+++NOTIZIARIO INTERNAZIONALE SULL’ACCESSIBILITA’.

Accesso alla tecnologia per tutti, indipendentemente dalle capacità

- NUMERO 106, OTTOBRE 2008.



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++ NUMERO 106 – IN QUESTO NUMERO


+01: Conto alla rovescia definitivo per le tanto attese Direttive per l’Accesso alla Rete
- Gli standard del World Wide Web Consortium verranno pubblicati a dicembre.

+02: La recessione non è una scusa valida per l’esclusione, secondo un analista
- La svolta negativa è “un ottimo momento per aumentare le attività a favore dell’accessibilità”.


+03: Le persone con disabilità visive hanno “meno possibilità di trovare un’occupazione”
- Una relazione del RNIB sul mercato del lavoro rivela che per gli anziani la difficoltà è maggiore.

Notizie in breve: 04: Piano di azione – il divario digitale; 05: Il futuro nei cellulari – le indicazioni di Bluetooth; 06: Elogio a Nano – l’iPod accessibile.

Sezione Due: Un’organizzazione alla ribalta - W3C.


07: Il gigante degli standard mondiali si arma per la battaglia: Con la versione 2.0 delle Direttive per l’Accessibilità ai Contenuti della Rete (Web Content Accessibility Guidelines) del W3C, che verranno finalmente pubblicate nel mese di dicembre, verrà creato lo scenario per una nuova ondata di lavoro nel settore della consapevolezza. Dan Jellinek ha parlato con due membri del personale del W3C su ciò che il futuro ha in serbo per l’accessibilità alla rete, considerando che questo compito viene reso ancora più urgente dall’invecchiamento della popolazione mondiale.


[Fine dei contenuti].


++Annuncio Speciale: Come progettare per tutti: un approccio complessivo all’editoria in rete, a mezzo stampa e per via elettronica

- Corso di formazione pratica, della durata di un giorno, con disamina dei documenti

- Martedì 16 settembre, Londra Centrale
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Insegnante: Katie Grant, ex direttore delle pubblicazioni della Commissione per i Diritti dei Disabili.

”Come progettare per tutti” è un seminario pratico, che ha l’obiettivo di spiegare alle organizzazioni l’importanza di realizzare informazioni accessibili e facili da recepire per un pubblico estremamente vasto, comprendente le persone anziane, i disabili e coloro che non sono di madre lingua inglese.

Il seminario aiuta a valutare l’attuale progettazione ed il contenuto delle informazioni (portate alcuni esempi al nostro servizio di disamina dei documenti). Il corso può essere interessante per chiunque sia coinvolto nella progettazione e nella fornitura di informazioni a mezzo stampa, per via elettronica e in rete. Per prenotare un posto, consultare il sito:
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[Fine dell’annuncio speciale].


++Sezione Uno: Notizie.

+01: Conto alla rovescia definitivo per le tanto attese Direttive per l’Accesso alla Rete.

La seconda versione, attesa da lungo tempo, dei principali standard internazionali per rendere i siti web accessibili alle persone disabili verrà sicuramente pubblicata in dicembre, secondo quanto appreso dal Notiziario Internazionale sull’Accessibilità.

Le Direttive per l’Accessibilità ai Contenuti della Rete (Web Content Accessibility Guidelines, WCAG) versione 2.0, realizzate dal World Wide Web Consortium (W3C -
http://www.w3c.org) sono state sviluppate nel corso di parecchi anni.

La prima versione delle direttive WCAG risale a circa un decennio fa e, anche se si è dimostrata uno strumento di importanza vitale per la conoscenza dei problemi relativi all’accessibilità, viene ormai da lungo tempo considerata eccessivamente tecnica, complessa e poco chiara in svariate situazioni.

La Versione 2.0 dovrebbe risolvere molti di questi problemi, passando dai “punti chiave” rigidamente tecnici ai “criteri di successo”, decisamente più flessibili.

