+++NOTIZIARIO INTERNAZIONALE SULL'ACCESSIBILITÀ.

Accesso alla tecnologia per tutti, indipendentemente dalle capacità.

- NUMERO 159, GIUGNO 2013.

 

 

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++Numero 159: In questo numero:

 

01: L’inclusione digitale “riguarda tutti, non soltanto le persone disabili”

- L’accesso tramite i nuovi apparecchi rende l’inclusione una questione fondamentale.

 

2: I professionisti si uniscono per difendere le direttive di accessibilità alla rete

- L’attacco di alcuni accademici all’efficacia delle direttive WCAG provoca preoccupazione.

 

03: I datori di lavoro “hanno bisogno di sostegno per rendere accessibili le richieste di assunzione”

- Un ente assistenziale scopre una serie di barriere ai disabili che cercano lavoro.

 

 

Notizie in Breve
04: Accesso alle elezioni – Una dichiarazione del Parlamento Europeo sui siti web; 05: Sottotitoli in classe – gli studenti australiani riceveranno sottotitoli in diretta; 06: Insegnare con i tablet – gli iPad in classe.

 

 

Sezione Due: Servizio Speciale – Videogame accessibili.

07: Divertirsi sul serio e fare affari sul serio – I giochi per computer sono parte integrante della cultura moderna, ma molte persone disabili non possono accedervi a causa del loro design. Il risultato, spiega Ian Hamilton, può provocare danni notevolmente superiori alla semplice perdita di un divertimento; tuttavia, il problema può essere risolto grazie ad una gamma di iniziative per l’accessibilità che comprende anche alcune direttive per i progettisti.

 

[Fine dei contenuti].

 

 

++Sezione Uno: Notizie

 

+01: L’inclusione digitale “riguarda tutti, non soltanto le persone disabili”.

 

Il concetto di acccessibilità digitale come semplice mezzo di assistenza per gli utenti digitali è ormai obsoleto: nel mondo moderno, l’inclusione digitale deve essere intesa come l’esigenza di essere utile a tutti, indipendentemente dal metodo di accesso o dal tipo di apparecchio, secondo quanto dichiarato da un importante specialista dell’accessibilità

 

Robin Christopherson, direttore per l’inclusione digitale presso l’ente assistenziale AbilityNet, che si occupa di tecnologie di accesso, ha spiegato ai convenuti alla conferenza nazionale digitale tenutasi recentemente a Londra, ND13, che i fornitori di contenuti e servizi digitali sono già costretti ad adattarsi ai nuovi apparecchi e ai nuovi metodi di accesso. Dato che un numero sempre maggiore di persone accede ai siti web tramite telefoni cellulari ed altri apparecchi, ci troviamo in una situazione in cui “tutti sono disabili, di tanto in tanto”, ha affermato Christopherson.

 

“Le persone accedono ai vostri contenuti ed ai vostri servizi mentre se ne vanno in giro, ed utilizzano uno schermo di piccole dimensioni che potrebbe dimostrarsi più difficile da esaminare, oppure, se stanno guidando l’auto, potrebbero avere bisogno di ascoltare i contenuti, e di controllarli tramite comandi vocali”, ha spiegato.

 

“Questa idea dell’accessibilità riservata unicamente alle persone disabili, secondo me, oggi è anacronistica”, ha affermato Christopherson. “L’inclusione digitale è… assolutamente preferibile, perché consente di includere tutti, mentre tradizionalmente l’accessibilità è stata un’attività aggiuntiva per aiutare le persone disabili, e comportava la necessità di un ulteriore budget e di ulteriori competenze”.

 

Le nuove tecnologie stanno anche aprendo nuove orizzonti alle persone disabili, ha dichiarato Christopherson. Le tecnologie emergenti, come Google Glass, un computer che si porta in testa e risponde a comandi vocali, i software che individuano le espressioni facciali umane, e l’app “talking goggles”, che fotografa un oggetto e poi spiega all’utente di quale oggetto si tratta, stanno aprendo nuove frontiere di comunicazione.

 

- I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=893

 

 

+02: I professionisti si uniscono per difendere le direttive di accessibilità alla rete.

 

Questo mese i professionisti dell’accessibilità hanno difeso lo standard internazionale WCAG, le direttive per l’accessibilità ai contenuti della rete, a seguito di uno studio accademico che le aveva dichiarate “inefficaci”.

