+++NOTIZIARIO INTERNAZIONALE SULL’ACCESSIBILITA’.

- NUMERO 52, APRILE 2004.



Sito web di accesso per il notiziario in lingua inglese (comprendente archivio):

http://www.e-accessibility.com

Sito web di accesso per il notiziario in lingua italiana:

http://www.cavazza.it/eab


Sponsorizzato dal Royal National Institute for the Blind

http://www.rnib.org.uk

Traduzione italiana sponsorizzata da Fondazione CaRisBO nell'ambito del progetto CIFRA

www.progettocifra.net


Vi preghiamo di diffondere questo notiziario tra gli amici e i colleghi, in modo che possano abbonarsi inviando una e-mail a: mailto:eab-it-subs@headstar.com.

Tutti i particolari sono riportati alla fine del notiziario.

Più abbonati avremo, più il nostro servizio potrà migliorare!


NOTA: Il presente Notiziario è conforme allo Standard di accesso TEN (Text Email Newsletter –Bollettino E-Mail in formato di Testo). Ad esempio, tutti i titoli iniziano con un segno +, il che costituisce un cambiamento rispetto ai numeri precedenti, per i quali abbiamo usato il simbolo *, e tutti gli articoli sono numerati sia in elenco che nel testo del Notiziario. Per ulteriori informazioni consultare il sito http://www.headstar.com/ten



++NUMERO 52 - IN QUESTO NUMERO


01: Il direttore della WAI difende la validità delle direttive

- una nuova ricerca suscita alcune preoccupazioni circa gli standard internazionali.


02: Il sistema Apple parlerà presto

- I computer Macintosh verranno dotati di uno screen reader incorporato.


03: Orari parlanti per i pionieri di Stockton

- un esperimento innovatore con le informazioni sui trasporti.


04: Un sistema di sicurezza gratuito per l’accesso alla rete da parte dei bambini

- sviluppato all’interno di una ricerca del RNIB.


Notizie in breve: 05: Scarsa accessibilità – criticate le organizzazioni dei disabili; 06: Il CSUN dà un buon esempio – il convegno è accessibile in rete; 07: Lettore in lingua hindi – un pioniere indiano dell’accessibilità.


Sezione due: “Nella casella della posta” – Il forum dei lettori.

08: “Sfida” con descrizioni audio – commenti sul programma di quiz; 09: Un precedente fra i funzionari statali – l’amministrazione statale in India; 10: Compilation di successi – un compilatore accessibile per Java ed il Braille scaricabile; 11: Ancora sui caratteri - continua il dibattito sulla leggibilità; 12: Questionario di ricerca – un progetto universitario.


Sezione tre: Servizio speciale – ricerca in rete.

13: Gli standard globali sotto i riflettori: finalmente pubblicati i risultati del più esteso progetto di ricerca mai condotto fino ad oggi sull’accessibilità alla rete. Dan Jellinek valuta le implicazioni per i creatori di programmi e per chi stabilisce gli standard internazionali.


Sezione quattro: Relazione su un seminario – il governo elettronico accessibile.

14: La democratizzazione della società dell’informazione: Gli enti dell’amministrazione statale hanno l’obbligo legale e morale di garantire che i loro servizi online siano accessibili a tutti. Julie Hill ce ne parla.


[Fine dei contenuti.]



++SEZIONE UNO: NOTIZIE.


+01: IL DIRETTORE DELLA WAI DIFENDE LA VALIDITA’ DELLE DIRETTIVE.


Il direttore della Iniziativa internazionale di Accessibilità alla Rete (Web Accessibility Initiative, WAI - http://www.w3c.org/WAI), Judy Brewer, ha preso le difese delle Direttive per l’Accessibilità ai Contenuti della Rete (Web Content Accessibility Guidelines, WCAG - http://www.w3.org/TR/WCAG10) emesse dalla sua organizzazione ed accettate a livello internazionale come standard per questo settore, dopo che la pubblicazione di una ricerca ha apparentemente messo in luce diverse lacune nel loro raggio di azione.


I risultati del più esteso programma mondiale di ricerche sull’accessibilità alla rete vengono pubblicati oggi dalla Commissione per i Diritti dei Disabili della Gran Bretagna (http://www.drc-gb.org). La ricerca era stata commissionata l’anno scorso dal Centro per il Design Interattivo Uomo-Computer della City University, ed ha esaminato mille siti web utilizzando una combinazione di software automatico per il collaudo e di test mirati, servendosi di un gruppo di sperimentatori affetti da diverse disabilità.


Le direttive WAI – che si suddividono in “gradi” espressi con i livelli “A”, “AA” e “AAA”, in base alla crescente accessibilità – sono state utilizzate come principali parametri esterni per le valutazioni. Il team dei collaudatori ha scoperto che soltanto il 19% delle home page ha ottenuto la valutazione di livello “A”; per quanto riguarda il livello “AA”, soltanto due siti su mille (pari allo 0,2%) hanno superato la serie di controlli automatici e manuali. Non è stato trovato un solo sito in grado di ottenere la valutazione “AAA”.


