+++NOTIZIARIO INTERNAZIONALE SULL’ACCESSIBILITA’.

- NUMERO 53, MAGGIO 2004.



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++NUMERO 53 - IN QUESTO NUMERO


01: Il RNIB progetta una “azienda sociale” per i collaudi in rete

- una ditta indipendente potrebbe creare posti di lavoro.


02: Il sito del Ministero della Cultura reso accessibile tramite telefono

- non è necessario un computer per avere informazioni e collegarsi ai link.


03: Gli studenti che utilizzano supporti elettronici cercano invano

- il tempo dedicato all’istruzione viene per buona parte sprecato.


04: Le lamentele della Cresta dell’Onda

- secondo un commentatore, i volontari sono cittadini di seconda classe.


Notizie in breve: 05:”Ease Publisher”- un nuovo software per DAISY; 06: Musica dal vivo – un servizio in biblioteca; 07: Un’ampia panoramica – direttive per l’accesso.


Sezione due: “Nella casella della posta” – Il forum dei lettori.

08: Assistenza per l’accesso – una richiesta di sostegno per JAWS arriva dal Brasile; 09: Gioco di bridge – per giocare a carte; 10: Amministrazione civile – un lieto fine; 11: Il problema dell’usabilità – una risposta alla ricerca; 12: Il carattere “Tiresias” – ulteriori informazioni.


Sezione tre: L’opinione – Sistemi multimediali.

13: I commentatori radiofonici si divertono di più: Di questi tempi, per i ciechi è più difficile diventare programmatori di computer, ma la relativa facilità di trasmissione dei programmi radio in Internet ha aperto nuove e più interessanti carriere lavorative, secondo Kevin Carey.


Sezione quattro: Relazione su un seminario – il governo elettronico accessibile.

14: La cultura dell’accessibilità: la chiave per ottenere la creazione di servizi accessibili alle persone affette da disabilità sta nel cambiare il modo di pensare della gente, secondo Julie Hill.


[Fine dei contenuti].



++SEZIONE UNO: NOTIZIE.


+01: IL RNIB PROGETTA UNA “AZIENDA SOCIALE” PER I COLLAUDI IN RETE.


Il RNIB (http://www.rnib.org.uk) sta studiando la possibilità di creare una “azienda sociale” indipendente, il cui personale sarebbe composto da ciechi e ipovedenti visivi, per fornire ai creatori di siti web una serie di indispensabili risorse per la valutazione dell’accessibilità alla rete.


Questo annuncio è una delle idee proposte dal RNIB in risposta alla recente inchiesta condotta dalla Commissione per i Diritti dei Disabili (http://www.drc-gb.org) sull’accessibilità alla rete (vedi Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, numero 52, aprile 2004), che aveva rivelato che circa l’81% dei siti web britannici non riesce a soddisfare neppure le esigenze basilari di accessibilità per i disabili.


"Uno dei messaggi più importanti derivati dalle conclusioni della Commissione è quello secondo cui le aziende non riescono semplicemente ad ottemperare alle direttive dell’Iniziativa di Accessibilità alla Rete (Web Accessibility Initiative, WAI, http://www.w3c.org/WAI); devono far testare l’accessibilità agli utenti disabili”, dichiara Richard Orme, vice-direttore per l’informazione e per le tecnologie informative del RNIB. “La creazione di un’azienda sociale potrebbe costituire un sistema per riuscire a collegare i disabili visivi ai creatori di siti web ed allo stesso tempo potrebbe fornire diverse opportunità di lavoro”.


L’idea di una “azienda sociale” indipendente, sostenuta da finanziamenti o persino strutturata come organizzazione non-profit, si adatta bene all’obiettivo del RNIB di promuovere le opportunità di lavoro per le persone cieche o affette da disabilità visive. Per gestire e vendere i servizi di accessibilità sarà necessario servirsi di personale a tempo pieno, mentre un gruppo di riserva potrebbe essere utilizzato su base flessibile per fornire i servizi di collaudo.


"Il RNIB è stato contattato da persone cieche o sordo-cieche che sono pronte ad impegnarsi e da aziende che cercano utenti autentici”, spiega Orme. “Dobbiamo soltanto riuscire a collegare questi due gruppi”.


Il RNIB gestisce già un’azienda sociale presso il suo Redhill College per l’Istruzione Superiore. Denominata “Insight” (Introspezione), questa azienda è specializzata nella trascrizione di informazioni e risorse nelle versioni audio, nel formato Braille e nella stampa con caratteri ingranditi.