 

Nello studio di dottorato di ricerca svolto da André Pimenta Freire dell’Università di York, di cui abbiamo parlato nel numero di maggio del Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, si dichiarava che la conformità alle direttive WCAG non era in grado di risolvere molti problemi riscontrati nelle pagine web dagli utenti che non riescono ad utilizzare i caratteri di stampa. In una serie di risposte pubblicate sul sito web del nostro Notiziario, però, diversi professionisti hanno sollevato obiezioni agli argomenti sostenuti da Pimenta Freire nel suo studio.

 

Ian Hamilton, un consulente di “esperienza utenti” che ci ha anche fornito l’articolo sui giochi accessibili pubblicato in questo numero, ha dichiarato che lo studio fa riferimento a problemi specifici, come la configurazione confusa delle pagine web, ma che ciò costituisce un problema per tutti gli utenti, non soltanto per quelli con disabilità. “Questi non sono problemi di acccessibilità, e le direttive WCAG non riguardano questi argomenti”, ha sostenuto Hamilton. “Le direttive WCAG servono ad evitare che la disabilità provochi un’esclusione non necessaria, non a garantire che le persone disabili possano utilizzare un sito web”.

 

Anche se Hamilton ha dichiarato di essere d’accordo con l’affermazione riportata nello studio, secondo la quale i collaudi effettuati dagli utenti disabili sono indispensabili per controllare l’accessibilità e non bisogna basarsi unicamente sulle direttive, egli ha affermato che effettuare dei test allargati ad ogni stadio della procedura di progettazione si rivelerebbe troppo costoso e difficile per la maggior parte delle aziende.

 

“Tanto i collaudi quanto le direttive e le revisioni da parte di esperti hanno grosse inadeguatezze e comportano grandi benefici. Se si utilizzano tutti e tre, si compensano reciprocamente in maniera ottimale”.

 

In un’analisi successiva, Grant Broome, dell’azienda DIG Inclusion, ha affermato che lui ed i suoi colleghi erano preoccupati perché la lettura della relazione di Pimenta Freire avrebbe potuto portare ad un rifiuto di utilizzare le direttive WCAG, mentre esse in realtà costituiscono uno strumento molto utile.

 

“Molti di coloro che usano queste direttive nella realtà quotidiana sanno quanto siano indispensabili per istruire i progettisti di rete, per unificare gli obiettivi di chi realizza browser e tecnologie assistive e come strumento per valutare la conformità agli standard di accessibilità”, ha dichiarato Broome.

 

“In qualità di sostenitori dei collaudi condotti da utenti disabili, noi non siamo del parere che le direttive WCAG costituiscano una soluzione totale e definitive per l’accessibilità; forse sarebbe necessario apportare alcuni miglioramenti a quelle direttive… tuttavia, non riteniamo corretto costruire un prodotto di rete al di fuori di uno schema comprendente il supporto di una serie valida e riconosciuta di direttive, come la WCAG 2.0.

 

“Sviluppare o collaudare prodotti di rete senza questo schema, basandosi unicamente sulle risposte ricevute dagli utenti, costituirebbe probabilmente un approccio inconsistente ed inaffidabile allo sviluppo di siti web, in quanto non sarebbe basato su standard misurabili, ma su opinioni o su preferenze individuali”.

 

Broome ha spiegato che ritiene “preoccupanti” i risultati di questo studio, secondo il quale non ci sono differenze significative nel numero di problemi riscontrati dagli utenti sui siti non conformi alle direttive rispetto a quelli conformi, e che “è difficile per noi immaginare come uno studio tanto approfondito possa essere arrivato ad una conclusione tanto impossibile”. Egli ha affermato che alcuni dei problemi riscontrati da questo studio nei siti web non conformi, come i link interrotti, vengono in realtà presi in esame dalle direttive.

 

Il Dipartimento di Informatica dell’Università di York questa settimana ha ribadito la sua fiducia nei risultati di questo studio, in quanto risultanti da una rigorosa analisi scientifica e matematica dei dati raccolti. Il Notiziario Internazionale sull’Accessibilità ha chiesto al Dipartimento di inviare ulteriori commenti dettagliati, da pubblicare nel prossimo numero.

 

Per leggere la relazione originale e per partecipare al dibattito, potete usare il link riportato di seguito. Vi preghiamo di inviare tutti i vostri commenti in merito a questo indirizzo:http://www.headstar.com/eablive/?p=873

 

 

+03: I datori di lavoro “hanno bisogno di sostegno per rendere accessibili le richieste di assunzione”.