Durante la prima settimana di questo mese, il gruppo di lavoro incaricato dal World Wide Web Consortium si è riunito a Boston, Stati Uniti, per mettere a punto l’attuale fase delle “Raccomandazioni per i candidati” delle direttive WCAG 2.0, le cui nuove indicazioni sono state collaudate su siti web reali per accertarne l’applicabilità.

Questo gruppo dovrà stabilire quali criteri di successo possono essere considerati sufficientemente stabili per essere applicati, ed alcuni dei requisiti precedentemente considerati “a rischio” verranno riesaminati per garantire che queste direttive siano applicabili nella pratica. Un portavoce del W3C ha spiegato al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità questa settimana che oramai ci si aspetta di poter pubblicare le direttive in dicembre e che, se questa scadenza dovesse slittare ulteriormente, sarebbe una questione di settimane e non di mesi.

NOTA: Per leggere l’intervista in esclusiva con due membri del personale del W3C, vedere “Un’organizzazione alla ribalta”, sezione due, in questo numero.


+02: La recessione non è una scusa valida per l’esclusione, secondo un analista.

Le organizzazioni non dovrebbero usare la recessione economica come motivazione per non svolgere il lavoro necessario a rendere i loro siti web più accessibili alle persone disabili, ha dichiarato questa settimana un importante analista.


In effetti, vi sono molte prove del fatto che la recessione economica può rappresentare il momento adatto ad incrementare questa attività, con notevoli opportunità di aumentare le quote di mercato, secondo quanto dichiarato da Ted Page, dell’agenzia di servizi di rete PWS, alla conferenza “Niente se non la Rete“ (Nothing but the Net), organizzata dalla Società Scozzese di Giurisprudenza” (Law Society of Scotland, http://www.lawscot.org.uk/update/NBTN/).


"Uno studio pubblicato da McKinsey nel 2002 ha scoperto che una delle differenze più significative fra le aziende più redditizie e quelle meno redditizie all’interno del ciclo economico era relativa alla loro capacità di spesa nel marketing e nella pubblicità durante il periodo della recessione”, ha spiegato Page.


"Anziché ridurre le spese quando l’economia entra in una fase negativa, le aziende più lungimiranti hanno preferito investire più denaro in questi settori, non soltanto rispetto alla concorrenza, ma anche rispetto ai budget di spesa previsti nei periodi economici più favorevoli. Sono stati effettuati parecchi studi analoghi e tutti sono più o meno giunti alla stessa conclusione”.


Una recente indagine condotta dalla PWS ha scoperto che più dell’80% delle aziende che forniscono servizi professionali non si conformano a quanto previsto dalla Legge sulla Discriminazione dei Disabili per quanto riguarda i loro siti web, anche se i costi di risoluzione dei problemi di accessibilità sono generalmente modesti o molto limitati, ha dichiarato Page.


Risolvere questi problemi consentirebbe alle aziende di raggiungere in maniera più efficace i 10 milioni di disabili residenti nel Regno Unito, che hanno un potere d’acquisto annuale pari ad 80 miliardi di sterline, ha affermato Page. Inoltre, consentirebbe un miglior accesso alle persone che utilizzano gli apparecchi cellulari per accedere alla rete, dato che questi apparecchi non sono progettati in modo da entrare nei siti web inaccessibili, e migliorerebbe l’accesso anche al mercato delle forniture per il settore pubblico, il cui giro d’affari è pari a 160 miliardi di sterline l’anno, e che potrebbe ben presto divenire totalmente dipendente dall’accessibilità dei beni e dei servizi acquistati.


Infine, vi è un ultimo motivo per cui l’accessibilità non dovrebbe essere ignorata, ha spiegato Page: Google. “Non è affatto contraddittorio affermare che un sito web accessibile è quasi sempre un sito web legato a Google. Quando Google riporta l’elenco dei contenuti di rete, naviga più o meno nella stessa maniera di un cieco che si serve di uno screen reader. E’ per una buona ragione che Google è stato spesso definito il “grande miliardario cieco”; se decidete di escluderlo, agite a vostro rischio e pericolo”.