I ricercatori hanno inoltre scoperto che soltanto il 55% degli specifici problemi di usabilità riscontrati dagli esaminatori era espressamente trattato da qualcuna delle direttive WCAG, riscontrando così un’apparente discrepanza fra le direttive WAI ed i problemi che si incontrano nella vita reale. Inoltre, molte delle direttive WAI sono risultate decisamente superflue, dal momento che quasi tutti i siti riuscivano ad ottemperarvi: ad esempio, alcuni dei controlli manuali sono stati superati il 95% delle volte.


"Questi dati potrebbero essere utilizzati per perfezionare le direttive WAI e renderle maggiormente utilizzabili per la gente, dal momento che i creatori di siti web finiscono chiaramente per scontrarsi con esse”, ha dichiarato la Professoressa Helen Petrie, che ha diretto la ricerca presso la City University. “Però dimostrano anche che le direttive WAI non sono onnicomprensive e definitive: la gente ha bisogno che i siti web vengano collaudati dagli utenti reali”.


Judy Brewer, direttore della WAI, ha dichiarato questa settimana al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità che molti fra i problemi relativi all’accessibilità in generale e non presi in considerazione dalle direttive WCAG sono invece presenti nelle Direttive WAI sull’Accessibilità da parte degli Utenti Attivi (http://www.w3.org/TR/UAAG10), che trattano dell’accessibilità da parte dei browser e dei media player, come pure delle loro sinergie con le tecnologie assistive, e che costituiscono un complemento delle direttive relative ai contenuti.


Per quanto riguarda il fatto che alcuni controlli sembrano essere del tutto superflui, dal momento che vengono superati dalla maggioranza assoluta dei siti, Brewer ha dichiarato: “Le direttive WCAG comprendono alcuni controlli primari basandosi sulla loro priorità nel garantire l’accessibilità alle persone affette da handicap, non sulla frequenza con cui si ottempera già a questi controlli basilari nella media dei siti web. [Le direttive] sono già state fissate in base a tre livelli di priorità, pertanto i creatori di siti web sono in grado di affrontare fin dal primo momento una serie relativamente limitata di problemi che hanno un enorme impatto sulla riduzione delle barriere”.


Brewer ha affermato che le nuove scoperte non sono incompatibili con le direttive WCAG, che “si occupano in specifico dei problemi relativi all’accessibilità che costituiscono barriere insormontabili per le persone affette da disabilità, e non dell’ampia gamma dei problemi di accessibilità che riguardano tutti gli utenti. Allo stesso tempo, la WAI ha sempre riconosciuto l’importanza dell’inserimento dei controlli delle caratteristiche dell’accessibilità effettuati direttamente dagli utenti nella valutazione globale dell’accessibilità dei siti web”. La WAI sta attualmente lavorando alla versione avanzata delle direttive WCAG, ha spiegato Brewer, e ciò contribuirà ad eliminare tutti i rimanenti problemi della prima versione. “La WAI… è lieta di ricevere contributi come i risultati di questa ricerca”.


NOTA: Per una relazione esauriente su questa nuova ricerca, consultare la Sezione Tre del presente Notiziario.



+02: IL SISTEMA APPLE PARLERA’ PRESTO.


La tecnologia vocale verrà inserita nelle nuove versioni del sistema operativo Apple Macintosh, in maniera da garantire per la prima volta agli utenti ciechi o con handicap visivi l’accessibilità ai suoi computer: questo è l’annuncio di Apple, il gigante della tecnologia.


Questa tecnologia, nota col nome di Interfaccia Parlante (Spoken Interface, http://www.apple.com/accessibility/spokeninterface), comprende l’emissione vocale, suggerimenti audio e funzioni avanzate di tastiera per aiutare gli utenti a navigare fra gli elementi del desktop, i menu, le barre degli strumenti, le icone e gli altri elementi presenti sullo schermo che un tempo non erano utilizzabili, e per aiutarli ad usufruire delle applicazioni con maggior facilità. Secondo Apple, la tecnologia Interfaccia Parlante verrà inserita nelle prossime versioni principali del sistema operativo OSX.


Per molti ciechi che utilizzano il computer, questa sarà la prima possibilità di accedere alle applicazioni di Macintosh, dal momento che la maggior parte dei creatori di screen reader ad emissione vocale ha concentrato i propri sforzi sui computer che utilizzano Windows. La situazione è ulteriormente peggiorata lo scorso anno, quando ALVA, l’azienda statunitense specializzata in tecnologie di accesso e creatrice di “OutSPOKEN”, lo screen reader fino ad oggi maggiormente diffuso per Macintosh, aveva annunciato la sua intenzione di interromperne la produzione a partire dall’inizio del 2004, pur continuando ad onorare le garanzie e gli accordi di assistenza ancora in corso.