 

I datori di lavoro hanno bisogno di un maggior sostegno per rendere accessibili le procedure digitali di richiesta di assunzione alle persone disabili, secondo una nuova relazione pubblicata dallo Shaw Trust (Fondo Shaw), l’ente assistenziale che si occupa della ricerca di lavoro per le persone disabili.

 

La relazione, intitolata “Rendere il lavoro una scelta reale”, prende in esame Work Choice (Scelta del Lavoro), il programma governativo per l’assunzione dei disabili, basandosi sulle esperienze di oltre 400 persone: un insieme di aspiranti, datori di lavoro e dipendenti dello Shaw Trust.

 

I moduli online di richiesta di impiego utilizzati dai datori di lavoro si sono dimostrati una vera barriera per alcuni disabili, dato che la procedura non si è rivelata sempre accessibile, secondo questa indagine. Ad esempio, le caratteristiche di “tempo limitato” presenti in alcuni moduli online, che costringono gli aspiranti ad inserire le informazioni entro un determinato periodo di tempo, si sono dimostrate particolarmente problematiche per alcune persone con problemi di lettura.

 

“Uno dei nostri clienti ha fatto presente come il suo handicap relativo alla lettura gli abbia reso impossibile completare la schermata di un modulo online di richiesta di assunzione per un’azienda nazionale entro il limite di tempo prescritto”, si afferma nella relazione. “L’incapacità di portare a termine questo incarico ha dato come risultato l’impossibilità, per il cliente, di presentare un’altra domanda di lavoro alla stessa azienda per i due anni successivi”.

 

Per contribuire a risolvere questo problema e altri problemi analoghi, la relazione raccomanda di fornire agli imprenditori il supporto necessario a rendere pienamente accessibili le loro procedure di richiesta di impiego. Anche se alcuni finanziamenti governativi sono già stati messi a disposizione per i dipendenti disabili tramite il progetto Access to Work (Accesso al Lavoro), che offre finanziamenti per rifondere alcune spese, come quelle delle tecnologie assistive, questo progetto si occupa fondamentalmente di fornire aiuto alle persone che hanno già trovato un lavoro, secondo quanto affermato dalla relazione dello Shaw Trust. “Pertanto, si rileva la mancanza di un sostegno finanziario ai datori di lavoro, che consenta loro di rendere pienamente accessibili le loro procedure di richiesta di assunzione. Aumentare l’accessibilità della fase di richiesta di impiego potrebbe eliminare un’altra barriera sistematica per le persone disabili in cerca di lavoro”, viene dichiarato.

 

Parlandone con il Notiziario Internazionale sulla Disabilità, Ian Lyons, direttore vendite per l’inclusione digitale presso lo Shaw Trust, ha spiegato che, anche se molte aziende sono ben contente di risolvere i problemi di accessibilità digitale una volta rilevati, la maggior parte di esse non dispone delle risorse interne per prendere in considerazione l’accessibilità fin dall’inizio. “Nel ciclo di vita delle procedure di occupazione, dal momento in cui un candidato cerca un’occupazione fino al suo primo giorno [di lavoro], le persone dimenticano quanta parte di quella procedura sia effettivamente di tipo digitale. Io credo che la maggior parte delle aziende desiderino rendere la ricerca di occupazione uguale per tutti, ma che molte di esse non sappiano dove ottenere il supporto necessario o come migliorare queste procedure”.

 

La relazione “Rendere il lavoro una scelta reale” può essere scaricata dal sito web dello Shaw Trust:

 

Link rapido:http://bit.ly/120eg9v

Link completo:http://www.shaw-trust.org.uk/support-us/policy-and-research/making-work-a-real-choice-report-and-consultation/

 

- I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=895

 

 

++Notizie in breve:

 

+04: Accesso alle elezioni: I leader di tutti i gruppi politici del Parlamento Europeo hanno firmato una dichiarazione in cui si impegnano a prendere provvedimenti atti ad aumentare i diritti delle persone disabili. Ciò comporta un impegno a garantire l’accessibilità di tutti i siti web del Parlamento Europeo e di altre informazioni, affinché i cittadini disabili possano avere un uguale accesso alle informazioni sulle campagne elettorali relative alle elezioni europee del 2014. Il documento è stato firmato durante un’assemblea dei leader dei gruppi politici con il Forum Europeo sulla Disabilità (European Disability Forum), un’istituzione indipendente.

 

Link rapido alla dichiarazione, in formato documento di Word:http://bit.ly/19IrAXs .

