia di Bologna
FABIO ROVERSI MONACO	Magnifico Rettore	dell'Universita' di Bologna
FILIPPO SASSOLI DE BIANCHI	Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
PIERLUIGI  STEFANINI	Presidente della Lega Provinciale	delle Cooperative
WALTER VITALI	Sindaco di Bologna

COMITATO SCIENTIFICO
Mario Barbuto,
Andrea Canevaro,
Rodolfo Cattani,
Aldo Costa,
Gianni Fuca',
Eustachio Lo Perfido,
Renato Meduri,
Emilio Rebecchi,
Vittorio Capecchi

REDAZIONE

DIRETTORE RESPONSABILE: Paola Rubbi
CAPO REDATTORE: Antonio Marchello
Angelo Aiello, Maurizio Cocchi, Cosetta Mignani, Elisabetta Pasquali,
Giorgio Tonelli, Pier Michele Borra, Ernesto Dini, Mario Barbuto, Maura
de Angelis
RICERCA FOTOGRAFICA Tommaso Saredo

REALIZZAZIONE GRAFICA Virtual Coop S.c.a.r.l. Cooperativa Sociale, Viale
A. Moro, 16 Bologna

STAMPA Litosei s.r.l., Via Bellini 22/4 - Rastignano (Bologna)

Vedere Oltre - Anno Terzo - N^2 Novembre 1996 - Aut. Tribunale di
Bologna n^ 6232 del 26/11/93 - Sped in abb. post. L.549/95 art.2 C. 27
filiale di Bologna

Nel Segno di Augusto Romagnoli

Il 20 Dicembre prossimo, l'Istituto Cavazza, l'Universita' degli Studi
di Bologna, il Liceo Ginnasio Galvani, l'Istituto Statale d'Arte di
Bologna, organizzano una manifestazione in commemorazione del
cinquantenario della morte di Augusto Romagnoli.

Il ricordo del grande pedagogista che ha sviluppato, su basi
metodologiche e scientifiche, l'educazione dei non vedenti e che ha
elaborato il metodo per la formazione degli educatori dei ciechi, non e'
solo l'occasione per analizzare il passato, ma un momento per rilanciare
con le istituzioni interessate, il dibattito sull'integrazione
scolastica, sociale e lavorativa dei ciechi italiani.

Questi sono i motivi che hanno spinto un'istituzione come l'Universita'
degli Studi di Bologna a partecipare attivamente a questa
manifestazione, non soltanto perche' Augusto Romagnoli si e' laureato
due volte presso le nostre facolta', ma perche' ci sentiamo coinvolti
nel dibattito e nelle attivita' tendenti a favorire l'integrazione dei
ciechi.

Con questo intento ho accolto la richiesta di far parte del comitato dei
garanti della rivista "Vedere Oltre", con questo spirito ho collaborato
a questa manifestazione, con la stessa disponibilita' mi auguro che
l'Universita' si attivi nella ricerca tecnico-scientifica, per il
superamento degli ostacoli ancora esistenti sulla strada della completa
emancipazione e integrazione dei ciechi nella societa'.

Universita' degli Studi di Bologna
Il Magnifico Rettore
Fabio Roversi Monaco

Vedere con le mani

L'Associazione Scuola di Scultura Applicata di Bologna, all'interno del
corso di Formazione professionale F.S.E. Regione Emilia Romagna per
Tecnico Progettista dell' immagine tridimensionale, ha studiato un
metodo didattico-riabilitativo volto a rendere accessibili ai non
vedenti e ipovedenti' le arti visive.

Il progetto di ricerca, in corso di perfezionamento e in via di
sperimentazione presso l'Istituto F. Cavazza di Bologna grazie alla
collaborazione del dott. Egidio Sosio e del prof. Pier Michele Borra, si
avvale oggi della qualificata consulenza del prof. Renato Meduri,
direttore della Cattedra di Ottica fisiopatologica dell'Universita' di
Bologna e del dott. Sergio Zaccaria Scalinci, direttore dei Centro
Ipovedenti dell'Ospedale S.Orsola. L'iniziativa nata da una idea
maturata insieme al collega e amico Bruno Bandoli, recentemente
scomparso, ha assunto una fisionomia piu' definita in virtu' delle
ricerche teoriche del prof. Marco Marchesini, del direttore dei corso
prof. Wolfango Peretti Poggi e della dott.ssa Loretta Secchi,
responsabile del progetto didattico e della sperimentazione del metodo
all'interno dell'Istituto Cavazza. Con immensa soddisfazione vedo
l'evolversi di un progetto didattico-riabilitativo che da anni attendeva
di essere concretizzato.