L’istituto sta anche progettando la conduzione di seminari a livello regionale per le aziende interessate a saperne di più sulle politiche di accessibilità alla rete. Questi seminari comprenderanno dimostrazioni pratiche della tecnologia utilizzata dai ciechi e dagli ipovedenti per leggere i siti web.



+02: IL SITO DEL MINISTERO DELLA CULTURA RESO ACCESSIBILE TRAMITE TELEFONO.


Gli utenti affetti da handicap visivi possono ora accedere interamente al sito web del Ministero della Cultura, dei Media e dello Sport (DCMS – http://www.culture.gov.uk) servendosi di un telefono a comandi manuali, dopo il lancio di un esperimento di nuova tecnologia, dalla durata trimestrale, il primo di questo tipo condotto da un ente governativo britannico.


Gli utenti hanno accesso al servizio pagando il costo di una telefonata urbana, contattando il numero 0845 333 0850 e seguendo le istruzioni registrate. Il sito è navigabile utilizzando i 12 tasti di una tastiera standard da telefono, con i tasti di destra che forniscono una serie di opzioni di avanzamento e quelli di sinistra che consentono all’utente di tornare indietro.


L’esperienza dovrebbe risultare simile all’utilizzo di uno screen reader di computer dotato di comandi vocali, fornendo ad esempio un’emissione vocale per ogni etichetta di testo, descrivendo lo scopo dei link ed i contenuti della grafica. Inoltre, secondo l’azienda di sviluppo delle tecnologie PhoneAnything (http://www.phoneanything.com), anche quei contenuti che spesso creano problemi a chi utilizza screen reader, come le tabelle dei dati ed i documenti in formato Adobe pdf, dovrebbero essere accessibili per gli utenti di questo servizio.


In linea di massima, però, l’utilizzo di questo tipo di servizio da parte degli utenti dipenderà fondamentalmente dal buon livello di progettazione del sito web, ha dichiarato Stefan Haselwimmer, amministratore delegato di PhoneAnything. “Questa tecnologia è stata progettata in maniera da riuscire ad identificare dove si trova il testo principale di una pagina in rete, in contrapposizione con i link ed i testi secondari, per fare un esempio”, ha dichiarato. “Se lo schema della pagina non è chiaro, potrebbero comunque insorgere dei problemi”.


Secondo il RNIB, fornire l’accesso alla rete alle persone che non utilizzano il computer è estremamente importante per le persone affette da disabilità visive, che tendono ad avere una maggiore familiarità con le tecnologie relative ai telefoni ed alle televisioni che non con quelle informatiche. Tuttavia, ciò significa anche che non hanno molta familiarità con gran parte del gergo utilizzato nei siti web. “Istruzioni come “cliccare qui” non hanno gran significato per chi non è molto informato sui computer e sulla rete”, dice Julie Howell, Funzionario addetto allo Sviluppo delle Politiche Digitali. “E’ necessario che cominciamo a mettere in discussione il presupposto secondo cui i siti web accessibili potrebbero essere accessibili a chiunque se soltanto si utilizzasse un apparecchio diverso”.



+03: GLI STUDENTI CHE UTILIZZANO SUPPORTI ELETTRONICI CERCANO INVANO.


Gli studenti affetti da disabilità visive che utilizzano materiali didattici in rete trascorrono soltanto il 30% circa del loro tempo nell’effettivo utilizzo di questi materiali; il resto del tempo viene sprecato cercando e navigando attraverso pagine ed opzioni, secondo una ricerca svolta dal RNIB.


Zoe Neumann, funzionario incaricato dello sviluppo tecnologico per il Programma della Tecnologia nell’Istruzione e nell’Occupazione, (TiLE - http://www.rnib.org.uk/technology) del RNIB, ha presentato questi dati durante il seminario tenutosi la scorsa settimana ed intitolato “L’istruzione elettronica: il futuro dell’istruzione nel settore pubblico” (http://www.electronic-government.com/elearning.htm) organizzato dal Notiziario sul Governo Elettronico, la pubblicazione associata al nostro Notiziario.


Il team del Programma TiLE ha recentemente istituito alcuni gruppi di lavoro con il compito di svolgere ricerche sulle esperienze degli studenti relativamente all’utilizzo della tecnologia nell’ambito didattico, con risultati che “fanno cadere le braccia”, ha dichiarato Neumann.