Per la versione integrale dell’intervento di Page, consultare il sito: http://www.pws-ltd.com.


+03: Le persone con disabilità visive hanno “meno possibilità di trovare un’occupazione”.


Le persone con disabilità visive hanno meno possibilità di trovare un’occupazione rispetto alle persone con altri tipi di disabilità, secondo una relazione sul mercato del lavoro nel Regno Unito, riportante le esperienze delle persone con problemi di vista e realizzata per conto del RNIB dall’Istituto degli Studi sull’Occupazione (Institute of Employment Studies, http://fastlink.headstar.com/ies1 ).

Questa relazione è stata realizzata utilizzando un’analisi secondaria dell’Inchiesta sulla Forza Lavoro nel Regno Unito (Labour Force Survey, LFS - http://fastlink.headstar.com/lfs1 ) nel periodo che va dal luglio del 2004 al giugno del 2007. La LFS ha catalogato 184.000 persone di età lavorativa residenti nel Regno Unito che hanno dichiarato di avere “difficoltà visive”. Fra queste, 108.000 sono classificate come disabili e 95.000 di esse hanno una disabilità “che limita le capacità lavorative”.

La relazione richiesta dal RNIB ha dichiarato che le persone al di sopra dei 55 anni hanno una possibilità tre volte superiore di avere difficoltà visive rispetto a quelle della fascia di età fra i 16 ed i 24 anni, un aumento decisamente superiore a quello riscontrato in altri tipi di disabilità.

Inoltre, questa relazione ha rivelato che le persone con disabilità di tipo visivo hanno meno possibilità di trovare un’occupazione (48%) rispetto a quelle con altri tipi di disabilità (50%); il tasso di occupazione totale per le persone di età lavorativa è pari al 75%. Per le persone affette da disabilità multiple, il tasso di occupazione scende al 38%, tuttavia per coloro che hanno “difficoltà a livello visivo” che non costituiscono una disabilità la percentuale è molto più alta, ed equivale all’83%.


Il tasso di disoccupazione è dell’8% per le persone disabili nel loro complesso, ma del 13% per quelle che hanno un handicap visivo. In contrapposizione a ciò, questa relazione ha rivelato anche che la percentuale dei disabili visivi con un’occupazione di alto livello è superiore alla media.


++Notizie in breve:


+04: Piano di azione: Venerdì prossimo il governo inglese presenterà una bozza del primo Piano di Azione per l’Inclusione Digitale, dando così inizio ad una vasta opera di consultazione pubblica, comprendente le risposte online trasmesse tramite il sito web del Ministero delle Comunità e dei Governi Locali. Per questa presentazione è stata scelta la data del 24 ottobre perché è anche la “Giornata del Collegamento in Linea” (Get online day), un evento volto ad incoraggiare i nuovi utenti di Internet e promosso da oltre 6.000 centri online finanziati dal governo del Regno Unito. Per informazioni, consultare il sito:
http://www.getonlineday.com

+05: Il futuro nei cellulari: Un sistema di indicazioni fornito da Bluetooth per fornire informazioni ai ciechi su ciò che li circonda è stato presentato dai suoi creatori dell’Università del Michigan. Questo sistema, noto come “Punti Parlanti” (Talking Points), utilizza i chip di Identificazione delle Frequenze Radio (Radio Frequency Identification, RFID) per fornire informazioni ai passanti equipaggiati con uno speciale apparecchio lettore. Tale apparecchio è attualmente molto costoso, ma i creatori di questo sistema Bluetooth dichiarano che in futuro anche i telefoni cellulari potranno essere utilizzati come lettori. Per informazioni, consultare il sito:
http://fastlink.headstar.com/umich1 .