 

 

+05: Sottotitoli in classe: Sottotitoli in tempo reale saranno forniti direttamente ai computer degli studenti sordi ed ipo-udenti in alcune scuole del Nuovo Galles del Sud, in Australia, dopo che Ai-Media, un’azienda che realizza sottotitoli, ha vinto un concorso per la fornitura di questo servizio. Un esperto di sottotitoli lavorerà in collegamento remoto durante le lezioni, “ripronunciando” con chiarezza le parole degli insegnanti che gli arriveranno tramite un microfono. Le sue parole verranno successivamente trasformate in testo grazie ad uno speciale software ed inviate ai computer o ai tablet degli studenti entro sette secondi.

 

Link rapido:http://bit.ly/144tnTz

 

Link completo:http://www.ai-media.tv/news/Ai-Media_Wins_NSW_Education_Tender

 

 

+06: Insegnare con i tablet: L’Istituto Reale Nazionale dei Ciechi (Royal National Institute of Blind People, RNIB) sta raccogliendo una serie di informazioni su come i tablet, inclusi gli iPad, vengono utilizzati nelle scuole dagli studenti ciechi ed ipovedenti. Questo ente assistenziale raccoglie articoli, indicazioni, notizie e studi di casi sull’argomento, e qualsiasi scuola che abbia esperienze in questo settore è pregata di condividere ciò che ha appreso in merito:

 

Link rapido:http://bit.ly/1ahDvNA

 

Link completo:http://www.rnib.org.uk/professionals/education/support/tablets/Pages/tablets-classroom.aspx

 

http://www.webaim.org/projects/screenreadersurvey2/http://www.webaim.org/projects/screenreadersurvey2/

 

 [Fine della Sezione Uno].

 

 

++Annuncio Speciale: Bee Communications

- Fornitori specializzati di didascalie remote.

 

Le didascalie remote consentono alle persone sorde di partecipare senza problemi ad incontri, riunioni e conferenze telefoniche. Noi forniamo didascalie accurate e veloci di tutto ciò che viene detto ad un sito web, affinché i non udenti possano leggerle. Il servizio costa soltanto 65 sterline l’ora ed è possibile la prenotazione in giornata: ciò significa che le persone sorde possono ricevere il supporto alla comunicazione di cui hanno bisogno, rapidamente e dietro richiesta. Tutto ciò che è necessario per usufruire di questo servizio è un accesso ad Internet, ed il servizio è accessibile anche da uno smartphone o un tablet.

 

Per informazioni, visitare il sito: http://bee-communications.com/remote-captioning.htm

 

[Fine dell’annuncio speciale].

 

 

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Se avete bisogno di formati alternativi per i vostri colleghi, clienti e dipendenti disabili, rivolgetevi ad Adept.

 

I formati che produciamo comprendono sistemi audio, descrizioni audio, Braille, linguaggio gestuale britannico, Easy Read, documenti elettronici per i siti web, stampa con caratteri ingranditi, Makaton, Moon e sottotitoli, al costo di un penny a parola.

 

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[Fine dell’Annuncio Speciale].

 

 

Sezione Due: Servizio Speciale

- Accessible Video Games.

 

+ 07: Divertirsi sul serio  e fare affari sul serio

di Ian Hamilton.

 

Oggi i videogame costituiscono una parte integrante della nostra cultura, ma la loro accessibilità alle persone disabili è relativamente scarsa. Però negli ultimi due anni si sono compiuti enormi progressi in questo campo, trasformandolo in un settore dell’accessibilità estremamente emozionante ed innovativo per coloro che vi operano.

 

Fra le principali parti in causa troviamo gli enti assistenziali SpecialEffect ed AbleGamers Foundation, assieme allo speciale gruppo di interesse all’accessibilità dei giochi che fa parte dell’Associazione Internazionale Progettisti di Giochi (International Game Developers Association), come pure molti altri gruppi più ridotti e molti individui che lavorano come consulenti e progettisti nelle industrie e nelle accademie.

 

Una domanda che le persone operanti nel settore dell’accessibilità si pongono spesso è semplicemente: perché i giochi? Perché dovremmo preoccuparci di qualche adolescente che vuole divertirsi, quando esistono tantissimi altri problemi gravi che devono ancora essere risolti?

 

Qui, le questioni principali sono due: l’importanza dell’industria ed i benefici personali. In termini economici, il settore dei giochi è un’industria il cui fatturato sta per toccare importi a dodici cifre, un fatturato analogo a quello dell’editoria, molto superiore a quello della musica, dei film e dei DVD, ed inferiore soltanto a quello della televisione. Le donne sopra i 18 anni che utilizzano questi giochi sono già più del doppio dei giocatori maschi di età inferiore ai 18 anni.

