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Ratificare il Trattato di Marrakech

La Commissione Europea ha così fatto proprie le considerazioni delle organizzazioni promotrici sull'importanza del Trattato 
che sancisce il diritto delle persone cieche, ipovedenti o con difficoltà di lettura di accedere liberamente alle versioni in 
formato alternativo delle opere protette dal diritto d'autore e la libera circolazione delle stesse. 
Il gruppo di lavoro sulla Proprietà Intellettuale all'interno del Comitato Competitività del Consiglio dell'UE ha successivamente 
esaminato la proposta di ratifica e delineato l'orientamento politico degli Stati Membri in preparazione della decisione del 
Consiglio.
 
In attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (articoli 9, 21 e 30), ratificata dall'Italia
con legge n.18 del 3 marzo 2009, è urgente procedere, da parte dell'UE, alla ratifica e all'attuazione del Trattato, il quale avrà 
conseguenze significative per quanto attiene all'accessibilità di testi fondamentali per l'educazione, la formazione e la crescita 
culturale delle persone beneficiarie, nei paesi che lo ratificheranno.
Le organizzazioni internazionali dei ciechi, tuttavia, sono preoccupate e deluse per l'incapacità del Consiglio e della Commissione
Europea di concordare una soluzione giuridica per giungere alla ratifica. Secondo le nostre informazioni, sette Stati membri, tra 
cui l'Italia, bloccano il processo di ratifica con una serie di argomentazioni capziose:
"La ratifica non è di competenza dell'UE": ma i servizi legali sia della Commissione sia del Consiglio dicono che lo è.
"La ratifica contestuale degli Stati membri e dell'UE è veloce come quella da parte della sola UE": non è così, perché fino a 
quando tutti gli Stati membri non avranno ratificato il Trattato, neanche l'UE potrà ratificarlo.
"Bisogna attendere la nuova legislazione europea sul diritto d'autore": non è così, poiché nell'attuale direttiva europea sul 
diritto d'autore sono già previste eccezioni in favore delle persone con disabilità. Inoltre l'adozione e l'attuazione di una nuova 
direttiva comporterebbe indubbiamente un'attesa di molti anni senza alcuna garanzia di buon esito. 
"Riconoscere all'UE la possibilità di ratificare un Trattato per tutti gli Stati membri potrebbe essere un precedente pericoloso": non 
è così, perché il Trattato di Marrakech è un trattato internazionale basato sul rispetto dei diritti umani e, pertanto, un caso del 
tutto speciale.
Wolfgang Angermann, Presidente dell'Unione Europea dei Ciechi, ha stigmatizzato la mancanza di volontà politica di risolvere
le questioni procedurali e l'insensibilità nei riguardi dei diritti delle persone cieche e ipovedenti sanciti dalla Convenzione della 
Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità . Il gioco allo scarica-barile che continua da più di due anni tra gli Stati 
membri e la Commissione lo testimonia con grande evidenza. Spiace dover sottolineare che l'Italia non solo intralcia il processo 
di ratifica, ma non ha ancora neppure sottoscritto il Trattato, diversamente dalla Germania, pur contraria alla ratifica da parte 
dell'UE. 
A tutt'oggi, il Trattato di Marrakech è stato sottoscritto da 80 Stati, tra cui l'Unione Europea, e ratificato da 10 di 20 necessari per 
la sua entrata in vigore.
L'Unione Europea dei Ciechi chiede al Governo italiano di attivarsi per la ratifica e per contribuire a superare gli ostacoli che la
ritardano. L'attuale atteggiamento del Governo italiano è incomprensibile poiché la legislazione italiana in materia di eccezioni
al diritto d'autore in favore delle persone con disabilità è tra le più avanzate dell'UE. 
Ci auguriamo pertanto che si superino i formalismi burocratici e le pastoie procedurali e che prevalga una positiva e limpida 
volontà politica che possa realizzare il raggiungimento di una meta che i ciechi e gli ipovedenti di tutto il mondo attendono 
da anni.
 
Convegno: "Leggere: come si può?"
 
"Leggere: come si può?" è il titolo del Convegno sulla lettura svoltosi il 1 ottobre a Roma presso la Biblioteca dell'Istituto Centrale 
per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario. Il Convegno, organizzato dall'Unione Italiana dei Ciechi
e degli Ipovedenti ONLUS in collaborazione con il Centro Nazionale del Libro Parlato, la Biblioteca Italiana per Ciechi 
"Regina Margherita" e la Fondazione LIA Libri Italiani Accessibili, ha ottenuto il patrocinio del Senato della Repubblica, del Ministero
dei beni e delle attività culturali e del turismo e della Regione Lazio.
"Abbiamo ripercorso le diverse modalità possibili di lettura per i ciechi e gli ipovedenti" - dichiara Luisa Bartolucci, componente 
della Direzione Nazionale dell'Unione e coordinatrice dei lavori del Convegno insieme a Stefano Molinari di RadioRadio
(media partner dell'evento). "Abbiamo mostrato e dimostrato come si legge un libro nei diversi formati per noi accessibili: Braille
cartaceo, formato digitale, fruibile per il tramite di sintesi vocale o braille informatico, caratteri ingranditi per ipovedenti; abbiamo
ascoltato un audiolibro nello standard internazionale daisy, che ne consente la navigazione. Scrittori famosi, speaker e lettori 
ciechi e ipovedenti hanno letto, alternandosi, alcune pagine dello stesso libro, a testimonianza del fatto che molti sono i modi 
di lettura possibili, tutti altrettanto validi".
Nel corso del Convegno, Mario Tozzi ha presentato il suo libro "Tecnobarocco", Susanna Marcellini, Roberto Pruzzo e Sandro
Tovalieri hanno illustrato il volume "Bomber. La storia di un numero nove normale (o quasi)"; Roberto Renga e Chiara Bottini
hanno presentato "La partita del diavolo", mentre Sara Rattaro ha parlato diffusamente del suo "Niente è come te" 
(Premio Bancarella 2015).
"I ciechi e gli ipovedenti leggono, e leggono molto di più di chi vede - continua Bartolucci. Ma ancora oggi sono tantissime le 
persone che ignorano questa realtà e spesso se ne stupiscono. Il nostro problema resta però l'accessibilità di talune 
applicazioni e di certi formati utilizzati per la produzione di molte opere digitali. Chiediamo poi agli editori di rendere accessibili 
i libri negli stessi tempi e nelle stesse quantità in cui vengono resi disponibili per tutti gli altri lettori; infatti siamo stanchi di
vivere di passato". E, come ha ricordato anche il Presidente Nazionale dell'Unione Mario Barbuto, chiediamo che l'Italia ratifichi
quanto prima il Trattato di Marrakech, che permette il libero scambio dei testi per i ciechi e gli ipovedenti".
“Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo, scriveva Gianni Rodari. 
L'accesso alla lettura è per noi disabili visivi un aspetto fondamentale - dichiara Mario Barbuto, Presidente Nazionale dell'Unione.
Poter leggere in completa autonomia vuol dire avere le stesse opportunità di tutti per studiare, lavorare e accedere alle 
differenti modalità di svago".
 
Fonte: Il Corriere dei Ciechi. Numero 10 del 2015

 

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