Paolo Gualandi

Toccare l'arte
Progetto di ricerca di educazione all'immagine

Recuperare l'immagine del mondo, per un non vedente, significa
richiamare alla memoria una realta' conosciuta e poi svanita totalmente
o parzialmente, in tempi rapidi o relativamente dilatati. La visione
sintetica, quindi globale di un insieme, nel momento in cui il senso
della vista e' scomparso diventa impossibile; l'unica possibilita' che
resta e' sentire tattilmente e a porzioni cio' che ci circonda,
collazionando le esperienze parziali per ricostruire uno spazio abitato
da presenze che al vedente si offrono in simultanea, al non vedente in
forma isolata. Una simile condizione esclude la possibilita' di vedere
con le mani cio' che, espresso bidimensionalmente, traduce visivamente
un mondo di immagini fantastiche e realistiche corrispondente a
proiezioni di stati d'animo e dimensioni interiori. Ecco una delle
finalita' dell'esperienza tattile: restituire al non vedente e
ipovedente il sentire e il vedere con il cuore e con la mente la
difformita' delle cose del mondo rappresentate nella storia antica e
recente in modo naturalistico o stilizzato, iconico o aniconico. Per
questo il metodo adottato si basa sulla lettura tattile di immagini
artistiche tradotte in bassorilievi; questi ultimi, studiati e creati
nel rispetto di rapporti spaziali che simulano l'esperienza
visivo-prospettica, permettono al non vedente di entrare in contatto con
un mondo dominato da oggetti isolati e vedute d'insieme. Nel trasformare
la visione retinica in percezione aptica, i rilievi utilizzati, studiati
e perfezionati nei loro caratteri costitutivi, si presentano con
contorni e volumi destinati a sollecitare nel non vedente la cognizione
mentale di una realta' rappresentata plasticamente.  La comprensione del
soggetto  ospitato  nella composizione scultorea e' possibile quando
esso si da' nella sintesi di dati fisici e concetti condivisi
dall'allievo, diventato non vedente o ipovedente solo in un momento
successivo alla conoscenza visiva del mondo, mentre risulta piu'
difficoltosa ma possibile quando l'assenza di facolta' visive e'
presente dalla nascita. Nella ricostruzione mentale, indotta dal tatto,
di un'immagine naturalistica o stilizzata, copia o interpretazione della
realta', il non vedente puo' recuperare con apprezzabile autonomia una
conoscenza mnemonica altrimenti condannata a stemperarsi nel tempo. Da
un punto di vista didattico terapeutico il rapporto tattile con i
rilievi - corrispondenti per forme e volumi a dipinti famosi, ma anche a
fumetti - che traducono fedelmente temi e soggetti desunti
dall'esperienza reale o immaginaria, coadiuvato da lezioni teoriche
impostate su un linguaggio sinestesico ed evocativo, simultanee
all'esercizio aptico, e dalla lettura di schedature dei soggetti
rappresentanti in linguaggio braille,  consente al non vedente di
comprendere piu' approfonditamente la natura stilistico-formale e
contenutistica delle immagini.

Nei mesi di aprile e maggio 1996 docenti e allievi dell'Associazione
Scuola di Scultura Applicata hanno lavorato a fianco degli allievi
dell'Istituto Cavazza, impegnati nella frequentazione del corso
professionale per la qualifica di centralinisti. Dopo alcune lezioni
teorico pratiche, tenute internamente, e' stato possibile recarsi nei
luoghi piu' significativi della citta' per vivere direttamente un
rapporto con spazi in cui l'arte dimora da secoli. Con un entusiasmo e
una riuscita che hanno superato le aspettative, si e' compiuta
un'es-perienza di stage estremamente significativa, al termine della
quale e' stato possibile organizzare una conferenza stampa. La speranza
di estendere questo tipo di educazione all'immagine, di natura tattile e
uditiva, alle sezioni didattiche museali e alle scuole di grado medio
inferiore e superiore, ci induce a insistere nella ricerca e a
proseguire in un comune cammino.

Avvicinare l'arte ai non vedenti
La presentazione dell'iniziativa

Nella mattinata di giovedi' 30 maggio e' stata presentata nell'Aula
Magna "Paolo Bentivoglio" dell'Istituto Cavazza di Bologna una
interessante esperienza didattica realizzata dall'Istituto stesso e
dalla Scuola di Scultura Applicata L'iniziativa ha suscitato grande
interesse nell'opinione pubblica a giudicare dall'attenzione che ad essa
hanno riservato il Gazzettino locale messo in onda da Radiodue e TG3,
L'Unita', La Repubblica e Il Resto del Carlino, il quale ha scritto:
Corso al Cavazza - Famosi Dipinti in Rilievo perche' i non Vedenti
possano Toccare l'Arte. Non bisogna mai porsi dei limiti. Se l'ha detto
Daniele, allievo del primo corso in Italia che si e' proposto di
avvicinare l'arte della pittura ai non vedenti, allora ci si puo'
credere davvero. Il ragazzo ha partecipato ieri al resoconto della
singolare esperienza didattica che, grazie alla traduzione plastica in
bassorilievi di opere pittoriche, ha permesso a quindici persone non
vedenti dell'Istituto F. Cavazza di apprezzare quadri di Guido Reni,
Ercole De Roberti e Vitale da Bologna contenuti nella pinacoteca
cittadina. Tutto cio' non solo per mezzo del tatto, ma anche attraverso
le descrizioni storico-iconografiche della professoressa Loretta Secchi,
docente della Scuola di Scultura Applicata.  Ai calchi che riproducono
fedelmente i capolavori selezionati sono state infatti abbinate lezioni
simultanee di storia dell'arte in modo da consentire agli studenti di
comprendere lo stile, la forma, il contenuto delle immagini. Resta da
trovare il modo per rappresentare il colore e il tratto del pennello -
ha osservato Egidio Sosio, coordinatore dei corsi dell'Istituto Cavazza
- dato che non e' sufficiente trasportare l'opera dalla tela al
bassorilievo per renderla fruibile ai non vedenti. Gia', perche' quella
di trasmettere sensazioni e sentimenti attraverso il tatto e' un'impresa
davvero ardua. L'hanno sottolineato nei loro interventi anche
l'Assessore comunale alle Politiche Sociali Lalla Golfarelli e il prof.
Renato Meduri, direttore della cattedra di Ottica Fisiopatologica
dell'Universita'.  L'iniziativa, che e' durata due mesi e si e' conclusa
da qualche giorno, ha avuto anche un altro importante scopo, quello di
sollecitare le istituzioni a pensare l'arte anche per coloro che non la
vedono. Solo cosi' - ha aggiunto Sosio - i musei saranno luoghi
veramente aperti a tutti.