Neumann ha consigliato ai delegati di contattare il team del Programma TiLE per un ausilio nella valutazione dell’accessibilità alla rete in un contesto didattico, ed ha anche consigliato l’utilizzo del formato DAISY per i libri digitali (http://www.daisy.org) come strumento per l’istruzione elettronica.



+04: LE LAMENTELE DELLA CRESTA DELL’ONDA.


I volontari che lavorano duramente per riprodurre su audiocassette i nuovi numeri delle riviste per i ciechi non vengono trattati con il rispetto che meriterebbero, secondo quanto apparso sul numero 10 di “Site for Sore Eyes”, http://www.kenmatthews.pwp.blueyonder.co.uk), una rivista audio destinata ai ciechi ed ai disabili visivi.


"Ho frequentato diverse conferenze sull’impatto della tecnologia audio sui disabili visivi”, dichiara Ken Matthews, fondatore del sito e vice-presidente di Mid-Fife Newstape, un servizio con le versioni audio di giornali e riviste, destinato alle persone con handicap visivi residenti a Glenrothes e Kircaldy. “Di solito vi partecipano altri volontari che si occupano della produzione di altre riviste parlate, persone che hanno dedicato decenni della loro vita ai loro amici con disabilità visive e che hanno un’ottima conoscenza delle loro attrezzature tecnologiche e digitali, come pure delle audiocassette. Però, siccome si tratta di volontari che non vengono retribuiti, sembra che vengano meno considerati rispetto ad altre persone che vengono profumatamente pagate per il loro lavoro”.


Matthews spiega che i moderatori che presiedono a queste conferenze tendono a rendere omaggio ai professionisti retribuiti del settore industriale e a non prendere in grande considerazione i volontari, nonostante la loro notevole esperienza.


La rivista “Un Luogo per gli Occhi Dolenti” è stata fondata nel 1997 ed è scritta da Matthews con lo pseudonimo editoriale di “Spindrift” (Cresta dell’Onda). Il suo scopo è quello di “approfondire gli argomenti”, dando la sua interpretazione degli avvenimenti da prima pagina.



++NOTIZIE IN BREVE:


+05: EASE PUBLISHER: Un nuovo pacchetto di software che consente agli utenti di creare “libri parlati” in formato digitale DAISY partendo da semplici file di testo, denominato “EasePublisher'”, è stato presentato dalla Dolphin Audio Publishing:


http://www.dolphinuk.co.uk/audio/news/ep_launch.htm.


+06: MUSICA DAL VIVO: Un sito web dedicato ai servizi bibliotecari nel settore musicale per le persone affette da disabilità è stato inaugurato dalla sezione anglo-irlandese dell’Associazione Internazionale dei Bibliotecari Musicali. Comprende informazioni sulle tecnologie musicali e sui corsi di musica. Seguire il link contrassegnato con l’etichetta “risorse” sul sito http://pages.britishlibrary.net/iaml.uk.irl/accessibility/ .


+07: UN’AMPIA PANORAMICA: Una panoramica delle direttive esistenti e dei dati sperimentali sulle tecnologie accessibili è stata pubblicata la scorsa settimana dal dr. John Gill, il ricercatore capo del RNIB, col titolo “Possibilità di accesso: rendere la tecnologia più facile da usare per le persone disabili”. La ricerca si occupa dell’intera gamma delle tecnologie, dalle macchine automatiche per l’emissione di biglietti alle case “intelligenti”, e si rivolge a direttori d’azienda, politici e designer. Per informazioni, consultare il sito: http://www.tiresias.org/guidelines/access-ability/ .


[Fine della sezione uno].



++Annuncio Speciale: Richiesta di Documentazione per Techshare 2004

- 18-19 Novembre 2004, Jury's Inn, Birmingham, Regno Unito


La conferenza Techshare 2004, organizzata dal RNIB, è un avvenimento importante per i professionisti interessati alla tecnologia ed al suo ruolo nell’istruzione, nel lavoro e nella società per le persone affette da handicap visivi.


Stiamo cercando persone in grado di presentare relazioni sui seguenti argomenti: Le applicazioni pratiche della tecnologia; L’innovazione nell’istruzione; La creazione di una rete accessibile; L’addestramento IT; La trasmissione e la fornitura di informazioni digitali; La tecnologia cellulare; La produzione di formati alternativi; La tecnologia sul luogo di lavoro; L’accesso ai sistemi operativi.


