+++NOTIZIARIO INTERNAZIONALE SULL'ACCESSIBILITÀ.
Accesso alla tecnologia per tutti, indipendentemente dalle capacità
- NUMERO 126, GIUGNO 2010.

 

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++Numero 126: In questo numero:

01: Un’associazione stabilirà gli standard per il formato digitale nel Regno Unito
 - le direttive per i libri elettronici accessibili sono previste per l’anno prossimo.

02: “Poca volontà di cooperare” sulle “case intelligenti” da parte del settore pubblico e privato
- E’ necessario un progetto per aiutare i disabili e gli anziani nelle loro case, affermano gli esperti.

03: I danesi non si conformano all’obiettivo dell’Unione Europea per l’accesso alla rete
- Una ricerca mette in luce il record negativo dei siti governativi.

Notizie in Breve: 04: Pazzi per il calcio – una guida online ai Mondiali; 05: Opinioni su un progetto – la BBC si unisce al progetto degli standard per la TV online; 06: Grandi problemi – ecco ciò che gli utenti di screen reader negli Stati Uniti odiano di Internet.

Sezione Due: “Nella casella della posta” – Il forum dei lettori.
07: Richiesta per una ricerca – cercasi informazioni basilari sull’utilizzo della tecnologia da parte delle persone disabili: 08: Ridurre i link – chiediamo le preferenze dei lettori sulla formattazione degli indirizzi web: 09: Soluzioni per Facebook – suggerimenti per l’accesso al sito di social network.

Sezione Tre: Servizio Speciale – I libri elettronici.
10: Il diritto al prestito: La Legge inglese sull’Economia Digitale del 2010 ha cercato di ampliare e semplificare le regole relative al prestito di libri elettronici e in formato audio dalle biblioteche pubbliche. Ma fino a che punto il nuovo sistema è di aiuto agli utenti disabili, che si affidano ai nuovi formati per avere accesso alle informazioni? Guy Whitehouse ce ne parla.

[Fine dei Contenuti].


++Sezione Uno: Notizie.

+01: Un’associazione stabilirà gli standard per il formato digitale nel Regno Unito.

La nuova Associazione del Regno Unito per i Formati Accessibili (UK Association for Accessible Formats,  UKAAF: http://www.ukaaf.org/ ) stabilirà l’anno prossimo gli standard nazionali per l’accessibilità dei formati digitali come i libri elettronici e le sintesi vocali, secondo quanto appreso dal Notiziario Internazionale sull’Accessibilità.

Questa associazione, un ente assistenziale costituitosi lo scorso anno, ha messo a punto il suo programma di lavoro per i prossimi due anni in occasione della sua assemblea generale annuale, tenutasi a Londra all’inizio del mese.

Il programma comprende la creazione di una definizione degli standard minimi accettabili per la stampa a caratteri ingranditi, il Braille e i formati audio entro la fine del 2010, e nel 2011 seguirà un lavoro sugli standard per le sintesi vocali, i libri elettronici e gli altri formati digitali.

Tutti gli standard sono stati studiati per i fornitori di contenuti e di servizi, i trascrittori e gli utilizzatori finali, in base a quanto Alan Matthews, il funzionario dell’associazione addetto alle pubbliche relazioni, ha comunicato al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità dopo l’assemblea. “Il nostro obiettivo è quello di stabilire uno standard minimo raggiungibile nel Regno Unito che chiunque possa aspirare a realizzare, in maniera tale che quei rari produttori che non riescono a colpire nel segno abbiano qualcosa a cui mirare, che i fornitori di servizi dispongano di alcuni requisiti minimi per gli utenti finali, e che gli utenti finali sappiano di potersi aspettare alcuni standard minimi senza sentirsi dire dai fornitori di servizi che la cosa è impossibile per problemi tecnici”, ha dichiarato Matthews. “Ad esempio, se io lavoro per un’azienda di servizio pubblico e so di dover fornire formati accessibili, e voglio convocare un’asta pubblica ma non so quali standard utilizzare, posso rivolgermi alla UKAAF. In questo modo posso sapere se ciò che richiedo è ragionevole, se potrò ottenerlo e se corrisponde a ciò che l’utilizzatore finale si aspetta".