ERNESTO DINI

Foto:
1. Bassorilievo della testa del Cristo di Guido Reni

2. Bassorilievo della Maddalena di Ercole de' Roberti

3. Tavola didattica con eseplificazione del passaggio dalla
rappresentazione naturalistica all'immagine stilizzata


Natale in San Domenico
Concerto di musica sacra del coro SLAVINSKIJ LIK
ELISABETTA PASQUALI

Proseguendo il cammino di ricerca fra le espressioni piu' vive della
religiosita' cristiana, anche quest'anno in occasione del Natale, la
Cooperativa I MARTEDI' in collaborazione con il Centro San Domenico di
Bologna propone una musica d'oltre confine. Dopo il grande successo del
gruppo Gospel Canton Spirituals del '94 e la Messa Creola dello scorso
anno, quest'anno e' di scena la Russia con una liturgia ortodossa nella
suggestiva interpretazione del coro SLAVINSKIJ LIK di Mosca. il coro
SLAVINSKIJ LIK nasce negli anni '80 a Mosca come coro religioso. Dall'89
svolge anche un'attivita' concertistica ed e' composto da 24 elementi
con una singolare caratteristica: ogni componente del coro e' anche
solista.

A dirigere il Coro e' Andrei Sciatskij che proviene da una famiglia di
lunga tradizione musicale e che oltre ad essere un ottimo pianista e'
anche Direttore di coro presso l'Accademia Musicale Gnessiny di Mosca.
il repertorio che potremo ascoltare durante il concerto che si terra' a
Bologna il 17 dicembre '96 nella splendida cornice della Basilica di San
Domenico, e' tra i piu' vari ed interessanti. il coro in quest'occasione
proporra' infatti la musica liturgica cristiana e in particolare i cani
sacri russi dal XVI al XX secolo.

In Italia il coro e' approdato per la prima volta nel 1992, in occasione
dell'Anno Colombiano, invitato a Genova in qualita' di rappresentante
del proprio paese per la Giornata Ufficiale della Russia nel quadro
dell' "Expo genovese 1992" dedicata a Cristoforo Colombo.

La scorsa primavera e' tornato in Italia per una serie di concerti che
hanno ottenuto ovunque un grande successo. Di qui l'idea di riproporre
la tourne'e proprio in occasione del Natale, offrendo un repertorio
forse non troppo consueto ma con uno straordinario potere evocativo.

Oltre alla data di Bologna, la Cooperativa I MARTEDI' si e' fatta
promotrice anche di altri concerti nel Nord Italia. Per il mese di
dicembre nelle seguenti citta': Rimini, Pesaro, Imola, Monte del Re
(Bo), Ravenna, Mestre.

A Bologna l'evento avra' anche un carattere umanitario. L'intero incasso
della serata infatti sara' devoluto a BABY NEL CUORE, l'associazione che
da tempo opera con ottimi risultati nel campo delle adozioni a distanza.
il concerto avra' inizio alle ore 21.

Per ulteriori informazioni: COOPERATIVA I MARTEDI'- 051.232093.


TV Ed Handicap
FRA PIETISMO E SPETTACOLARIZZAZIONE

Raccontare l'handicap non e' facile. Il rischio e' quello di oscillare
fra un generico pietismo emotivo e la storia straziante, il dramma
personale, il fenomeno da baraccone, il mercato del dolore. Anche il
servizio pubblico radiotelevisivo non si sottrae a questa oscillazione.
Oppure cerca il caso individuale da risolvere, magari in diretta, per
poter dimostrare la propria utilita' sociale. Recentemente Dina Roggi,
vicepre-sidente della Consulta romana per l'handicap che raggruppa 44
associazioni ha reso noto di aver avuto questa richiesta per "Domenica
in...", cercavano una persona con handicap, ne' troppo vecchia, ne'
troppo giovane, non brutta, che avesse problemi irrisolti ma che si
potessero risolvere. Insomma, una Tv che mette a posto la coscienza dei
sani a poco prezzo.

Un'idea diversa di come raccontare l'handicap viene dalla BBC, la
televisione di stato inglese, che ha deciso di affidare i programmi
sull'handicap ad una squadra di registi, programmisti e segretarie di
produzione disabili. La BBC ci da' lavoro anche perche' lo richiede la
legge che impone ad ogni datore inglese una percentuale di dipendenti
disabili, spiega Maria Grazia Zedda, una ragazza italiana sorda
ventiquattrenne. La puntata di maggior successo andata in onda alle
23.15 e seguita da oltre 600 mila spettatori era intitolata Orgoglio di
mamma. Il regista Ian Macrae, parzialmente cieco, ha raccontato la
storia di una donna nata con la spina dorsale bifida che decide di
affrontare la maternita' in stampelle e sedia a rotelle. Utilizzando
anche un video che il marito della donna ha girato durante la
gravidanza, il servizio racconta gli ostacoli che hanno impedito una
maternita' normale.