+06: Elogio a Nano: Nano, il più recente iPod creato da Apple, ha ricevuto un elogio dalla Federazione Americana dei Ciechi per le innovazioni in esso contenute, che rendono questo apparecchio accessibile agli utenti non vedenti. Il modello più recente del popolare lettore portatile di musica realizzato da Apple contiene menù vocali che consentono agli ascoltatori di ascoltare i nomi del brani musicali e le loro caratteristiche, uno schermo dai contrasti variabili e la possibilità di modificare i caratteri di testo. Gli utenti di screen reader trovano ancora più facile accedere alle caratteristiche del magazzino musicale di Apple, denominato iTunes, dopo le modifiche apportate al sito web per migliorarne l’accessibilità. Per informazioni, consultare il sito:
http://fastlink.headstar.com/afb3 .

[Fine della Sezione Uno].


++Annuncio Speciale: Fortune Cookie
- Siti web che funzionano sul serio.

I membri del team di Fortune Cookie che si occupano di accessibilità alla rete vogliono essere sicuri che tutti gli utenti trovino facili da utilizzare i siti web da loro progettati. Oltre ad essere accessibili, i siti web di Fortune Cookie sono belli e valgono decisamente la spesa; inoltre, hanno vinto parecchi premi. Nel 2007, il lavoro del team ha ricevuto ben 11 nomination per i principali premi del settore del design di rete.


Legal & General, Kuoni, Diabetes UK, FT Business: ecco qualcuno dei marchi più rinomati presenti sull’elenco clienti di Fortune Cookie.


Tutte le aziende possono trarre un beneficio dal rendere più accessibile il proprio sito web. Se volete sapere ciò che l’accessibilità può significare per la vostra azienda, rivolgetevi a Fortune Cookie.

Visitate il nostro sito web all’indirizzo:
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Julie Howell è la nostra Direttrice per l’accessibilità. Potete contattarla inviando una e-mail all’indirizzo:
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[Fine dell’Annuncio Speciale].


++Annuncio Speciale: E-Democracy '08 (Democrazia elettronica ’08)
- Martedì 11 Novembre 2008, RIBA, Londra Centrale

- Manca meno di un mese! Non perdete questo evento!
http://www.headstar-events.com/edemocracy08/ .

La migliore e più vasta conferenza annuale del Regno Unito sulla “democrazia elettronica” si terrà per la quarta volta, con una serie di relatori da non perdere. Si consiglia l’iscrizione a chiunque sia interessato ad avere informazioni sulle comunità, sulle consultazioni, sulla partecipazione elettronica o sulla promozione di campagne di pressione.

Fra i relatori confermati ci saranno Mark Byford, vice direttore generale della BBC, Bethan Jenkins, membro dell’Assemblea del Galles, Andy Williamson, direttore del programma digitale del governo presso la Hansard Society, James Crabtree, membro del Consiglio di Amministrazione di UK Citizens Online Democracy (Democrazia Online per i Cittadini Britannici) e Tom Steinberg, fondatore di MySociety.org. Fra i partner ed i sostenitori troviamo la Hansard Society, Cisco e il Municipio Londinese di Redbridge.

La presenza di un notevole numero di sessioni primarie, collaborazioni in rete e interessanti gruppi di lavoro ha già creato le aspettative che da sempre circondano questo evento. Le quote di iscrizione sono di 165 sterline + IVA per gli appartenenti al settore pubblico e del volontariato e 215 sterline + IVA per quelli del settore privato. Per informazioni, consultare il sito: http://www.headstar-events.com/edemocracy08/

[Fine dell’Annuncio Speciale].


++Sezione Due: Un’organizzazione alla ribalta - W3C.

+07:
Il gigante degli standard mondiali si arma per la battaglia

di Dan Jellinek.

Poiché la pubblicazione a lungo attesa della Versione 2.0 delle Direttive per l’Accessibilità alla Rete (Web Content Accessibility Guidelines, WCAG) del World Wide Web Consortium è oramai prevista per dicembre, puntiamo ancora una volta i riflettori sull’attività di questo importantissimo organismo internazionale di creazione di standard.


Il Consorzio, noto con il nome di W3C, venne fondato nel 1994 da Tim Berners-Lee, inventore di Internet, che ne rimane ancora oggi il direttore. Esso funziona come ente di sviluppo e di archiviazione dei principali standard tecnici e protocolli che le aziende produttrici di tecnologia e gli utenti devono necessariamente condividere, per far sì che la rete rimanga aperta a tutti e universalmente utilizzabile.