"Fino a oggi, la situazione di Apple nei confronti dell’accessibilità era tremenda”: così Peter Bosher, consulente per le tecnologie assistive,.ha dichiarato in questo mese al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità. “Ci sono stati alcuni sforzi per cambiare le dimensioni ed i tipi di caratteri e le funzioni presenti sullo schermo, ma questo è tutto. I ciechi sono stati costretti ad evitare Apple Macintosh come la peste”.


In particolare, i nuovi Macintosh forniranno ai ciechi nuove possibilità di utilizzare la registrazione sonora ed i sistemi di editing che vengono normalmente considerati standard per l’industria musicale, ha spiegato Bosher. “Negli studi di registrazione, i computer preferiti sono Macintosh e non PC. Li si trova dappertutto”, ha dichiarato.



+03: ORARI PARLANTI PER I PIONIERI DI STOCKTON.


Un innovativo servizio, in grado di fornire informazioni sui viaggi alle persone affette da disabilità visive per mezzo di apparecchi portatili, è attualmente in fase di collaudo da parte dei residenti di Stockton-on-Tees, ed aprirà la strada a servizi analoghi che verranno introdotti in tutto il Regno Unito. I volontari utilizzano telefoni cellulari per accedere ad informazioni in tempo reale sui servizi degli autobus di Stockton, come pure alle tabelle degli orari, facilmente consultabili ed immagazzinate su compact disc nel formato internazionale DAISY, utilizzato per i libri parlati (consultare il sito http://fastlink.headstar.com/stockton1).


Il mese scorso Alistair Darling, Segretario del Ministero dei Trasporti, ha visitato il consiglio municipale di Stockton-on-Tees (uno dei partner di questo progetto), allo scopo di incontrare i volontari ed il personale del Comune e di vedere come funziona questa tecnologia. “Era estremamente interessato al modo in cui le tabelle orarie DAISY vengono create ed alla possibilità di renderle disponibili anche ad altre città del Regno Unito se il progetto di Stockton avrà successo”, ha dichiarato uno dei portavoce delComune.


Fra gli altri partner troviamo “La Voce dei Ciechi di Stockton” (Stockton Blind People's Voice, http://www.blindvoice.co.uk), l’operatore di telefonia cellulare Vodafone, il RNIB ed il Ministero dei Trasporti, che ha stanziato 153.000 sterline come contributo alla creazione del progetto.


Secondo John Kavanagh, ingegnere responsabile dei trasporti del Consiglio di Contea, l’utilizzo di CD per la raccolta delle informazioni e delle emissioni vocali digitali per accedere alle informazioni costituisce la soluzione più pratica per le persone affette da disabilità visive. “Le audiocassette sono difficili da fornire, perché vanno sostituite ogni volta che si effettuano variazioni nelle tabelle degli orari, e gli utenti devono cercare a lungo prima di trovare la sezione che desiderano consultare. Il Braille è utilizzato soltanto da alcuni ciechi e non si presta alla creazione di tabelle degli orari”, ha dichiarato.


"La soluzione è quella di fornire ai viaggiatori alcuni CD facilmente consultabili ed i relativi lettori, in modo da consentire l’accesso ai dati. Nessun altro ente del Regno Unito aveva mai tentato questo esperimento”.



+04: UN SISTEMA DI SICUREZZA GRATUITO PER L’ACCESSO ALLA RETE DA PARTE DEI BAMBINI.


Il RNIB sta per creare un sistema gratuito per consentire ai bambini ed agli adolescenti con disabilità visive di accedere alla rete in piena sicurezza, secondo quanto appreso dal Notiziario Internazionale sull’Accessibilità. Questo sistema sarà messo a disposizione in rete ed in diversi altri formati.


Questa azione è parte di una inchiesta strategica, attualmente in corso, effettuata dall’Istituto relativamente ai servizi tecnologici forniti ai bambini. Il mese scorso, una riunione che ha avuto luogo nell’ambito di questa inchiesta ha esaminato le risposte date ai questionari ed ai gruppi mirati di ricerca relativamente all’utilizzo delle tecnologie assistive da parte dei bambini di età scolare ed al sostegno fornito dagli insegnanti.


In questa riunione sono stati trattati anche altri argomenti, fra cui la disponibilità e l’uniformità dell’addestramento fornito ai professionisti dell’istruzione ed agli studenti relativamente all’utilizzo delle tecnologie assistive.


Will Pearson, funzionario del RNIB che si occupa delle tecnologie rivolte ai bambini ed è responsabile di questa inchiesta, ha dichiarato che il divario fra i giovani che ricevono attrezzature di tecnologia assistiva e quelli a cui viene effettivamente insegnato come utilizzarle è stato fino ad oggi troppo ampio. Era necessario risolvere alcuni problemi relativi alla competenza degli insegnanti ed alla disponibilità dei fondi, ha affermato.