Se siete interessati a partecipare in qualità di relatori, vi preghiamo di inviare una mail all’indirizzo techshare@rnib.org.uk per richiedere ulteriori informazioni sulla presentazione delle relazioni. La data di chiusura delle presentazioni è il 2 agosto.


All’atto della registrazione, I relatori potranno usufruire di uno sconto sul costo di partecipazione, pari a 130 sterline (oppure 95 sterline per un solo giorno). I relatori ed i delegati avranno anche la possibilità di avere incontri informali ai tavoli della “mostra dei delegati” nell’area di ristoro della conferenza, al costo di 40 sterline al giorno per ogni tavolo.


Per ulteriori informazioni, compresi i costi standard di partecipazione, inviare una mail all’indirizzo techshare@rnib.org.uk oppure visitare il sito http://www.rnib.org.uk/techshare .


[Fine dell’annuncio speciale].



++SEZIONE DUE: “NELLA CASELLA DELLA POSTA”

- IL FORUM DEI LETTORI.


Vi preghiamo di inviare i vostri contributi e le vostre risposte a mezzo e-mail all’indirizzo inbox@headstar.com .



+08: ASSISTENZA PER L’ACCESSO: Ana Cristina Souto di SACI, l’organizzazione brasiliana di inserimento sociale (http://www.saci.org.br) ci scrive per conto di Lana, un’infermiera il cui figlio tredicenne, Rafail, è cieco e deve utilizzare il Braille per poter leggere.


"Gli ho promesso di comperargli un computer per il suo compleanno e l’ho fatto”, racconta Lana. “Ma ecco il problema: mio figlio non è in grado di utilizzarlo senza un programma speciale denominato Jaws. Ho controllato il costo e sono davvero sconvolta: sono 1.030 dollari! Non posso permettermelo, considerando le spese mediche mie e di Rafail, il pagamento dell’ipoteca ed i costi del mio divorzio! Perciò il nuovo computer ora si limita a restare sulla scrivania come un soprammobile e il povero Rafail gli gira attorno molto seccato.


"Mi chiedevo se conoscete un’organizzazione in grado di assistere le persone nell’acquisto di prodotti tecnologici per i figli ciechi. Rafail vuole poter navigare in Internet sui siti di notizie per avere un aiuto per i suoi progetti e per i compiti a casa, ma non riesce a vedere lo schermo" [Preghiamo inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com].



+09: GIOCO DI BRIDGE: Brenda Nichol ci scrive per dirci: "Ho una amica che ha perso di recente la vista a causa di un tumore al cervello. E’ una signora estremamente intelligente, sulla settantina, e adora le parole crociate. Esiste un gioco di bridge accessibile che potrebbe utilizzare? Fino ad ora non ha mai giocato a bridge, ma sono certa che riuscirebbe ad impararlo. Esiste un gioco al computer?” [Preghiamo inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com].



+10: AMMINISTRAZIONE CIVILE: Il mese scorso Harish Kotian ci aveva scritto dall’India per chiederci se qualcuno dei nostri lettori avesse informazioni su ciechi che lavorano nell’amministrazione civile britannica; ciò potrebbe aiutare un suo amico ipovedente a cui è stata rifiutata l’assunzione nell’amministrazione civile indiana.


Paul McKee, che lavora presso l’Ufficio Reale della Dogana e del Dazio, ci ha risposto: “Nell’amministrazione civile britannica ci sono molti impiegati ciechi ed ipovedenti, me compreso. Infatti, le politiche di assunzione dell’amministrazione civile britannica incoraggiano la diversità e rifiutano ogni discriminazione per ragioni di sesso, disabilità, origine etnica e così via. Le persone vengono assunte in base alle loro capacità di svolgere determinati lavori, se necessario apportando ragionevoli modifiche al lavoro che deve essere svolto ed al modo in cui va svolto.


Ad esempio, se la tecnologia assistiva può consentire ad un cieco o ad un ipovedente di svolgere un dato lavoro, il governo fornisce a questa persona le attrezzature necessarie, indipendentemente dalla sua posizione, si tratti di un impiegato o di un amministratore delegato.


"Detto ciò, e nella convinzione che l’amministrazione civile è probabilmente il datore di lavoro migliore e più sensibile per le persone affette da disabilità, bisogna ricordare che noi nel Regno Unito godiamo della protezione della Legge sulla Discriminazione dei Disabili che salvaguarda il nostro diritto all’occupazione”.