 

Inoltre, una ricerca commissionata da PopCap, un’azienda statunitense che realizza videogiochi (http://bit.ly/PYsRwl ), ha rivelato che la percentuale di persone disabili fra i giocatori è superiore a quella relativa alla popolazione in generale. I giochi possono fornire un enorme contributo alla qualità della vita delle persone in grado di accedere soltanto ad una gamma limitata di attività ricreative, ed inoltre consentono anche un accesso alla cultura ed alla socializzazione, e possono fornire benefici dal punto di vista terapeutico (tanto che, in alcuni casi, vengono addirittura prescritti dai medici). Per quanto riguarda i giochi realizzati per più giocatori e quelli con mondi virtuali, chiunque può parteciparvi e le prime impressioni dei giocatori sono attinenti al modo di giocare e di esprimersi degli altri partecipanti, non alle disabilità da cui essi potrebbero essere affetti.

 

Non è insolito sentire parlare di giochi in grado di cambiare letteralmente la vita. Porto l’esempio di un giovane che aveva avuto uno spaventoso incidente ed era rimasto tetraplegico e disperato, convinto che la sua vita fosse terminata; in seguito, però, era riuscito a superare la sua disperazione grazie alla scoperta dei giochi. Aveva trovato qualcosa di significativo che era in grado di fare in maniera indipendente. Tutto questo era dovuto ai progettisti, che avevano semplicemente consentito la configurazione con i pulsanti, permettendo al giovane di azionare i comandi essenziali dalla parte alta anziché dalla parte frontale della consolle: in questo modo, anche se la capacità motoria delle sue dita era assai limitata, egli poteva premere i pulsanti muovendo le braccia ed i polsi.

 

Ci sono alcune differenze nel funzionamento dell’accessibilità ai giochi rispetto a quello di altri settori. Per attribuire la definizione di “gioco” anziché di giocattolo o di narrazione interattiva, deve essere presente una sfida da superare, in cui mettere in qualche modo alla prova le proprie capacità. Qualsiasi sfida può costituire una barriera per alcune persone, pertanto il design universale, nel senso letterale del termine, non può esistere nei giochi. Tuttavia, dato che i giochi sono totalmente incentrati sulla tecnologia, esiste un grande potenziale di accessibilità e si possono fare molte cose per evitare di inserire barriere non necessarie.

 

Una parte di questo potenziale è ottenibile per mezzo di vari elementi: il design inclusivo, ad esempio evitando l’utilizzo del colore come unico mezzo per comunicare informazioni; la fornitura ai giocatori di opzioni come la scelta dei livelli di difficoltà o la possibilità di configurare i comandi in base ai pulsanti presenti nella consolle; la fornitura di un supporto per le tecnologie assistive, come interruttori o screen reader.

 

Esistono alcune disabilità molto comuni che possono limitare il gioco, ad esempio il daltonismo o la dislessia, provocando una perdita enorme di potenziali clienti; tuttavia, molti problemi di accesso sono facilmente risolvibili se vengono presi in considerazione nella fase iniziale della progettazione. La situazione sta migliorando molto rapidamente, ma l’industria dei giochi è ancora molto arretrata rispetto ad altri settori, e ciò è dovuto in gran parte alla mancanza di consapevolezza.

 

Nel corso degli anni ci sono stati molti tentativi di produrre risorse per l’accessibilità dei giochi, ma queste risorse spesso si sono dimostrate troppo ridotte o troppo dettagliate per fornire un aiuto pratico ai progettisti.

 

Di conseguenza, nel 2012 un gruppo di progettisti di giochi, specialisti di accessibilità ed accademici ha iniziato a collaborare per produrre una serie di direttive per l’accessibilità dei giochi, divise in vari livelli basati sull’equilibrio fra la diffusione, l’impatto ed (eccezionalmente) il costo.

 

Queste direttive sono state pubblicate nel settembre 2012, sul sito:

http://www.gameaccessibilityguidelines.com .

 

Esse sono state redatte in un linguaggio comprensibile ai progettisti, unito a vari esempi di pratiche valide, e sono già state utilizzate da molti progettisti, editori ed università di tutto il mondo. Sono state utilizzate persino dal governo australiano, come parte integrante della procedura di applicazione del suo programma di finanziamento all’industria dei giochi, che prevede stanziamenti per 20 milioni di dollari.