Pearson ha spiegato che gli insegnanti degli studenti affetti da disabilità visive spesso non conoscono i sostegni disponibili per i loro studenti e non si occupano di risolvere i problemi di accessibilità con gli amministratori delle reti informatiche delle loro scuole.


L’inchiesta si concluderà in luglio, con la presentazione dei risultati. A maggio, il RNIB pubblicherà una relazione separata sui risultati di un progetto svolto in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e delle Professioni, relativo alle esperienze effettuate dagli studenti affetti da disabilità visive con il sistema DAISY per i libri parlati (http://www.daisy.org) ed agli enormi benefìci che si possono ottenere dai materiali realizzati con il sistema DAISY.



++NOTIZIE IN BREVE:


+05: SCARSA ACCESSIBILITA’: circa il 60% dei siti web delle organizzazioni dei disabili non riesce ad ottemperare agli standard di base di accessibilità, secondo una nuova ricerca svolta dall’ente per le comunicazioni Ethical Media. Il progetto “Disability 50” ha esaminato i siti web di 50 organizzazioni, qualificando come “esemplari” quelli dell’ente assistenziale AbilityNet, che si occupa di tecnologie di accesso, e quello del Consiglio Britannico dei Disabili. Per ulteriori informazioni, consultare il sito : http://www.ethicalmedia.com/stories/disability50.


+06: IL CSUN DA’ UN BUON ESEMPIO: I principali interventi del 19° convegno annuale “La Tecnologia e le Persone con Disabilità”, tenutosi presso il Centro sulle Disabilità della California State University Northridge (CSUN) sono ora disponibili in rete, grazie a TVWorldwide, l’ente specializzato in televisione via internet. Gli interventi, le dimostrazioni e le interviste possono essere consultati utilizzando Windows media player o Real player: consultare il sito http://fastlink.headstar.com/csun9.


+07: LETTORE IN LINGUA HINDI: Dinesh Kaushal, programmatore di computer e disabile visivo, ha contribuito alla creazione del primo screen reader in lingua hindi in India, in collaborazione con un’azienda di sviluppo di software con sede a Lucknow e con l’Associazione Nazionale dei Ciechi di Delhi. Questo team è intenzionato a fornire lo screen reader a tutti i dipendenti dell’amministrazione statale con disabilità visive; il prodotto costerà dalle 2.000 alle 3.000 rupie (dai 38 a 57 euro). Per informazioni consultare il sito: http://fastlink.headstar.com/hindi1.


[Fine della Sezione Uno].



++ANNUNCIO SPECIALE: FORUM DI DISCUSSIONE SULL’ACCESSIBILITA’.


Accessify Forum” è un forum di discussione in rete che si occupa di tutti gli argomenti connessi con l’accessibilità alla rete. Gli argomenti coprono vari settori, dalle “Informazioni per i principianti” e “La creazione e la valutazione di un sito” fino a progetti come WaiZilla, il nuovo strumento di valutazione dell’accessibilità, e l’accessibilità dello stesso software condivisibile utilizzato per questo forum.


Tutto ciò di cui avete bisogno per iscrivervi è un indirizzo di posta elettronica funzionante, perciò pensateci ed unitevi a noi presso il sito: http://www.accessifyforum.com.


[Fine dell’annuncio speciale].



++SEZIONE DUE: “NELLA CASELLA DELLA POSTA”

- IL FORUM DEI LETTORI.


Vi preghiamo di inviare i vostri contributi e le vostre risposte a mezzo e-mail a: inbox@headstar.com.


+08: “SFIDA” CON DESCRIZIONI AUDIO: Clive Lever di Maidstone, nel Kent, un nostro corrispondente di lunga data, è rimasto sorpreso nell’apprendere che il programma di quiz University Challenge (Sfida Universitaria) trasmesso dalla BBC è stato considerato da alcuni un programma “parlato” e che di conseguenza non necessita di descrizioni audio (vedi articolo 13, sezione quattro, numero 51, marzo 2004).


"Persino nei programmi di quiz ampiamente verbali ci sono spesso sezioni puramente visive”, ci dice. Su “University Challenge” c’è una sezione dedicata alle illustrazioni. “Countdown” (Conto alla rovescia), il programma di Channel Four, verso la fine propone una parola da indovinare, le cui lettere appaiono sullo schermo. Chi ci vede può tentare di risolvere l’enigma, ma chi ascolta può soltanto aspettare il risultato. Quando ci fu la partecipazione di una concorrente cieca, il programma divenne completamente accessibile, ma solo per una settimana; una volta uscita di scena quella concorrente, tutto ritornò esattamente come prima.