Steve Bingham, che lavora presso il Fisco, aggiunge: “Non sono riuscito a trovare dati relativi al numero di persone affette da disabilità visive che lavorano nell’Amministrazione Civile Britannica, ma è probabile che sia di parecchie centinaia. La maggior parte di queste persone lavora ai livelli più bassi, come dattilografi o centralinisti; ci sono però alcuni professionisti, come i procuratori legali, che arrivano fino ai massimi livelli.


"Al momento, molti dipartimenti incontrano grandi difficoltà nell’integrare i loro dattilografi e centralinisti nelle attività più comuni dell’Amministrazione Civile. Questi tipi di lavoro sono stati superati dalla tecnologia e non ci sono molte attività che possano essere svolte in maniera esaustiva da una persona con un handicap visivo. Anche la mia carriera (ho iniziato come dattilografo e ora sono un funzionario intermedio) sembra essere stata resa obsoleta dalla tecnologia e non è più aperta ai giovani: io ero un programmatore di computer ed oggi sono un consulente sui problemi della disabilità e sulle tecnologie”.


Chris McMillan, nostra lettrice e regolare corrispondente, ci scrive: “Alla fine degli anni ’60, quando ho terminato la scuola, l’Amministrazione Civile era una situazione decisamente accettabile per consentire ad un disabile visivo dichiarato di trovare lavoro. Un paio di miei amici vi sono entrati immediatamente dopo la scuola: uno è attualmente in esubero dalla Biblioteca Nazionale, era un impiegato; l’altro mio amico è entrato agli uffici fiscali come trascrittore di registrazioni, sempre all’inizio degli anni ’70.


"A quell’epoca, molte persone cieche o ipovedenti sono state in grado di ottenere un lavoro come dattilografi o centralinisti nei grandi enti in generale. Oggi, con l’utilizzo del lettore personale (umano) e con le attrezzature di tecnologia accessibile, non vedo il motivo per cui una persona affetta da un handicap visivo non dovrebbe svolgere questi lavori”.


La storia dell’amico di Harish ha avuto un lieto fine anche in India: Harish stesso ci ha scritto per ringraziare tutti coloro che gli avevano inviato risposte incoraggianti e per raccontarci: “Ci sono buone notizie anche da questa parte. La Corte Suprema ha espresso un parere favorevole e pertanto questo signore cieco adesso lavora nell’amministrazione civile”.



+11: IL PROBLEMA DELL’USABILITA’: Steve Bingham, che lavora presso il Fisco (vedi articolo precedente) ci manda anche una risposta all’articolo pubblicato sul numero scorso che trattava della ricerca svolta dalla Commissione per i Diritti dei Disabili (DRC) e recentemente pubblicata, relativamente all’accessibilità alla rete, che è stata uno dei principali argomenti di dibattito nella comunità che si occupa di problemi di accessibilità.


Ho letto con interesse i risultati della ricerca della Commissione e mi sono ritrovato a chiedermi se la WAI (Web Accessibility Initiative, Iniziativa internazionale per l’Accessibilità alla Rete) e la Commissione parlassero della stessa cosa. Gli standard della WAI si riferiscono all’accessibilità, mentre a me è sembrato che la ricerca della Commissione trattasse soprattutto dell’usabilità.


C’è una bella differenza fra le due cose. Ad esempio, di recente ho esaminato parecchie schermate utilizzate dalle persone che lavorano in un call centre governativo. Queste schermate erano accessibili in maniera ragionevole, tutti i link avevano testi alternativi e tutti i settori erano titolati, però la maggior parte delle schermate continuava in ogni caso a rivelarsi inutilizzabile da parte di una persona con un handicap visivo che si servisse di uno screen reader. Questo perché la maggior parte di queste schermate era suddivisa in oltre 100 riquadri (frames). Ci sarebbe voluto troppo tempo per trovare i riquadri giusti e completarli tentando allo stesso tempo di portare avanti la conversazione telefonica con l’utente.


Si tratta di una situazione estrema, ma io mi sono imbattuto in molti siti che erano accessibili in maniera ragionevole ma diventavano inutilizzabili a causa dell’ordine in cui le informazioni venivano fornite o richieste, oppure semplicemente per la presenza di troppi link, che impedivano di reperire facilmente i dati importanti”.