Nei nostri programmi, afferma il regista Macrae, gli handicappati
parlano di loro stessi senza piu' dover passare attraverso le lenti dei
sani. In un servizio tradizionale, alla mamma sarebbero state poste le
domande che soddisfano la curiosita' dei sani: Perche' ha deciso di
avere il bambino? Ne ha discusso con suo marito? Chi vi e' stato
vicino?. Nel servizio vengono invece raccontate le paure: la mamma che
piange prima del controllo a cinque mesi e dice "So cosa soffrirebbe un
bambino portatore di handicap: quello da cui sono passata io". Poi la
gioia nello scoprire che il piccolo e' in ottima salute. Infine
l'ingresso in una clinica piena di barriere architettoniche che le
impediscono l'entrata dall'ingresso principale e la costringono ad un
percorso ad ostacoli nei sotterranei dell'ospedale.

Il punto di vista dei diretti interessati sembra funzionare
sull'audience. Il pubblico ha risposto positivamente a queste
programmazioni. Vi ha riconosciuto un'autenticita' sempre meno
riscontrabile nei programmi TV. Una esperienza che potrebbe essere
proposta anche in Italia, dove la TV pubblica e privata sta vivendo una
fase di imbarbarimento tutta protesa com'e' ad inseguire cronaca nera,
sangue, violenze oppure mondanita', giochini, vicende rosa con le
immancabili modelle (pardon top model) in chiusura di trasmissione.

La realta', lo sappiamo tutti, e' un'altra cosa. E quella che passa
attraverso gli schermi e' una frazione di realta'. Forse nemmeno la piu'
importante. Vale il detto Fa piu' notizia un albero che cade di una
foresta che cresce. Questo anche per ricordare che arrivare alla grande
comunicazione e' importante, ma ancora piu' importante e' la formazione.

Si cominci ad educare seriamente, ovunque, non solo nelle scuole,
all'integrazione, al superamento delle barriere fisiche e mentali. Se
cambia il modo di pensare collettivo, certamente cambiera' e migliorera'
anche la grande comunicazione che, soprattutto in Italia, deve imparare
a raccontare non solo dei portatori d'handicap ma con i portatori
d'handicap. Solo attraverso questo passaggio si potra' evitare la
spettacolarizzazione del dolore e, in definitiva, non si abdichera' alla
dignita' dell'uomo.

Giorgio Tonelli


Una storia di guerra

Il 25 aprile 1996, in occasione della festa di liberazione, Ugo
Baschieri e' stato premiato con la medaglia d'argento al valor militare.

La sua e' una storia di guerra, quella di Ugo Bascheri, premiato il 25
Aprile di quest'anno con la medaglia d'argento al valor militare. Gia'
ferito gravemente ad un occhio, Bascheri non si sottrae al tentativo di
bloccare la marcia di una pattuglia di tedeschi alla caccia del suo
gruppo di partigiani, nei pressi di Montefiorino. Purtroppo Bascheri ed
i suoi finiscono intrappolati dal fuoco nemico. Un partigiano viene
colpito mentre cerca di rispondere al fuoco. Bascheri tenta di salvarlo,
ma viene investito dall'esplosione di una granata , che fatalmente, lo
colpisce all'altro occhio. Inizia cosi' un'odissea che lo porta ad
attraversare la linea gotica verso sud proprio quando i tedeschi si
stanno ritirando e, successivamente, in molti ospedali. Mentre le
campane suonano a festa per la Liberazione, Bascheri perde, a causa di
una grave infezione, definitivamente la vista. L'eroismo di Baschieri,
tuttavia, non e' rimasto circoscritto alle azioni militari. Egli ha
continuato a lottare per vincere altri nemici: l'emarginazione, il
pietismo, la dipendenza economica.

La sua forte tempra ha fatto si' che prima di questa, altre medaglie,
piu' intime e personali, ornassero il suo medagliere e queste si
chiamano matrimonio, paternita', impresa.

Alberto Borghi

Un matrimonio... speciale

Accade, alcune volte, che degli impedimenti intervengano negativamente
durante la celebrazione di un matrimonio. Noto l'intervento dei bravi
nei confronti del povero Don Abbondio. Piu' recentemente alla prepotenza
fisica sono andati sostituendosi, nelle moderne societa', impedimenti
piu' raffinati, sottili, sofisticati. Per alcune categorie di persone,
quali i disabili, questi impedimenti hanno forme diverse e si presentano
come barriere architettoniche, pregiudizi, spesso vere e proprie
discriminazioni. Eppure il 20 luglio 1996 alle ore 17,30 nella Sala
Rossa del Palazzo del Municipio di Bologna, il consigliere comunale
Mario Barbuto ha celebrato il suo primo matrimonio tra i signori Fabio
Stefani e Alessandra Zanussi che lo hanno scelto, in sostituzione del
sindaco, perche' a lui legati da antica amicizia.

Tra le mille considerazioni che affollano la mente di chi scrive, e ha
il compito di riferire la notizia, una sulle altre sembra possa meglio
definire l'evento: la funzione del celebrare indica la sacralita' del
momento che si sta vivendo e il celebrante e' investito di un'autorita'
che va ben oltre la propria persona, riflette piuttosto il ruolo di
custode delle civili tradizioni che, per l'occasione, esso ricopre.