Forse alcuni creatori di programmi dovrebbero riflettere su quali informazioni vengono fornite verbalmente. Prendiamo ad esempio il giornalista del telegiornale che dice: “La polizia ha preso questo e questo e li ha trasformati in questo”, utilizzando immagini per spiegare il senso dei pronomi. Prendiamo invece il cronista del telegiornale che dice. “La polizia ha preso questo casco e questa telecamera e li ha trasformati in questa telecamera portatile”: in questo caso c’è sicuramente meno bisogno di descrizioni aggiuntive.


Riferendosi ad un’altra sezione dell’articolo in cui si descriveva la pratica comune di inserire le descrizioni audio dei programmi su un canale speciale ricevibile soltanto con cuffie senza fili, Clive ci dice: “Inoltre, ritengo insultante e frustrante che la tecnologia supponga che gli spettatori ciechi possano essere isolati in un angolo con le loro cuffie e che per i vedenti le descrizioni non costituiscano altro che un fattore di irritazione.


Sicuramente capita che un vedente segua i suoi programmi televisivi preferiti in una situazione in cui i suoi occhi sono occupati in un’altra attività. Quello che mi piacerebbe è una descrizione audio fornita tramite i normali canali di trasmissione, ma che possa essere attivata e disattivata a piacere, e che proponga anche l’opzione delle cuffie, se necessario”. (Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com).



+09: UN PRECEDENTE FRA I FUNZIONARI STATALI: Harish Kotian ci scrive dall’India per chiederci se qualcuno dei nostri lettori può fornirgli informazioni su ciechi che lavorano nell’amministrazione statale del Regno Unito. Ci spiega: “Ad un mio amico è stata negata l’assunzione nell’amministrazione statale indiana a causa della sua disabilità visiva, perciò sarei felicissimo di trovare un precedente, dal momento che nel mio Paese si adotta ancora il modello britannico”. (Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com.



+10: COMPILATION DI SUCCESSI: Nel nostro ultimo numero, Karina Gregory chiedeva se qualcuno conosceva un compilatore accessibile per Java. Tim Cullane di Critical Path Ireland, un’azienda che fornisce soluzioni per le comunicazioni, scrive: “Ho sentito dire che Eclipse (http://www.eclipse.org [una soluzione gratuita e condivisibile] è la più accessibile”. Aggiunge che esiste una mailing list dedicata alla discussione sull’accessibilità a Java. “I partecipanti a quella mailing list saranno in grado di dirti quali versioni di quali compilatori sono in grado di funzionare con i diversi screen reader”. Per iscriversi a questa lista, i lettori devono inviare una mail all’indirizzo LISTSERV@java.sun.com scrivendo il messaggio “subscribe java-access” (mi abbono all’accesso a Java)”.


Karina ha chiesto anche se qualcuno sa come ottenere un programma di codifica Braille per tradurre i testi che appaiono sullo schermo, in maniera da poterli stampare e trasferire su “carta a rilievo” per creare testi leggibili in Braille. Ricorda che il RNIB ne aveva offerto uno tempo addietro, ma non è stata in grado di reperirlo.


Stephen Bennett, membro del Team per le Disabilità Visive dell’assessorato all’istruzione del Consiglio Municipale di Leicester, ci ha scritto per dirci: “Il programma di Braille del RNIB è ancora a disposizione sulla home page del RNIB (http://www.rnib.org.uk)”. Bisogna digitare la parola Braille nel riquadro di ricerca che si trova sul sito, spiega Bennett, e quando appare l’elenco dei link bisogna scegliere quello che si trova in sesta posizione ed è intitolato semplicemente “Braille” (non quello appena sopra, intitolato “Downloadable Braille Truetype Font” (font Braille TrueType scaricabili). Il programma verrà offerto sotto forma di un file zippato.


Il web designer Tedd Sperling (http://www.sperling.com) ci invia inoltre un altro utile link con i programmi di Braille e dei linguaggio dei segni, relativo al sito web dell’Istituto Texano dei Ciechi e dei Disabili Visivi (Texas School for the Blind and Visually Impaired: http://www.tsbvi.edu/Education/fonts.html).



+11: ANCORA SUI CARATTERI: Continuiamo a ricevere opinioni sull’argomento dei caratteri più leggibili. John Taylor scrive: “C’è un carattere chiamato Tiresias LP Font che è consigliato dal RNIB [ed] è stato studiato appositamente per le persone con problemi di vista. Personalmente, sono affetto da nistagmo e da quando ho scoperto questo carattere ho modificato tutte le mie impostazioni, facendolo diventare il mio carattere standard. Lo consiglio vivamente a tutti coloro che desiderano utilizzare un carattere facilmente leggibile.


"Credo che questo carattere sia reperibile presso il RNIB; in alternativa, contattatemi e sarò lieto di inviarvene una copia a mezzo e-mail”. [Per contattare John, scrivere all’indirizzo inbox@headstar.com].