Fondamentalmente, l’associazione vorrebbe fare in modo che i suoi standard vengano inclusi nei regolamenti governativi relativi all’accessibilità, ci ha spiegato Matthews. “Se riuscissimo a parlare con il governo entro cinque anni, il nostro lavoro otterrebbe il riconoscimento delle autorità".

L’associazione valuterà inoltre fino a che punto le leggi attuali in questo settore (compresa la nuova Legge sull’Uguaglianza del 2010 e la Legge sulla Discriminazione dei Disabili del 1995, che prevede “ragionevoli modifiche” ai servizi) incidono sulla maniera in cui le organizzazioni devono tenere conto dell’accessibilità dei formati.

L’assemblea ha tentato di far approvare una mozione di emergenza sulla possibilità di appoggiare il Braille Inglese Unificato (Unified English Braille, UEB) come formato Braille “preferito” per l’utilizzo nel Regno Unito, mentre gli Stati Uniti stanno appoggiando il Codice Braille Unificato come alternativa. Tuttavia, l’assemblea ha deciso di rinviare la decisione, in attesa delle delibere future.

Il Consiglio di Amministrazione dell’UKAAF ha approvato l’elezione di tre membri: Michael Lewington, direttore della Calibre Audio Library; Richard West, ex presidente della BCAB, e Sheila Armstrong, coordinatrice della trascrizione di testi presso l’ente assistenziale Torch Trust. Il presidente dell’associazione è Lord Low di Dalston, ex presidente del RNIB.

I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=446


+02: “Poca volontà di cooperare” sulle “case intelligenti” da parte del settore pubblico e privato.

E’ necessario un piano nazionale coerente per lo sviluppo di sistemi e servizi integrati per le “case intelligenti”, in grado di soddisfare le esigenze dei disabili e degli anziani e di eliminare “i comportamenti irriducibili, le convenzioni, l’egocentrismo e la poca volontà di cooperare" presenti tanto nel settore pubblico quanto in quello privato, in base a quanto dichiarato in un seminario tenutosi questo mese a Londra.

Ai convenuti al seminario sul “vivere in maniera intelligente” è stato comunicato che, nonostante molti progetti pilota stiano già collaudando varie componenti dei sistemi di nuova generazione per le case, non esiste una valida coordinazione fra i settori coinvolti, compresa l’architettura, l’ingegneria, l’edilizia, la sanità e la prevenzione, l’energia, le comunicazioni, i trasporti e gli enti che rappresentano i disabili e gli anziani.

"Senza un piano di questo tipo, fra cinque anni la situazione sarà probabilmente frammentaria come adesso”, ha dichiarato il professor Patrick Roe del progetto europeo denominato CARDIAC (Coordination Action in R&D in Accessible and Assistive ICT, Azione di Coordinamento nella Ricerca e Sviluppo delle Tecnologie Accessibili ed Assistive: http://www.cardiac-eu.org ), il cui obiettivo è quello di creare una “mappa stradale” per coordinare la ricerca in questo settore.

Martyn Gilbert di “UK 3.0”, un progetto gestito dal settore privato e volto a creare case di “nuova generazione”, ha affermato che gli ostacoli al progresso non si incontrano nella tecnologia, ma nelle culture delle organizzazioni.

“Tutte le importanti tecnologie necessarie per aiutare gli anziani ed i disabili a vivere in casa loro come desiderano sono già presenti, anzi, esistono da parecchi anni. Gli ostacoli sono i comportamenti irriducibili individuabili nel settore pubblico e in quello privato; sono costituiti dalle convenzioni, dall’egocentrismo e dalla poca volontà di cooperare in buona fede con le altre parti in causa.