La Sala Rossa e' la sala delle cerimonie, in essa l'emozione per
l'evento trova un luogo ideale per esprimersi. Siamo certi che quel 20
luglio essa sia stata teatro e testimone di un'esperienza di nuova e
privata emozione, per gli sposi, e di rinnovato patto di civilta' tra la
citta' e il mondo dei disabili, che il consigliere Barbuto, per
l'occasione, ha rappresentato.

Antonio Marchello


Gli amici del "Cavazza"

L'Istituito Cavazza e la redazione di Vedere Oltre ringraziano
sentitamente quanti, ricevendo la rivista, hanno risposto concretamente
all'appello per una raccolta di fondi a favore dei ciechi.

Dott. Acerbi Libero
ACOSER S.p.A.
Dott. Adalio Giuseppina
Dott.ssa Alvisi Liliana
Assicurazione Reale Mutua
Assicurazione Zurigo
Assicurazioni Universo
Babilonia da Valentina
Bar 133
Ing. Barbanti Giovanni - Consul. Ind.le
Sig. Bazzi Valerio
Sig.ra Bendini Adria
Fam. Benfenati Selleri
Dott. Bergonzoni Paolo
Sig.ra Bernasconi Laura
Dott.ssa Bettini Manuela
Sig. Bianco Giovanni
Biblioteca Com. le - Q.re Savena
Biblioteca Comunale
Sig. Bolognini Lorenzo
Sig. Bonato Ottorino
Bonazzi Giuliano & C. s.a.s.
Sig.ra Bonvicini Natalina
Dott. Buscaroli Andrea
Sig. Cacioli Fabrizio
Dott. Calogiuri Francesco
Sig.ra Campanelli Evelina
Dott. Caruso Giancarlo
Dott. Cassone Giancarlo
Sig. Catalano Sergio
Prof. Cavina Giancarlo
Dott.ssa Cherubini Daniela
Dott.ssa Coluccia Egla
Coop. Edificatrice API C
Dott. Copaloni Orlando
Costa Assicurazioni s.r.l.
Credito Romagnolo
Sig. CuddŠ Giovanni
Sig. Curcio Eugenio
Sig.ra Del Giudice Navarra Gabriella
Dott. Di Castri Massimo
Dott. Di Giorgio Francesco
Dott. Di Girolamo Nicola
Sig.ra Diodati Francesca
DMC
Emporio della Carta
Farmacia S. Lucia
Maestro del Lavoro Fava Franco
Felsinea Ristorazione
Figoli Eugenio
Forlivesi Maria Luisa
Fam. Forni - Innocenti
Sig. Fortini Davide
Dott. Gabriele Consulente Finanz.
Dott. Galuppi Giancarlo
Dott. Gamberini Arnaldo
Sig. Garai Giorgio
Prof. Giordani Giancarlo
Dott. Guerzoni Achille
Sig. Guglielmi Giorgio
Dott. Ippolito Aldo
Dott. Lauria Francesco
Dott. Lenzi Loris
Sig. Montanari Gino
Mag. Nannucci S.p.A.
Sig.ra Marchi Ernestina
Dott. Martelli Mario
Dott. Martoni Andrea
Sig. Bastia Enzo
Studio Michelini Ing. Giampaolo
Sig. Minarelli Sergio
Mini Palace
Dott. Minore Giancarlo
Sig. Molinari Alessandro
Sig. Monopoli Vincenzo
Montegrappa Maison d'Art
Sig. Monti Massimo
Sig.ra Moretti Loredana
Rag. Muratori
Sig. Musiani Mario
Sig. Naccarato Massimiliano
Oleodinamica Pederzani & Zini
Sig. Olivieri Gianni
Dott. Orlandini Giacomo
Arch. Pancaldi Leone
Sig. Panza Luigi
Paris Texas Italy
Sig. Passerini Giancarlo
Sig.ra Pioli Giuliana
Piscina Consorziale
Sig.ra Pizzirani Tripolina
Sig. Pozzetti Mario
Sig.ra Pratellini Natalia
Sig. Rambaldi Walter
Dott. Ramponi Roberto
Dott.ssa Rizzoli Patrizia
Dott. Rosati Rodolfo
Sig. Rossi Gianni
Sig.ra Russo Maria
S.A.S. Milena
Safari di Fusconi R. & C.
Sig. Santacatterina Mauro
Prof.Sassi Paolo
Sig. Scarparo Giuseppe
Sig. Scialla Domenico
Siderpali
Dott. Sommariva Filippo
Sig. Speretta Pietro
SUB - Agenzia Dr. Gozzoli
Tabaccheria Andreoli
Tabaccheria Billi
Tabaccheria Graldi
Sig. Taddei Carlo
Tappj Bleu s.a.s.
Sig. Taras Vincenzo
Ing. Teatini Glauco
Sig. Testoni A.
Dott.ssa Testore Patrizia
Dott. Tocco Ettore
Dott. Tonelli Andrea
Rag. Toppini Goffredo
Sig. Tordin Romano
Sig. Vecchi Giovanni
Sig. Veronesi Ermanno
VIRO Innocenti S.p.A.
Sig.ra Vismara Teresa
Sig. Viterbo Giovanni
Sig. Zacchini Remo
Sig. Zanni Paolo
Sig. Zanobi Gabriele
Sig. Zanotti Gualtiero
Sig.ra Zardi Giulianini Renata


FASCINOSA VAL DI SETTA

Nasce in Toscana, a ovest di Montepiano, quel torrente Setta che, dopo
avere percorso una quarantina di chilometri, sbocca nel Reno con un
largo ghiaieto, proprio di fronte al Sasso di Glo'sina, o Rupe di Sasso.
Fino al 1884 (quando venne inaugurata la statale 325 Val di Setta - Val
Bisenzio) le genti della Vallata potevano scendere verso la Porrettana
solo percorrendo l'alveo del fiume (a cavallo o a dorso d'asino, o a
piedi) o seguendo angusti sentieri dalle molte asperita'.