Il WC3, di cui attualmente fanno parte oltre 400 organizzazioni, da grandi aziende multinazionali di tecnologie a università ed enti assistenziali, ha tre principali basi mondiali: il Consorzio di Ricerca Europeo per l’Informatica e la Matematica (European Research Consortium for Informatics and Mathematics, ERCIM) presso il parco tecnologico Sophia Antipolis, nel sud della Francia; il Laboratorio di Informatica e Tecnologie Artificiali (Computer Science and Artificial Technology Laboratori) dell’Istituto del Massachusetts di Tecnologia (Massachusetts Institute of Technology) e l’Università Keio, con sede in Giappone.

Il Consorzio ha un personale di circa 70 dipendenti, di cui circa 30 in Europa, 30 negli Stati Uniti e 10 in Giappone. Ma il numero effettivo di coloro che collaborano alle sue attività è superiore alle 500 persone, se conteggiamo tutti coloro che partecipano ai gruppi di lavoro del Consorzio, ai gruppi di interesse, o che fanno parte di questa comunità nel senso più ampio del termine.

Il lavoro svolto dal WCAG rientra nell’Iniziativa per l’Accessibilità alla Rete (Web Accessibility Initiative, WAI), del W3C, un programma a cui partecipano tutti i diversi settori del Consorzio. Durante una visita al Regno Unito, il mese scorso, due membri del personale WAI, Shadi Abou-Zahra e Andrew Arch, hanno avuto un incontro con il Notiziario Internazionale sull’Accessibilità a Londra per spiegare il loro programma di lavoro.


WAI è uno dei principali settori di lavoro del Consorzio, e coinvolge tutte le sedi del W3C a livello globale”, ha spiegato Abou-Zahra. "Uno dei nostri compiti consiste nell’effettuare un controllo incrociato di tutte le attività del W3C, come quella di HTML [il protocollo di base della rete], per valutare se favorisce l’accessibilità, perché se uno standard come HTML non favorisce l’accessibilità, non è possibile avere siti web accessibili.


Questa attività è sicuramente una delle più importanti fra quelle da noi svolte, anche se è la meno visibile al mondo esterno. Ciò che si conosce maggiormente sul lavoro svolto da WAI è lo sviluppo di tre direttive: WCAG, ATAG (Authoring Tool Accessibility Guidelines, Direttive per l’Accessibilità agli Strumenti Autoriali) e UAAG (User Agent Accessibility Guidelines, Direttive per l’Accessibilità agli Agenti degli Utenti).

”Le direttive relative agli strumenti autoriali si rivolgono ai sistemi di gestione dei contenuti, ed hanno lo scopo di garantire che questi sistemi creino contenuti accessibili, mentre gli agenti per gli utenti sono strumenti come i browser ed i lettori multimediali, ci ha spiegato Abou- Zahra.

Fra gli altri settori della nostra attività ci sono l’istruzione e l’impegno nel sociale, che è estremamente importante perché la maggior parte di coloro che creano siti web inaccessibili spesso non sono consapevoli dei problemi delle persone con disabilità”.


Un nuovo settore di attività intrapreso da WAI è il progetto WAI-AGE, finanziato dalla Comunità Europea (http://www.w3.org/WAI/WAI-AGE/ ), che si occupa delle implicazioni dell’accesso alla rete per una popolazione che invecchia, se consideriamo che gli anziani hanno più possibilità di essere affetti da disabilità e spesso hanno poca familiarità con le nuove tecnologie.

"La situazione demografica a livello mondiale sta cambiando radicalmente in questo periodo”, spiega Andrew Arch, che collabora con Abou-Zahra al progetto WAI-AGE. “La proporzione del numero degli anziani rispetto a quello dei giovani sta cambiando, come pure il numero complessivo. Viviamo più a lungo e non ci viene fornito alcun sostegno.


Ci sono molte cose che devono cambiare, nei governi e nelle organizzazioni: dal momento che la forza lavoro sta invecchiando, bisogna continuare ad apprendere se si vuole rimanere accessibili".