 

Se guardiamo al futuro, dal momento che la tecnologia dei giochi continua a cambiare con grande rapidità, ogni nuova generazione di apparecchi conterrà nuovi potenziali vantaggi ed ostacoli per l’accessibilità, dall’individuazione del movimento e del linguaggio fino all’interazione con i touch-screen ed alla gestualità multi-touch.

 

Negli ultimi anni, gli sviluppi che hanno costituito una differenza realmente significativa sono stati due: gli screen reader portatili e i giochi online.

 

I giochi accessibili ai non vedenti appartengono tradizionalmente ad un settore altamente specializzato, ma gli apparecchi portatili hanno cambiato questa situazione. Oggi gli utenti possono navigare utilizzando uno screen reader portatile, trascinando un dito sullo schermo; lo screen reader descrive poi l’elemento su cui si è appoggiato il dito dell’utente, e questo significa che il dito può essenzialmente venire usato per compiere le stesse funzioni svolte normalmente dall’occhio, e l’utente può esplorare lo schermo in una maniera molto simile a quella di una persona vedente.

 

Inoltre, a differenza di quanto avviene con i giochi per consolle, molti giochi online si basano su semplici interface anziché su complessi ambienti tridimensionali. Questi due fattori combinati hanno reso molto più facile la creazione di giochi accessibili ai ciechi: talmente facile, in effetti, che Zynga, l’azienda che ha realizzato i popolari giochi Farmville e Words with Friends, è addirittura riuscita a rendere accessibile ai ciechi il suo gioco Hanging with Friends quasi per caso, limitandosi ad etichettare correttamente i vari elementi.

 

I giochi consentono anche agli utenti di fornire informazioni tramite Internet, ed anche questo elemento possiede un enorme potenziale. Infatti, è molto difficile scoprire quante persone entrano in un edificio utilizzando la rampa per le sedie a rotelle anziché le scale, o sapere quanti fra coloro che accedono ad un dato sito web soffrono di daltonismo, mentre con i giochi si può scoprire esattamente quanti giocatori configurano i comandi o si servono dei sottotitoli, il che comporta la possibilità di vendere meglio il prodotto.

 

Un esempio di quanto sopra è rappresentato da MUDRammer, un gioco uscito di recente, progettato per il sistema operativo iOS della Apple e reso accessibile agli screen reader dal suo creatore, Jonathan Hersh. In base alle statistiche più diffuse, si potrebbe pensare che l’1% dei giocatori sia costituito da non vedenti; tuttavia, grazie ad un’unica riga di codice, il progettista ha potuto scoprire che quasi il 10% dei giocatori utilizzava uno screen reader. Il gioco ha un costo di cinque dollari, pertanto le ulteriori 24 ore di lavoro necessarie a renderlo accessibile hanno comportato un profitto “quasi immediato”, ha spiegato Hersh.

 

Tutto sommato, al momento esiste una grande opportunità di diffondere conoscenze, di educare i progettisti di giochi e di creare una base valida in grado di costituire un punto di riferimento per i prossimi anni, migliorando così la qualità della vita di molte persone in maniera efficace.

 

NOTA: Ian Hamilton è un progettista e consulente indipendente di “esperienza utenti”, che ha contribuito alla redazione delle Direttive per l’Accessibilità dei Giochi.

 

- I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito; http://www.headstar.com/eablive/?p=891

 

 

[Fine della Sezione Due].

 

 

++Annuncio Speciale: Accessify Forum

- Sei anni di discussioni sull’accessibilità.

 

Accessify Forum è stato il primo sito web per le discussioni sull’accessibilità ed è stato realizzato quasi sei anni fa. Dal momento che il mese prossimo festeggeremo il nostro sesto compleanno, vi troverete discussioni sull’accessibilità a tutti i livelli, dai principianti agli esperti del settore.  

 

Il sito è stato riprogettato di recente ed il sistema del forum è stato migliorato. Il forum è sempre attivo e potrete unirvi alle discussioni.

 

Pertanto, se volete saperne di più sull’accessibilità, se volete aiutare altre persone ed aumentare le vostre conoscenze, o anche se vi interessa soltanto dare un’occhiata ai nostri archivi, unitevi a noi e consultate il sito: http://www.accessifyforum.com/

 

[Fine dell’Annuncio Speciale].

 

 

++Note finali.

 

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REDAZIONE:

Direttore: Dan Jellinek.

Consulenti editoriali: Kevin Carey, Tristan Parker.

 

ISSN 1476-6337

 

[Fine del Notiziario.]