“La nazione non può più permettersi il lusso di accettare questi comportamenti… sarebbe sensato, tanto dal punto di vista sociale quanto da quello commerciale e nazionale, se si collaborasse in modo da realizzare la più vasta istallazione possibile di queste tecnologie all’interno delle case delle persone”.

UK 3.0 sta tentando di coordinare i servizi forniti dal settore pubblico e privato alle “case intelligenti”; compresa la gestione intelligente dell’energia elettrica e della fornitura dell’acqua, e la promozione della salute; ciò consentirebbe di contribuire all’economia del Regno Unito con 100 miliardi di sterline all’anno a partire dal 2019.

Il seminario ”Vivere in maniera intelligente – il progresso per i disabili e gli anziani” è stato organizzato dal Ministero per il Commercio, l’Innovazione e le Competenze, assieme all’ente assistenziale PhoneAbility, che si occupa di tecnologie ICT ( http://www.phoneability.org.uk ).

I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=444


+03: I danesi non si conformano all’obiettivo dell’Unione Europea per l’accesso alla rete.

Circa il 52% dei siti web governativi in Danimarca non risulta pienamente accessibile ai cittadini disabili, secondo quanto rivelato da una nuova indagine, che rappresenta il colpo di grazia alle speranze di un miglioramento a livello europeo nel settore dell’accessibilità.

Realizzata per conto del Ministero danese della Scienza, Tecnologia ed Innovazione, questa indagine condotta da Sensus, un’azienda danese di consulenza specializzata in accessibilità, tecnologie IT e disabilità, ha esaminato 226 siti web governativi mettendoli a confronto con le Direttive Internazionali di Accessibilità ai Contenuti della Rete (international Web Content Accessibility Guidelines, WCAG 2.0)

Il risultato dell’indagine è l’ennesimo passo indietro rispetto all’obiettivo stabilito da una conferenza ministeriale degli Stati membri dell’Unione Europea nel 2006, che richiedeva a tutti i siti web governativi dell’Unione Europea di divenire pienamente accessibili entro la fine del 2010. Oggi si può presumere che neppure uno degli Stati membri raggiungerà questo obiettivo.

Il ministero danese sta ora progettando di presentare nel 2011 uno strumento di istruzione elettronica, contenente indicazioni per la creazione di siti web e documenti più accessibili.

Nel Regno Unito, in base alle indicazioni fornite dall’Ufficio Centrale di Informazione sulla “fornitura di siti web inclusivi” (http://www.coi.gov.uk/guidance.php?page=131 ) risultava che nel 2008 tutti i siti web governativi avrebbero dovuto conformarsi agli standard internazionali “AA” entro il 2011. Tuttavia, l’inchiesta annuale “Better Connected” (Collegati Meglio) realizzata dalla Society of IT Management, un ente del settore pubblico che esamina tutti i siti web comunali del Regno Unito, pubblicata all’inizio dell’anno, ha scoperto che soltanto 32 siti sui 479 esaminati ha ottenuto appena il livello base di accessibilità (vedere Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, Marzo 2010, http://www.headstar.com/eablive/?p=400 ).

I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=441


++Notizie in Breve:

+04: Pazzi per il calcio: Una guida di posta elettronica sull’attuale Campionato Mondiale FIFA in Sudafrica, contenente la programmazione delle partite, statistiche ed informazioni sulle squadre, sui giocatori e sugli stadi, è stata realizzata a beneficio degli appassionati di calcio ciechi e ipovedenti dall’Istituto Reale Nazionale dei Ciechi (Royal National Institute of Blind People, RNIB). La guida è disponibile anche in forma di opuscolo a caratteri ingranditi, in formato Braille e nel formato audio DAISY; il costo è di 2,99 sterline ed è scaricabile dal sito web del RNIB. Per informazioni, consultare il sito: http://bit.ly/aOimfj