+12: IL CARATTERE “TIRESIAS”: Sylvie Perera, della Divisione Ricerca Scientifica del RNIB, ci fornisce qualche ulteriore informazione sul carattere Tiresias LPfont, di cui si è recentemente parlato durante la discussione sui caratteri più accessibili. “Il carattere Tiresias LPfont fa parte della famiglia di caratteri appositamente studiati per una miglior leggibilità. Questo carattere è stato appositamente progettato per la pubblicazione di testi in caratteri ingranditi, destinati alle persone con visione ridotta. Per altre applicazioni, come gli schermi dei computer, è più appropriato il carattere PCfont. La ricerca che ha condotto allo sviluppo di questi caratteri è a disposizione del pubblico: per ulteriori informazioni o per ordinare questi caratteri, consultare il sito http://www.tiresias.org/fonts .


[Fine della sezione due].



++ANNUNCIO SPECIALE: FORUM DI DISCUSSIONE SULL’ACCESSIBILITA’.


Accessify Forum” è un forum di discussione in rete che si occupa di tutti gli argomenti connessi con l’accessibilità alla rete. Gli argomenti coprono vari settori, dalle “Informazioni per i principianti” e “La creazione e la valutazione di un sito” fino a progetti come WaiZilla, il nuovo strumento di valutazione dell’accessibilità, e l’accessibilità dello stesso software condivisibile utilizzato per questo forum.


Tutto ciò di cui avete bisogno per iscrivervi è un indirizzo di posta elettronica funzionante, perciò pensateci ed unitevi a noi presso il sito: http://www.accessifyforum.com.


[Fine dell’annuncio speciale].



SEZIONE TRE: L’OPINIONE.

- SISTEMI MULTIMEDIALI.


+13: I COMMENTATORI RADIOFONICI SI DIVERTONO DI PIU’

di Kevin Carey .


Più ci penso, meno riesco ad evitare di giungere alla conclusione che il risultato più importante della ricerca della Commissione sui Diritti dei Disabili, recentemente pubblicata, relativamente all’accessibilità alla rete da parte dei ciechi (http://www.drc-gb.org/publicationsandreports/report.asp), è il dato che afferma che i collaudatori ciechi sono riusciti a completare soltanto il 55% dei compiti ad essi affidati, contro il 76% della media dei disabili. Anche in presenza di siti ben progettati ed accessibili, gli utenti ciechi si sono rivelati tre volte più lenti dei loro corrispondenti privi di handicap visivi.


Ci saranno sicuramente varie discussioni su quanto questa percentuale così ridotta possa essere aumentata grazie ad applicazioni migliori e ad un migliore design delle interface grafiche, ma quando la tecnologia sarà progredita fino a questo punto, gli asini sapranno volare; di conseguenza, tali discussioni sono soltanto sottigliezze accademiche.


Il significato di tutto ciò è che, per quanto i ciechi abbiano bisogno delle tecnologie per l’istruzione, l’occupazione ed il tempo libero (vale a dire, per scopi ben definiti), difficilmente essi saranno abbastanza abili da superare i problemi di design dei sistemi e da ottenere impieghi nel settore delle tecnologie. I giorni in cui le parole “cieco” e “programmatore di computer” facevano coppia fissa come Stanlio e Ollio, sono stati di breve durata e sono finiti da un pezzo. Inoltre, due dei settori in cui parecchi ciechi dalle modeste capacità sono riusciti a lavorare abbastanza bene stanno sparendo in fretta: la presenza di un assistente gentile ed efficiente sta lasciando il posto all’orribile spettacolo di funzionari aziendali che dattilografano personalmente i loro appunti utilizzando due dita, e la meccanizzazione sta sostituendo una gran quantità di lavori, ampiamente basati sui testi, che normalmente richiedevano una conoscenza estremamente approfondita della tecnologia.


D’altra parte, però, l’espansione di tutte le forme di trasmissioni e di pubblicazioni multimediali sta aprendo nuove ed ampie zone di opportunità per la produzione e la presentazione da parte di persone con disabilità visive. VIP ON AIR, (http://www.viponair.com), la stazione radio locale che trasmette da Glasgow ed è gestita da personale cieco, è diventata nel giro di pochi mesi un’organizzazione professionale e consapevole della propria importanza, ed io non ho dubbi sul fatto che fra qualche tempo alcuni membri del suo staff verranno assunti con entusiasmo dalle principali emittenti radio. Le radio locali potrebbero anche permetterci di compiere esperimenti con i modelli occupazionali, come ad esempio le aziende sociali.