Poi, come se volesse prendersi la rivincita, la Val di Setta,
fiancheggiata a destra da bastioni rocciosi e a sinistra da boscaglie e
vigneti, e' diventata punto nodale delle vie di comunicazione fra nord e
sud: di qui - dal 1960 - passa l'Autostrada del Sole - A 1 - con i suoi
ponti, viadotti e gallerie di cemento armato del tratto
transappenninico; di qui transitano i convogli della ferrovia
Direttissima, fra Bologna e Firenze, con i 18 km e mezzo della Grande
Galleria (la seconda d'Europa, dopo il Sempione, per lunghezza),
divenuta tristemente famosa per gli attentanti all'Italicus e al rapido
904.

Il Setta stesso, come risorsa idrica, puo' vantare antichissime,
storiche be-nemerenze: proprio qui, alla confluenza con il Reno, ha
inizio la bimillenaria struttura del Cunicolo, o Acquedotto romano
(forse augusteo), che per circa 17 km, da Monte Mario, percorre le
viscere collinari portando ancora oggi le acque del Setta come
rifornimento idrico per la citta'.

Rintracciato verso il 1860 da Giovanni Gozzadini e riattivato nel 1881,
il cunicolo e' in parte tagliato nella roccia e in parte rivestito con
murature: vi puo' passare agevolmente una persona eretta ed e' fornito,
sin dall'origine, di scale d'accesso e pozzi d'areazione.

E non e' la sola meraviglia della vallata. Ce n'e' subito un'altra di
natura geologica: qui, infatti, ci si trova al margine occidentale
dell'interessantissimo contrafforte pliocenico, raggiungibile dalla
localita' Leona per una strada che sale fino a Badolo e al suo torrione
d'arenaria chiamato, appunto, Rocca di Badolo, mentre un'altra strada
porta a Monte Adone, lungo un percorso ai piedi di imponenti dirupi e
pareti arenacee: nei balzi verso il Setta si apre la Grotta delle Fate (
accessibile per una cinquantina di metri), nella quale sono stati
rinvenuti reperti eneo-litici.

Risalendo la valle si incontrano testimonianze architettoniche del
medioevo, come la Torre alle Murazze e quella dei Berti, a Montorio. Ma
nel territorio ci sono anche due rinomati santuari: quello della Serra
di Ripoli, noto fin dal XVI secolo, e quello di Bocca di Rio, dedicato
alla B.V. delle Grazie, originato da un'apparizione della Madonna a due
pastorelli, nel 1480. L'edificio, molto interessante, e' ambientato in
una gola verdissima ed e' preceduto da un ampio quadri- portico.
Costruito fra il XV e il XVI secolo, trasformato sul finire del XVIII,
conserva un'immagine della Madonna col Bambino, terracotta invetriata
attribuita ad Andrea della Robbia, ed e' meta di numerosi pellegrinaggi.

Paola Rubbi

Foto:

1. Qui il Setta confluisce nel Reno
2. Monte Adone Grotta delle Fate
3. Rupe di Sasso Il passaggio della ferrovia
4. Torre delle Murazze


Pista, addio!
Le iniziative della Societa' Cesenate Corse al Trotto

C'e' un Babbo Natale anche per i cavalli, e porta un regalo a tutti i
piu' meritevoli. E' una tradizione che s'e' affermata da molti anni,
tanto piu' bella in quanto e' nata in un ambiente in cui non ti aspetti
di trovare una vena romantica, come un ippodromo, dove la competizione
e' legge sovrana per i cavalli come per gli uomini. Ma c'e' un ippodromo
soltanto dove e' sbocciato il raro fiore della gratitudine verso i
cavalli che hanno consumato la loro vita per dare spettacolo in pista:
e' l'Arcoveggio, dove la manifestazione natalizia “Addio alle corse” e'
portata avanti e resa sempre piu' importante dalla Societa' Cesenate
Corse al Trotto che oltre all'ippodromo romagnolo gestisce anche quello
di Bologna. E' una gara assolutamente speciale, quella riservata ai
trottatori giunti ai limiti massimi d'eta' (10 anni per i maschi e 7 per
le femmine), tanto che  la premiazione avviene prima della sfida in
pista: c'e' una targa ricordo per tutti i veterani che vengono chiamati
a sfilare in passerella ad uno ad uno. Ma poi c'e' uno che vince, e
quell'ultima sua vittoria sara' ricordata negli anni perche' gli verra'
intitolata una delle prove di contorno al clou, appunto l' “Addio alle
corse”. E' dal 1981 che ha inizio questo libro d'oro, e il primo ad
essere ricordato e' Dalmodo, cavallo modesto ma tenace, che seppe
correre fino al decimo anno, avendo incominciato a 2 anni. Arrivare in
fondo alla carriera e' una cosa che riesce a 10-15 cavalli sulle
centinaia che ogni generazione presenta sulle piste emiliane: Modena,
Ravenna e Ferrara completano il panorama che ha come cardini Bologna e
Cesena con oltre 150 giornate di corse complessive. Con piu' facilita'
approdano felicemente alla pensione le femmine, perche' la loro carriera
e' piu' breve. E non e' una discriminazione in negativo, ma in positivo:
perche' sono destinate ad essere praticamente tutte mamme, e quindi
vengono preservate da un eccessivo logoramento agonistico. Per i maschi,
invece, non c'e' praticamente una seconda vita, perche' a pochissimi, i
fuoriclasse soltanto, si aprono le prospettive di lasciare eredi.