+05: Opinioni su un progetto: La conferma della partecipazione della BBC a “Project Canvas” (creazione di un progetto), un’iniziativa delle principali emittenti ed aziende di telecomunicazioni per sviluppare uno standard di servizi su richiesta legati alla Rete tramite gli apparecchi televisivi, è stata favorevolmente accolta dall’Istituto Reale Nazionale dei Ciechi (Royal National Institute of Blind People, RNIB). Questo standard viene considerato fondamentale per la fornitura di usabilità ed accessibilità per questi servizi. Tuttavia, l’Istituto ha messo in guardia sul fatto che molti ciechi ed ipovedenti non saranno in grado di utilizzare Canvas al suo debutto senza una funzione di conversione testo-voce per navigare nei menu, e sta richiedendo l’inserimento di tale funzione di conversione nelle specifiche tecniche del progetto di prossima uscita. Per informazioni, consultare il sito: http://www.bbc.co.uk/bbctrust/our_work/canvas/index.shtml

+06: Grandi problemi: L’utilizzo di testi CAPTCHA (immagini che presentano un testo per controllare gli utenti umani dei computer) e l’inaccessibilità dei contenuti multimediali online di Adobe “Flash” sono stati considerati tra gli elementi più problematici dagli utenti disabili di computer, in una recente indagine condotta dall’azienda statunitense WebAIM, che si occupa di accessibilità alla rete. L’indagine ha anche raccolto informazioni ed opinioni fornite dagli utenti sui diversi tipi di screen reader e varie esperienze vissute dagli utenti disabili di strumenti relativi ai social media. Per informazioni, consultare il sito: http://www.webaim.org/projects/screenreadersurvey2/

[Fine della Sezione Uno].


++Sezione Due: “Nella Casella della Posta” - Il forum dei lettori.

Vi preghiamo di inviare i vostri contributi e le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com.

+07: Richiesta per una ricerca: Ecco una breve e simpatica richiesta di informazioni inviataci dal lettore Noel Hatch, direttore dei progetti innovativi e della ricerca presso il Consiglio di Contea del Kent, nel Regno Unito.

Noel ci chiede: “Mi domando se esiste una ricerca su quali tecnologie digitali vengono utilizzate dai disabili, e in che maniera”. 

Vi preghiamo di inviare le vostre risposte e i link all’indirizzo: inbox@headstar.com .


+08: Ridurre i link: Un altro lettore e corrispondente regolare, che lavora nella stessa organizzazione (Clive Lever, consulente per la diversità presso il Consiglio di Contea del Kent) ci ha scritto per suggerirci di cambiare la maniera in cui pubblichiamo gli indirizzi web nel nostro Notiziario. Il suggerimento di Clive deriva da alcuni problemi da lui incontrati nell’accedere ad un lungo link di rete nell’ultimo numero del Notiziario: il link era così lungo che non rientrava in una sola riga.

"Sono riuscito ad arrivare all’articolo utilizzando un po’ di “incroci” nella mia slot “aperta” su Internet Explorer. [Però] posso suggerirvi di prendere in considerazione un’alternativa agli URL (Indicatori Standard di Risorse, o link di rete) troppo lunghi presenti nelle newsletter, magari come parte integrante degli standard di accessibilità per queste newsletter?.

Clive continua: “Sono un grande appassionato di servizi sul tipo di Tinyurl ( http://www.tinyurl.com , un servizio che crea link brevi che si espandono in link di dimensioni superiori), dal momento che non si può mai essere sicuri di aver incollato il link completo quando lo si trasporta da una mail ad un’altra.

“Se [un formato] è adatto ad alcune persone mentre altri ne preferiscono uno differente, sarebbe eccessivo se ci dimostrassimo avidi e pretendessimo di averli entrambi? Personalmente, mi trovo meglio quando viene utilizzato soltanto l’URL originale, fatta eccezione per quando occupa più di una riga; in questo caso, potrebbe essere accompagnato da un URL breve, in modo di permettere ai lettori di scegliere su quale cliccare.

“Credo fermamente che sia meglio fornire opzioni alle persone, anziché utilizzare un unico approccio valido per tutti".