Ci scrive anche Vernon Webb, del Servizio di Sostegno Fisico e Sensoriale della Divisione Istruzione del Consiglio dell’Herefordshire: “Nelle discussioni sul caratteri, apparse sugli ultimi due numeri del Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, sono rimasto sorpreso che nessuno abbia mai menzionato Verdana. Io lo utilizzo per i miei studenti (povere vittime dei miei esperimenti!) perché è in grado di operare una distinzione fra la cifra numerica 1, la lettera L minuscola e la lettera I maiuscola assai meglio di Arial. Inoltre, i caratteri sono più ampi e più arrotondati. Per finire, è facilmente reperibile sulla maggior parte dei sistemi Windows. C’è qualcun altro che lo utilizza, oppure che ha motivi specifici per non apprezzarlo?”. (Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com].



+12: QUESTIONARIO DI RICERCA: Duncan Glendinning, studente di informatica all’ultimo anno presso l’Università di Bath, ci scrive per chiederci un aiuto per un progetto di ricerca sull’accessibilità a Internet. “Come parte del progetto, ho redatto un questionario online per gli utenti di Internet affetti da disabilità visive. Vi sarei enormemente grato se qualcuno dei vostri lettori visitasse il mio sito e perdesse qualche minuto per rispondere al questionario: http://www.dunkweb.co.uk/emailform/forms.html.


[Fine della sezione due.]



SEZIONE TRE: SERVIZIO SPECIALE

- RICERCA IN RETE.


+13: GLI STANDARD GLOBALI SOTTO I RIFLETTORI

di Dan Jellinek.


I risultati del più vasto programma di ricerca mai condotto fino ad oggi relativamente all’accessibilità alla rete verranno resi noti oggi nel Regno Unito e forniranno un’ampia serie di istruzioni importanti per i creatori di siti web di tutto il mondo.


Nel marzo 2003, la Commissione per i Diritti dei Disabili in Inghilterra, Scozia e Galles (http://www.drc-gb.org) aveva annunciato che la sua prima inchiesta formale avrebbe avuto come argomento l’accessibilità ai siti web. In seguito, la Commissione affidò al Centro per il Design Interattivo Uomo-Computer della City University, diretto dalla professoressa Helen Petrie, il compito di svolgere questa ricerca che avrebbe dovuto esaminare circa 39.000 pagine in rete, facenti capo a circa 1.000 siti web.


Il team della professoressa Petrie selezionò circa 200 siti per ognuna delle cinque categorie principali: governo e informazione, settore business-to-business, e-commerce, tempo libero e servizi di rete, come provider di servizi internet e motori di ricerca. Il team supervisionava una procedura che iniziava con i controlli automatici, tramite il software WebXM della Watchfire (http://www.watchfire.com) e, una volta superati questi controlli, procedeva ad un collaudo diretto, utilizzando gruppi di collaudatori affetti da diverse disabilità e che si servivano di svariate tecnologie assistive.


Non sorprende che i principali parametri esterni utilizzati per la valutazione siano state le direttive WCAG per l’accessibilità ai contenuti della rete, sviluppate dalla WAI (Iniziativa di accessibilità alla rete) del World Wide Web Consortium (www.w3c.org/WAI).


Le direttive prevedono valutazioni di livello “'A”, “AA” e “AAA”, a seconda del crescente grado di accessibilità. In linea generale, si considera che la legge britannica sulle disabilità abbia reso obbligatorio ottemperare alla valutazione di livello “A” per evitare ogni rischio di azione legale, mentre le direttive emanate dal governo britannico (http://www.e-envoy.gov.uk/webguidelines.htm) si spingono oltre, imponendo ai siti web del settore pubblico di ottenere perlomeno una conformità parziale al livello “AA”.


Secondo questa nuova ricerca, gli obiettivi sono quantomeno ottimistici. Il team incaricato della ricerca ha scoperto che soltanto il 19% delle home page ha ottenuto il livello “A” ai controlli, mentre per quanto riguarda il livello “AA”, soltanto due siti su mille esaminati (cioè lo 0,2%) hanno superato la serie di controlli automatici e manuali. Non è stato trovato un solo sito in grado di ottenere la valutazione “AAA”.


La ricerca ha anche messo in luce alcune anomalie rispetto alle stesse direttive WAI. Secondo la professoressa Petrie, soltanto il 55% dei problemi relativi all’usabilità e riscontrati dagli esaminatori era espressamente trattato da qualcuna delle direttive di base WCAG; di conseguenza, esiste un divario sconvolgente fra i reali problemi che si incontrano e quelli che sono inclusi nel principale sistema di test accettato a livello internazionale.


Inoltre, molte delle direttive WAI sono risultate decisamente superflue, dal momento che quasi tutti i siti riuscivano ad ottemperare ad esse: ad esempio, alcuni dei controlli manuali sono stati superati il 95% delle volte.