Fino a poco tempo c'era una sorte inesorabile per i vecchi cavalli: il
macello. Ma fortunatamente qualcosa e' maturato nelle coscienze degli
uomini, e parallelamente alla nuova sensibilita' ecologica si sono
aperte altre possibilita' di rapporto con gli animali, ed in particolare
con il cavallo. Quelli che vengono scartati dalle corse possono
diventare buoni per le passeggiate in campagna.

L'agriturismo s'e' diffuso, cosi' come ha preso piede l'ippoterapia:
montare a cavallo vuol dire non soltanto dare mobilita' a chi non ce
l'ha, ma anche offrirgli un rapporto, un affetto con un essere vivente
che sa riconoscere e rispondere. Come punto di arrivo culminante di
questa evoluzione della mentalita' e del costume e' arrivata la
rea-lizzazione di una cosa ancora piu' da sogno: “La collina dei
cavalli”. Non e' stato un poeta a idearla, ma un uomo obbligato alla
concretezza: un rappresentante di commercio milanese, che pero' e'
venuto a realizzarla in Emilia, la regione d'Italia in cui nascono piu'
cavalli.

Sull'Appennino reggiano, con l'appoggio della Comunita' Montana, della
Regione e dei Comuni di Canossa e Castelnuovo  Monti, c'e' un vero
paradiso del cavallo: ognuno ha a disposizione un ettaro di terreno  per
pascolare  in liberta'. Angelo Falletta, l'ideatore e presidente
dell'ATA che gestisce l'iniziativa, ha avviato particolari rapporti con
le scuole, per viste guidate e "adozioni", 100 lire al giorno. Anche i
Carabinieri inviano i loro cavalli piu' vecchi a concludere
idilliacamente l'esistenza alla "Collina", dove si sviluppano le
attivita' agrituristiche collaterali, cosi'  da richiamare gente  che
porti una  carota e una carezza ai cavalli. Arrigo Martino

Foto:

1. Premiazione del Gran Premio Continentale all'Arcoveggio, con Lorenzo Baldi, il "numero uno" dei guidatori bolognesi sotto l'arco di trionfo fiorito.
2. Un arrivo all'Arcoveggio
3. Durante la "Sagra del cavallo" si sorteggia un pony fra tutti i bimbi presenti.


ISTRUTTORIA PUBBLICA SULLA DISABILITA'
Quando impegno civile e istituzioni si incontrano

I giorni 25/26/27 giugno 1996 si e' svolta a Bologna l'Istruttoria
Pubblica sul tema della disabilita' e dell'handicap promossa dall'
Amministrazione Comunale rivolta a tutte le associazioni, enti, gruppi
di cittadini  che, operando sul territorio, si interessano del  problema
della disabilita' nella sua unitarieta' e concretezza. L'Istruttoria
doveva rappresentare una base conoscitiva per le decisioni che il
Consiglio Comunale intendera' assumere sulle politiche innovative a
favore dei cittadini disabili per garantire la loro piena integrazione
sociale e consolidare la loro autonomia.

I temi principali affrontati durante il pubblico contraddittorio sono
stati i seguenti:

- attuazione della legge 13/89 che regola il superamento delle barriere
architettoniche nell'edilizia pubblica e privata;

- diritto alla mobilita' (trasporti, parcheggi, segnaletica ecc.);

- innovazione reti di servizio in favore dei cittadini portatori di
handicap, per l'inserimento lavorativo per l'assistenza domiciliare;

- sistema educativo e della formazione;

- percorsi innovativi settore no-profit e privato come parte integrante
del sistema pubblico.

I progetti, le proposte, i contributi teorici sono stati
straordinariamente numerosi e significativi, gli interventi hanno
rilevato la molteplicita' e complessita' della proble-matica trattata
che, appunto, richiederebbe un approccio piu' unitario e organico.

La grande adesione a questa iniziativa ha peraltro evidenziato la
mancanza di coordinamento tra le varie realta' che operano nel settore
dell'handicap, e la mancanza di una prospettiva piu' generale di
attuazione, di strategia, che affrontino la tematica della vita di tutti
i cittadini disabili.

Occorre ottimizzare le risorse e le energie, per valorizzare quello che
gia' viene attuato nel settore pubblico ed in quello privato no-profit,
affinche' non ci si limiti ad una  impostazione di tipo assistenziale,
ma si offrano soluzioni possibili di inserimento nel mondo del lavoro e
di integrazione nella comunita', che valorizzino al massimo le capacita'
lavorative e relazionali dei cittadini con handicap.

Questa iniziativa ha avuto sicuramente il grande merito di aver riunito
e messo a confronto le varie proposte ed esperienze presentate da gruppi
del volontariato, enti di assistenza e singoli cittadini, coinvolgendo
quindi l'intera citta' di Bologna sul tema della disabilita'.

Siamo certi che un nuovo passo sia stato compiuto per "uscire dal
cerchio".