Se intendiamo trarre un vantaggio da questa nuova serie di opportunità, dobbiamo sbarazzarci di due stereotipi. Il primo è quello secondo cui qualsiasi cieco di intelligenza media è un mago del computer: le cose non stanno così. Anche se possediamo uno zaino pieno di gadget modernissimi, ciò non significa che valiamo più di tanto rispetto ai nostri corrispondenti dotati della vista. Il secondo stereotipo è quello che afferma che le trasmissioni radiofoniche possono essere condotte in maniera soddisfacente soltanto da grandi enti come la BBC e che ci vuole una laurea in lettere classiche per ottenere un impiego in un posto del genere. Le radio possono e dovrebbero essere qualcosa di semplice e di allegro, non una cosa noiosa.


Cominciando a trasmettere in rete, VIP ON AIR ha dato a se stessa la possibilità di eliminare tutti i difetti di presentazione e di trovare la propria strada prima di essere promossa al livello delle altre emittenti radiofoniche. Presto dovrebbe anche avere la soddisfazione di vedere nascere un vasto numero di imitazioni e di varianti. Dal momento che ho lavorato in entrambi i settori, posso testimoniare personalmente che la radio è molto più divertente dell’informatica, la quale nel nostro settore potrebbe anche costituire uno svantaggio!


[Fine della sezione tre].



++SEZIONE QUATTRO: RELAZIONE SU UN SEMINARIO

- IL GOVERNO ELETTRONICO ACCESSIBILE.


+14: LA CULTURA DELL’ACCESSIBILITA’

di Julie Hill.


I cambiamenti culturali costituiscono una delle principali sfide per gli enti del settore pubblico che si stanno impegnando a fondo per rendere i loro servizi di governo elettronico accessibili alle persone affette da disabilità, secondo parecchi fra i relatori ed i delegati del seminario “Il governo elettronico per tutti: programmando l’accessibilità” (http://www.electronic-government.com/access.htm), promosso dal Notiziario sul Governo Elettronico.


Nonostante i fornitori della pubblica amministrazione siano obbligati, sia dal punto di vista legale che morale, a rendere accessibili i siti web a tutti, indipendentemente dalle capacità degli utenti, molte organizzazioni stanno ancora lottando per far comprendere l’importanza dei servizi accessibili sia ai direttori che al personale, secondo una delegata proveniente da un ente locale.


"Il mio ente ha promulgato standard relativi alle comunicazioni ed alla chiarezza dei contenuti, ma può risultare difficile persuadere il personale ad acquistarli”, ha dichiarato la delegata durante una sessione interattiva di domanda-risposta. “Con le pressioni quotidiane sul lavoro ed i problemi pratici relativi alla rapida consultazione del materiale presente in rete, a volte non si riesce a far quadrare le cose”.


Per gli enti locali, ottenere l’autorizzazione all’acquisto di tecnologie accessibili da parte dei vertici dell’organizzazione è di importanza fondamentale, ha affermato la delegata; ma ciò può diventare difficile quando i direttori sono convinti che al personale tecnico basti “agitare la bacchetta magica” per rendere accessibile qualunque servizio, come ha dichiarato un altro delegato, senza comprendere realmente che cosa comporti l’accessibilità, e tanto meno la necessità dell’addestramento per il personale dell’organizzazione. L’addestramento, ha spiegato questo delegato, diventa tanto più importante in quanto gli enti pubblici per i loro siti web si rivolgono sempre di più a collaboratori che si occupano di molteplici funzioni.


Laura van Weyenbergh, funzionario per le comunicazioni elettroniche presso il Consiglio Municipale di Rushcliffe (http://www.rushcliffe.gov.uk), ha concordato sul fatto che il punto chiave sta nella comunicazione con il personale: “E’ di fondamentale importanza svolgere il lavoro preparatorio per garantire che chi collabora alla creazione dei siti web comprenda il suo ruolo per quanto riguarda l’accessibilità”, ha affermato. “Abbiamo tentato di incoraggiare il personale a considerare l’accessibilità come la norma anziché come una funzione extra, ma bisogna ammettere che è stato difficile”.


L’accesso alle giuste conoscenze e capacità relativamente all’accessibilità costituisce un altro problema per gli enti governativi. E’ stato spiegato che spesso non dispongono di personale interno addestrato allo scopo, e allo stesso tempo non possono basarsi sempre sulle conoscenze dei loro fornitori di tecnologie o della comunità di creatori di siti web.