[NOTA DELL’EDITORE: Troviamo che questo sia un suggerimento eccellente, perché ora abbiamo sentito entrambe le versioni: la prima, secondo la quale i link brevi come Tinyurl o Bit.ly sono poco accessibili, e la seconda, per cui i link troppo lunghi non sono accessibili. Pertanto, l’offerta di entrambe le opzioni ci sembra una scelta logica ma, per farlo, quale formato e struttura di testo dovremmo utilizzare esattamente? Restiamo in attesa dei vostri suggerimenti].

Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo: inbox@headstar.com .


+09: Soluzioni per Facebook:

Nel numero scorso, Margherita Giordano, la traduttrice della versione italiana del nostro Notiziario, ci aveva chiesto una consulenza su come superare i problemi di accessibilità a Facebook, il sito di social network, specialmente per quanto riguarda le caratteristiche della chat, utilizzando il software di screen reader JAWS.

Jerry Weichbrodt ci ha scritto dal Michigan per dirci: “Per quanto riguarda la chat di Facebook, sono d’accordo sulla presenza di difficoltà quando si utilizza uno screen reader. Anche io uso JAWS ed è difficile continuare ad entrare ed uscire nella modalità Forms per leggere il testo e poi cercare le risposte.

“Una possibilità di cui ho sentito parlare, anche se non l’ho sperimentata di persona, è quella di utilizzare la versione 7.2 di AIM per accedere alla chat di Facebook. Il sistema viene spiegato e dimostrato in “FSCast” di Freedom Scientific, episodio n° 40, uscito nel marzo di quest’anno. Consultare il sito: http://www.freedomscientific.com/FSCast/episodes/fscast040-march2010.asp .

In alternativa, quando si usa l’attuale pagina di chat di Facebook, credo che JAWS preveda due finestre di redazione in cui sembra si possa scrivere, ma che solo una delle due sia utile a questo scopo, [pertanto] si potrebbe provare ad organizzarsi in modo da chattare con una persona precisa, a scopo sperimentale, e poi verificare quale delle due finestre funziona per l’inserimento di un testo”.

In risposta allo stesso appello, Tim Carrington, un lettore del Kent, Regno Unito (e di dove, se no?) ci ha dato un suggerimento diverso: “Lo studente dovrebbe lasciar perdere JAWS e provare ad utilizzare WebbIE, il browser di rete gratuito per i ciechi o per gli ipovedenti gravi, scaricabile dal sito http://www.webbie.org.uk."

Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo: inbox@headstar.com .

[Fine della Sezione Due].


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[Fine dell’Annuncio Speciale].


++Sezione Tre: Servizio Speciale
I libri elettronici

+10: Il diritto al prestito
di Guy Whitehouse.

Una delle ultime leggi approvate all’inizio di quest’anno dal governo laburista del Regno Unito prima del passaggio delle consegne è stata la Legge sull’Economia Digitale del 2010 che, fra l’altro, ha allargato il Diritto di Prestito al Pubblico agli audiolibri e ai libri elettronici nelle biblioteche.

Questa legge trasferisce al di fuori del raggio d’azione del copyright sia gli audiolibri effettivi esistenti nelle biblioteche, sia gli audiolibri e i libri elettronici scaricati in un lettore mp3 o in un lettore di libri elettronici all’interno delle biblioteche; gli autori ricevono un pagamento dal governo per ogni prestito, sulla base di una formula piuttosto complicata. Al momento, gli Stati Uniti non dispongono di un sistema analogo, a seguito di un fallito tentativo di introdurne uno negli anni ’80.