"Questi dati potrebbero essere utilizzati per perfezionare le direttive WAI e renderle maggiormente utilizzabili in concreto, dal momento che i creatori di siti web finiscono chiaramente per scontrarsi con esse”, ha dichiarato Petrie. “Però dimostrano anche che le direttive WAI non sono onnicomprensive e definitive: la gente ha bisogno che i siti web vengano collaudati dagli utenti reali”.


Judy Brewer, direttore della WAI, ha dichiarato al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità che molti fra i principali problemi relativi all’accessibilità riscontrati dai collaudatori e non presi in considerazione dalle direttive WCAG sono invece presenti nelle Direttive WAI sull’Accessibilità da parte degli Utenti Attivi, che trattano dell’accessibilità da parte dei browser e dei media player, come pure delle loro sinergie con le tecnologie assistive, e che costituiscono un complemento delle direttive relative ai contenuti.


Per quanto riguarda il fatto che alcuni controlli sembrano essere del tutto superflui, dal momento che vengono superati dalla maggioranza assoluta dei siti, Brewer ha dichiarato: “Le direttive WCAG comprendono alcuni controlli primari basandosi sulla loro priorità nel garantire l’accessibilità alle persone affette da disabilità, non sulla frequenza con cui si ottempera già a questi controlli basilari nella media dei siti web. [Le direttive] sono già state fissate in tre livelli di priorità, pertanto i creatori di siti web sono in grado di affrontare fin dal primo momento una serie relativamente limitata di problemi che hanno un enorme impatto sulla riduzione delle barriere”.


Anche se la Commissione per i Diritti dei Disabili ha deciso di non fare nomi per non mettere in difficoltà i siti che sono stati inclusi nei test e che non sono riusciti ad ottemperare a un livello base di accessibilità, ha scelto invece di citare alcuni dei siti che, secondo il gruppo dei collaudatori, si sono rivelati fra i più facili da utilizzare.


Fra questi siti troviamo Copac, il catalogo online della biblioteca nazionale (http://www.copac.ac.uk); Egg, il gruppo di servizi finanziari online (http://www.egg.com); l’ente assistenziale Oxfam (http://www.oxfam.org.uk); l’organizzazione di volontariato Spinal Injuries (Lesioni spinali) con sede in Scozia (http://www.sisonline.org); e Whoohoo, il sito delle commedie teatrali “tradotte dal dialetto britannico (http://www.whoohoo.co.uk).


Petrie afferma che questa selezione di siti tanto diversi fra loro dimostra che tutti i tipi di siti possono essere utilizzabili ed accessibili. Il sito dell’organizzazione scozzese Lesioni Spinali, ad esempio, mostra come sia possibile creare con un budget limitato un sito accessibile ma allo stesso tempo vivace e pieno di colori, mentre, con un budget decisamente più corposo, il sito Egg mostra che anche le aziende di grandi dimensioni possono prendere in considerazione l’accessibilità senza per questo compromettere la loro immagine aziendale o fornire servizi elettronici meno eleganti e raffinati.


In media, i collaudatori hanno scoperto che era possibile portare a termine con successo un dato compito nel 90% dei casi, per quanto riguarda i siti più utilizzabili. Tuttavia, questo esercizio è servito anche a metterli in guardia contro una eccessiva fiducia nelle direttive WAI: questo perché, anche se questi siti hanno effettivamente dimostrato di essere molto più aderenti ai parametri WAI rispetto alla maggior parte degli altri siti esaminati, non sono riusciti ad ottenere i dieci punteggi più alti rispetto alle direttive WAI; invece altri siti, che avevano ottenuto una valutazione WAI di livello più alto, non sono rientrati nell’elenco dei dieci siti meglio realizzati.


Tuttavia, Brewer ha dichiarato che anche questi risultati non sono incompatibili con le direttive WCAG, che “si occupano in specifico dei problemi relativi all’accessibilità che costituiscono barriere insormontabili per le persone affette da disabilità, e non dell’ampia gamma dei problemi di accessibilità che riguardano tutti gli utenti.


Allo stesso tempo, la WAI ha sempre riconosciuto l’importanza dell’inserimento dei controlli delle caratteristiche dell’accessibilità effettuati direttamente dagli utenti nella valutazione globale dell’accessibilità dei siti web; vedi ad esempio la relazione della WAI “La valutazione dell’accessibilità dei siti web” ((http://www.w3.org/WAI/eval)."


La WAI sta attualmente lavorando alla versione avanzata delle direttive WCAG, ha spiegato Brewer, e ciò contribuirà a eliminare tutti i rimanenti problemi della prima versione. Nella versione avanzata delle direttive WCAG viene mantenuta una certa suddivisione in livelli di priorità, dal momento che questo sistema si è rivelato utilissimo per i creatori di siti web. Inoltre, ci aspettiamo che la riorganizzazione e la nuova valutazione delle priorità daranno come risultato una serie di direttive piùsintetiche, più facili da mettere in pratica e più semplici da collaudare, pur rivolgendosi a tecnologie di rete più avanzate.