Uno degli obiettivi del progetto WAI-AGE è quello di scoprire se si renderanno necessari altri tipi di attività per garantire l’accessibilità alla rete ad una popolazione più anziana, ha spiegato Arch.


Abbiamo valutato l’andamento della ricerca e dell’osservazione degli utenti in questi ultimi dieci anni. Esiste una notevole sovrapposizione fra gli anziani e le persone disabili: la vista inizia a calare, le capacità motorie si riducono, e questi elementi si sovrappongono a livello individuale. Ma le persone anziane spesso non riconoscono neppure la loro situazione di disabilità; ad esempio, alcuni dicono semplicemente che la loro memoria non è più quella di una volta, anziché ammettere di avere un handicap cognitivo. Altre persone non ritengono che il calo della vista debba essere considerato una disabilità, ma soltanto una componente del fatto di “invecchiare”. Ma in realtà queste sono disabilità, spesso di tipo multiplo”.


Dopo aver effettuato una serie di ricerche, il progetto è ritornato ad occuparsi delle direttive, come le WCAG Versione 2.0, per valutare l’opportunità di apportare modifiche. "Le nuove direttive prendono in considerazione una notevole percentuale delle necessità delle persone anziane, ma forse si renderà necessario introdurre altri elementi durante lo sviluppo di queste direttive, ad esempio alcune istruzioni sul modo in cui bisogna preparare i contenuti rivolti agli anziani”, ha affermato Arch.


Molte persone anziane non sono cresciute utilizzando i computer e non si rendono conto di ciò che possono fare, ad esempio della possibilità di ingrandire il testo con il browser”.


Tuttavia, oltre a cercare di affrontare i problemi legati all’invecchiamento, è importante anche confutare i miti e i presupposti esistenti sugli anziani, ad esempio la convinzione che essi non provino interesse per il computer o non abbiano le capacità necessarie per utilizzarlo, ha spiegato Abou-Zahra. “Il networking sociale è una parte importante dell’invecchiamento, per fare un esempio, e rendere più accessibili i siti di networking sociale a beneficio degli utenti si rivela vantaggioso per tutti”.


Questo argomento è uno sviluppo del vecchissimo presupposto degli addetti all’accessibilità, che dichiara che le persone disabili vogliono utilizzare la rete allo stesso modo di chiunque altro: “E’ un diritto umano riconosciuto dalle Nazioni Unite" dichiara Abou-Zahra, che però riconosce che anche le aziende, in particolare, saranno interessate agli ulteriori vantaggi che ciò comporta per la loro attività, specialmente se si considera l’attuale situazione finanziaria.


Con le organizzazioni commerciali, il ritorno sull’investimento è spesso un argomento importante. Bene, alcuni anni fa le aziende avrebbero chiesto “ma quanti sono gli anziani online?”. Oggi, con tutti questi cambiamenti a livello demografico, conoscono già la risposta, e l’attuale incremento dell’uso di telefoni cellulari fornisce loro un altro incentivo, dato che i siti accessibili funzionano meglio con i telefoni cellulari.


Fra gli altri fattori finanziari, c’è la necessità di non dover sostituire i dipendenti man mano che la loro età media aumenta, rendendo più accessibili i sistemi interni di rete, anche se c’è ancora molto lavoro da compiere in tutti questi settori, afferma Abou-Zahra. “Sappiamo di non avere abbastanza dati per quanto riguarda i casi aziendali, ma speriamo di ottenerli presto. Sul sito web di WAI viene riportato un caso aziendale documentato relativo all’accessibilità e lo stiamo aggiornando per avere un’idea dei nuovi sviluppi”.


Per molte persone però, l’evento principale relativo all’accessibilità rimane la pubblicazione delle direttive WCAG Versione 2.0 (sempre che avvenga entro quest’anno).