Uno dei problemi sta nel fatto che è difficile, per le organizzazioni non specializzate, valutare correttamente le varie direttive di cosiddetti “standard” di accessibilità, ha spiegato Tom Adams, consulente anziano per i media digitali presso l’Ufficio della Rappresentanza del Governo Elettronico (OeE - http://www.e-envoy.gov.uk). "Anche se le direttive dell’Iniziativa di Accessibilità alla Rete del World Wide Web Consortium [http://www.w3.org/WAI] sono diventate di fatto gli standard internazionali per l’accessibilità, sono state concepite appunto come direttive, e come tali rimangono soggette alle diverse interpretazioni, ha dichiarato. Mentre l’OeE ha prodotto direttive proprie sull’accessibilità (http://www.e-envoy.gov.uk/webguidelines.htm), basate su standard come le direttive e-GIF e WAI, ha ammesso che “noi, così come tutti gli altri, siamo lenti nell’adottare queste direttive e nell’ottemperare ad esse”.


I sistemi di software automatico che controllano l’accessibilità alla rete, come il famosissimo Watchfire Bobby (http://bobby.watchfire.com), possono fornire una serie di indicazioni agli enti governativi, ma hanno un valore limitato, secondo uno dei delegati. Nello specifico, è soltanto collaudando i siti assieme agli utenti che gli enti governativi possono garantire che i loro servizi sono non soltanto accessibili dal punto di vista tecnico (ovvero, in grado di essere utilizzati con le tecnologie assistive, come gli screen reader), ma anche utilizzabili nella pratica.


Tuttavia, i delegati hanno posto l’accento sulla difficoltà di ottenere un aiuto per il collaudo da parte dei gruppi degli utenti. “Anche se abbiamo pubblicato degli annunci per ottenere suggerimenti dagli utenti della rete, è stato difficile ottenere delle risposte”, ha detto van Weyenbergh. "Alla fine, non abbiamo ricevuto molti suggerimenti dalla comunità locale”.


Ma anche se riescono ad ottenere risposte dal pubblico, come possono gli enti governativi, ed i loro fornitori, valutare i risultati ottenuti dai collaudi effettuati dagli utenti? Questa è stata la domanda di Ian Franklin, consulente per le risorse umane per la EDS, un’azienda fornitrice di tecnologie. Esistono parametri disponibili che possano esserci di aiuto in questo?


Questa domanda ha innescato un dibattito fra gli esperti, relativamente alla natura dell’usabilità. Guido Gybels, direttore delle nuove tecnologie presso l’Istituto Reale Nazionale dei Sordi (http://www.rnid.org.uk) ed Adams dell’OeE hanno concordato sul fatto che l’usabilità è un problema ampiamente soggettivo e dipende dalle capacità, dall’esperienza e dal background dell’utente. Tuttavia Helen Petrie, docente di design informatico interattivo uomo-computer presso la City University (http://www.city.ac.uk), ha affermato che, in base alle sue ricerche, ci sarà sempre un nucleo comune di risultati chiave in tutti i test, condotti da tutti i gruppi di utenti, per quanto diversi fra loro.


Il problema dei fornitori di servizi, ha dichiarato Petrie, è questo: quando saranno convinti che i loro sforzi per ottenere l’accessibilità sono stati sufficienti? Quando il 90%, o il 95%, delle persone sarà in grado di accedere ai loro siti, ad esempio? Adams si è dichiarato d’accordo sul fatto che l’accessibilità al 100% è una meta irraggiungibile, perché ci sarà sempre qualcuno che non riesce ad accedere ad un dato sito perché utilizza un browser di rete molto atipico, ad esempio. La cosa più importante per gli enti locali, ha affermato, è essere in grado di dimostrare che hanno compiuto tutti i passi ragionevolmente possibili per rendere i loro siti web il più possibile accessibili.


Questo lavoro sarà utile a tutti gli utenti, ha dichiarato Petrie. “Se una data organizzazione effettua un collaudo con persone che hanno problemi a leggere i caratteri di stampa, si dovrà occupare di problemi che sono comuni a tutti gli utenti e ciò che ne risulterà sarà un sito esemplare per tutti”, ha affermato.


[Fine della sezione quattro].



++NOTE FINALI.


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Direttore - Dan Jellinek

Vicedirettore - Derek Parkinson

Capo Cronista – Mel Poluck

Redattore – Julie Hill

Consulente Editoriale - Kevin Carey



ISSN 1476-6337


[Fine del notiziario.]