La modifica alla legge apportata nel Regno Unito rappresenta un tentativo di semplificare il modello del prestito di materiale in formati diversi dalla stampa tradizionale nelle biblioteche, che fino ad oggi era stato inserito in un regime di concessione che non aveva mai funzionato come si deve. Di conseguenza, i gestori delle biblioteche si erano mostrati riluttanti ad accumulare grandi scorte di materiali di questo genere, anche se è interessante notare che gli utenti sembrano aver accolto favorevolmente gli audiolibri: OverDrive, la piattaforma di distribuzione di libri elettronici a livello mondiale, ha allargato il suo giro d’affari negli Stati Uniti e nel 2008 ben 11 milioni di audiolibri sono stati dati in prestito dalle biblioteche pubbliche del Regno Unito. Le statistiche relative all’anno 2009 saranno presto rese disponibili. Esistono inoltre alcuni bibliotecari all’avanguardia che considerano I libri elettronici come il sistema per interessare i giovani alle biblioteche.

Dato che le biblioteche sono sempre state la principale fonte di reddito per gli audiolibri sui supporti tradizionali, come le audiocassette o i CD, perlomeno nel Regno Unito, questa nuova legge è stata accolta molto favorevolmente dai gruppi di sostegno alle persone con disabilità visive. Tuttavia, qualcuno si è dimostrato piuttosto critico, obiettando per esempio che gli audiolibri e i llibri elettronici a cui si accede scaricandoli non sono coperti dal Diritto di Prestito al Pubblico (gli avvocati del governo affermano che ciò era impossibile, dato che questa attività rientrava nel diritto dell’autore di comunicare con il suo pubblico). Molti, fra cui il Registro del Regno Unito del Diritto di Prestito al Pubblico, ritengono che questa sia una lacuna notevole, perché credono che la maggior parte delle persone non scarichi libri elettronici o audiolibri in formato elettronico dall’interno delle biblioteche; ciò nonostante, si tratta comunque di un passo avanti.

L’importanza di questi argomenti può soltanto aumentare. Nel 2009, per la prima volta, le vendite di libri elettronici si sono rivelate notevolmente superiori a quelle di audiolibri negli Stati Uniti. Molti fra gli appassionati sostenitori degli audiolibri hanno assunto incarichi nelle aziende associate al mercato dei materiali scaricati dalla rete e Audible.com ha ampliato il suo catalogo di audiolibri in versione integrale, dai 20.519 titoli dell’ottobre del 2009 ai 26.223 titoli del marzo del 2010.

Fino a che punto tutto ciò influisce positivamente sull’argomento dell’accessibilità dei libri elettronici per le persone affette da disabilità?

Le recenti dispute relative al Kindle, il convertitore testo-voce, ed alla funzione di sintesi vocale di Adobe per i libri elettronici nelle biblioteche pubbliche hanno senso soltanto nel contesto di un’industria di audiolibri che tema il peggio per il futuro, indipendentemente dal fatto che queste paure siano giustificate o meno.

Se scaricare i libri dalla rete rappresenta il futuro, specialmente per quanto riguarda gli audiolibri in versione integrale letti da una voce umana, garantire l’accesso alla rete e ai computer in generale alle persone con disabilità visive assume un’importanza ancor più fondamentale. Sarebbe una vera tragedia se, proprio nel momento in cui un grandissimo numero di libri viene messo a disposizione in formati alternativi alla stampa tradizionale, la mancanza di accesso alle tecnologie in generale e/o alla rete o ai principali lettori di libri elettronici ci impedisse di ricavarne il massimo vantaggio.

In quest’ottica, garantire l’accessibilità alla rete, sia tramite l’imposizione di direttive sia tramite il controllo da parte degli utenti, è di importanza fondamentale e far sì che lettori di supporti già utilizzati dai disabili visivi vengano messi in grado di leggere anche i libri elettronici ed i file audio protetti scaricati dalla rete è fondamentale quanto ottenere l’accessibilità ad un diffuso lettore di libri elettronici.

Guy Whitehouse è un dottorando ricercatore presso l’Università di Loughborough, nel Regno Unito.

I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=439

[Fine della Sezione Tre].


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++Note finali.

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REDAZIONE:
Direttore - Dan Jellinek
Reporter – Tristan Parker
Consulente Editoriale - Kevin Carey

ISSN 1476-6337

[Fine del notiziario.]