Il gruppo di lavoro addetto allo sviluppo delle direttive WCAG ha avuto un incontro a Boston all’inizio di ottobre, per esaminare i risultati delle prove effettuate con la bozza di queste direttive su siti web autentici, ed ora si aspetta di poter formalizzare le direttive WCAG 2.0 come standard del W3C pienamente riconosciuto entro il mese di dicembre, o al massimo all’inizio del prossimo anno, ha dichiarato Abou-Zahra.


La prima versione delle direttive WCAG risale a circa un decennio fa e, anche se si è dimostrata uno strumento di importanza vitale per la conoscenza dei problemi relativi all’accessibilità, viene ormai da lungo tempo considerata eccessivamente tecnica, complessa e poco chiara in svariate situazioni.

La Versione 2.0 dovrebbe risolvere molti di questi problemi, passando dai “punti chiave” rigidamente tecnici ai “criteri di successo”, decisamente più flessibili.

Un altro cambiamento di stile consiste in una maggiore separazione fra le direttive fondamentali ed i riferimenti alle specifiche tecnologie, come Javascript o i diversi tipi di browser, ha spiegato Abou-Zahra.


Questo lavoro deve essere unito alle tecnologie, ma come possiamo farlo in maniera tale da non renderlo già obsoleto al momento della pubblicazione? E’ un problema davvero complesso”, afferma.

"Le direttive WCAG Versione 1.0 erano troppo legate all’aspetto tecnologico. A quell’epoca lo standard HTML era più dominante e l’utilizzo dei sistemi multimediali era meno diffuso, ma oggi abbiamo tantissime tecnologie, come Ajax, pertanto la prima lezione che abbiamo dovuto apprendere è stata quella di non scrivere per una tecnologia specifica. Inoltre, ai tempi delle direttive WCAG 1.0 abbiamo dovuto escludere Javascript perché non era ancora sufficientemente standardizzato e le tecnologie assistive non riuscivano a gestirlo pienamente, ma oggi la situazione è notevolmente cambiata e pertanto è stato necessario inserirlo, per stabilire in che modo qualsiasi tecnologia debba divenire accessibile. I requisiti, come le etichette di testo per le immagini, devono essere applicati a qualunque tecnologia si desideri adoperare.


Pertanto, le direttive WCAG sono più dissociate; detto questo, però, non importa fino a che punto ci si dissoci da una specifica tecnologia, devono comunque esistere dei punti di contatto con le tecnologie reali, punti in cui la ruota tocca l’asfalto. Si tratta di un problema che il gruppo sta cercando di risolvere aggiornando la guida all’applicazione”.


Un altro problema relativo alle direttive WAI sui contenuti della rete consiste nel fatto che esse non trattano in maniera esauriente le esigenze delle persone con disabilità cognitive, ammette Abou-Zahra, anche se dichiara che si tratta di un problema da affrontare a lungo termine, e che l’organizzazione intende risolverlo in modo da ampliare la comunità che ha accesso alla rete.


Sappiamo bene che non le nuove direttive non soddisfano pienamente le necessità delle persone affette da disabilità di tipo cognitivo, nelle varie forme, lo ammettiamo senza problemi”, spiega. “Si tratta di un progetto più a lungo termine, che forse riusciremo ad affrontare nella Versione 3.0 delle direttive WCAG. Credo che questo sia un problema che l’intera comunità interessata all’accessibilità dovrà affrontare, ed avremo bisogno di effettuare un maggior numero di ricerche”.

A parte la pubblicazione delle direttive WCAG 2.0, il W3C e WAI continueranno a dare la priorità all’accessibilità in tutti i settori del loro lavoro, ha affermato Abou-Zahra. “Per il pubblico, l’attività di WAI spesso sembra limitata alle direttive WCAG, ma in realtà è molto più articolata, il suo obiettivo è quello di rendere accessibile la rete nel senso più ampio del termine".

[Fine della Sezione Due].

++Note finali.


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REDAZIONE:

Direttore - Dan Jellinek

Reporter – Majeed Saleh

Consulente Editoriale - Kevin Carey

Direttore marketing – Claire Clinton


ISSN 1476-6337


[Fine del notiziario.]