Elisabetta Golinelli


Il contributo del Cavazza

All'Istruttoria pubblica sulla disabilita', l'Istituto Cavazza ha
riconfermato il suo tradizionale impegno nei confronti dei giovani.
Partendo dalla consapevolezza che educazione, istruzione e formazione
professionale vanno considerati globalmente e che forti carenze
strutturali permangono per un'effettiva integrazione scolastica dei
ragazzi non vedenti, il Cavazza ha invitato il Comune di Bologna ad
attivare un servizio di assistenza volto a rendere meno precario e piu'
sistematico l'intervento a favore degli alunni minorati della vista.

Tale iniziativa dovrebbe garantire ai ragazzi un servizio di
accompagnamento casa/scuola e viceversa; dovrebbe assicurare
l'assistenza scolastica nelle ore non coperte dall'insegnante di
sostegno dello Stato, nonche' una assistenza pomeridiana di ogni giorno
feriale per almeno tre ore.

Ma il Cavazza non chiede soltanto. Si offre come struttura che accolga
durante le ore pomeridiane i ragazzi non vedenti.

Antonio Marchello


Una vita per i cavalli
Oltre tutte le difficolta'...

La pioggia rende la citta' dolente ed insopportabile. Ma da quassu'
Bologna pare solo una macchia di cemento. Attorno, lo sguardo non
conosce ostacoli: ad ovest scorre il Setta, ad est il Reno. In mezzo,
alberi e cavalli liberi in quantita'. No, non e' un sogno. E', al
contrario, una splendida realta', creata con indicibile fatica e
determinazione dal Cav. Gino Comani, l'uomo che ci viene incontro
indirizzandoci verso il grande focolare che riscalda pure i nostri
cuori. Come la storia che ci racconta, cominciata un terribile giorno
del 1945, vicino a Verona, quando la guerra mieteva le sue ultime
vittime. Una bomba lanciata da un aereo colpisce, beffardamente, il
campo d'aviazione dove si trova; Comani perde la vista, la mano sinistra
e la piena funzionalita' di una gamba.

Altri avrebbero gettato la spugna, maledicendo il destino e quella
Patria che non conosceva la gratitudine. Ma Gino e' un uomo battagliero
e ha gia' un nuovo nemico: le frane che affliggono le terre che lui
acquista nel 1963, a S.Silvestro di Marzabotto, preferendole ai
possedimenti presso Pianoro. Da quel momento, ogni giorno e' speso per
bonificare quelle frane secolari. Realizza fosse drenanti profonde sei,
sette metri, seguite da piu' recenti drenaggi con tubazioni, che
consentono alle acque di defluire verso valle, evitando, cosi', il
formarsi di pericolose sacche idriche, colpevoli degli smottamenti.

Ma Gino non e' solo testardo: ha un intuito innovativo. Negli anni
sessanta riceve il secondo premio della Camera di Commercio di Bologna
per aver ideato e realizzato un impianto per l'alimentazione meccanica
dei bovini, che supplisce all'assenza dell'uomo. Richiede ed ottiene
l'elettrodotto, a meta' degli anni settanta. Lo spirito imprenditoriale
gli consiglia di abbandonare l'allevamento dei bovini per passare
all'inconsueto allevamento di equini. In nemmeno dieci anni, i cavalli,
da dieci, divengono ottantasei. Ed e' con giusto orgoglio che ci mostra
i robusti cavalli che pascolano sui cinquanta ettari recintati. Ma Gino
non e' mai soddisfatto: per lui, tutto e' perfettibile. E l'imprenditore
coglie segnali negativi per il settore. Non serve a nulla consigliargli
altre prospettive, perche' lui le ha gia' tutte analizzate.

Quando, a malincuore, salutiamo il Cav. Gino Comani, la moglie ed il
fedele assistente, ci sorprendiamo emozionati. Sara' quel cielo grigio
che il sole squarcia con lamine di gioia, saranno questi cavalli che
corrono senza stancarsi mai... Oppure, e' tutta la forza vitale di Gino
che anima questo spicchio di natura che ci ha abbracciati e ci fa
sentire piu'... sereni. Perche' oltre tutte le difficolta' sta la
vittoria. Basta volerla.

ALBERTO BORGHI

Foto:

1. Cavalli al pascolo nella tenuta del Cavalier Comani
2. Il Cavalier Comani fra il suo assistente e l'autore dell'articolo
3. La moderna stalla
4. Una giumenta con il suo puledrino



Per rompere la monotonia delle domeniche pomeriggio,  monopolizzate da
informazioni sportive "serie" fornite in quantita' da Radio e
Televisione, per il secondo anno consecutivo va in onda su Radiodue
"Quelli che la radio", programma condotto in studio da Giorgio Comaschi
e da Giorgio Conte che offre un gradevole intrattenimento a base di
ospiti e musica, con aggiornamenti sull'andamento delle partite di
calcio curati, con simpatica approssimazione, da Carmen De Venere.

Fra gli artisti che collaborano alla trasmissione spicca il nome di Enzo
Petreni ex allievo dell'istituto Cavazza: il "Conte" da' voce ad alcuni
riusciti personaggi, quali il professor Cesarini, il critico
cinematografico Chicco Pepe, il portiere Athos Bigatti detto Jashin e
tutta l'allegra brigata del bar Marisa. Sue sono anche le spassose
imitazioni di Sacchi, Eriksson, Galeazzi, Gianni Clerici, Ezio Luzzi
Rino Tommasi.

Foto: VEDERE il "Conte"
OLTRE la voce

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