"Nel perfezionare le direttive WAI, prenderemo in considerazione i risultati ottenuti dall’enorme applicazione a livello mondiale della prima versione delle direttive WCAG, come pure lo sviluppo delle direttive WAI per i browser e gli strumenti per la creazione dei siti. La WAI… è lieta di ricevere contributi come i risultati di questa ricerca”.


La nuova ricerca dimostra chiaramente quanta strada sia ancora necessario percorrere prima che un sia pur minimo livello di accessibilità divenga la norma in rete. I creatori di siti in tutto il mondo si augurano che le nuove direttive WCAG soddisfino le loro esigenze di una serie di direttive più semplici e più chiare di quelle che sono attualmente disponibili.


[Fine della sezione tre.]



++SEZIONE QUATTRO: RELAZIONE SU UN SEMINARIO

- IL GOVERNO ELETTRONICO ACCESSIBILE.


+14: LA DEMOCRATIZZAZIONE DELLA SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE.

di Julie Hill.


I ministeri governativi e gli enti locali dovrebbero avere un approccio all’accessibilità di tipo olistico quando pianificano le forniture di servizi online e di altri servizi digitali: questo è il messaggio nato da un recente seminario promosso dal Notiziario sul Governo Elettronico, una pubblicazione associata al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità. I contenuti del seminario, denominato “Governo elettronico per tutti: come pianificare l’accessibilità”, sono riportati nel sito http://www.electronic-government.com/access.htm).


Anziché considerare l’accessibilità unicamente come il sistema di soddisfare le esigenze dei gruppi di utenti disabili, affermano gli esperti, gli enti pubblici dovrebbero allargare i loro orizzonti allo scopo di attrarre anche altri gruppi che faticano, per i motivi più diversi, ad accedere ai servizi online.


"L’accessibilità viene solitamente considerata come il sistema per aiutare gli utenti disabili ad utilizzare la rete”, ha dichiarato Tom Adams, consulente anziano per i media digitali presso l’Office of the e-Envoy, l’ente governativo britannico che si occupa delle politiche tecnologiche (http://www.e-envoy.gov.uk).


"Ma questa è soltanto una parte del problema. L’accessibilità dovrebbe essere considerata come qualcosa che consente di utilizzare la rete a chiunque ne abbia una possibilità limitata, a causa tanto di una disabilità quanto di limitazioni di tipo tecnico ed ambientale”. Come esempio, Adams ha spiegato che i servizi accessibili costituiscono un beneficio anche per coloro che utilizzano attrezzature informatiche obsolete, browser insoliti o connessioni lente ad Internet.


Una panoramica così vasta dell’accessibilità diventa particolarmente importante quando si parla di forniture di servizi pubblici, dal momento che il governo ha l’obbligo di fornirli a tutti i cittadini. “Mentre i fornitori di servizi commerciali possono concentrarsi su alcuni settori particolari, gli enti locali, ad esempio, hanno il dovere di soddisfare le esigenze di tutti i cittadini del luogo”, ha dichiarato Guido Gybels, direttore delle nuove tecnologie presso il Reale Istituto Nazionale dei Sordi (http://www.rnid.org.uk).


Ma gli enti governativi devono far sì che l’accessibilità sia inserita nei loro progetti di forniture di servizi fin dal primo momento, ha dichiarato Adams. L’accessibilità non è necessariamente difficile e costosa da ottenere, ha spiegato, ma può diventarlo se non viene inserita nei progetti fin dall’inizio e se le organizzazioni si ritrovano a dover “riadattare” i loro siti web. Di conseguenza, è importante garantire non soltanto che le esigenze di accessibilità siano comprese correttamente, ma anche che vengano considerate come una priorità assoluta e che divengano parte integrante della valutazione di un servizio, ha affermato Adams.


Tutti si sono trovati d’accordo nel riscontrare la scarsa capacità di esprimere giudizi sull’accessibilità, non soltanto da parte degli enti delle commissioni governative, ma anche fra la comunità dei creatori di siti web. Molti creatori di siti web per il settore pubblico “non sanno come garantire l’accessibilità e non hanno mai incontrato un solo utente disabile”, ha dichiarato Adams. Questo problema della mancanza di conoscenze non viene affrontato dal settore dell’istruzione che si occupa di tecnologie, che sembra non essere neppure in grado di inserire tecniche di accessibilità nei suoi programmi di istruzione. Adams ha citato il caso del proprio figlio, che sta frequentando un corso di laurea in sistemi multimediali presso un’Università di Londra: secondo le sue dichiarazioni, l’obiettivo centrale del suo corso non è quello di creare grafiche animate e, nel piano di studi, il design accessibile per la rete non viene neppure nominato. Quando Adams si è offerto di andare personalmente a parlare di accessibilità con gli studenti, ha ricevuto un netto rifiuto.


Allora, quali problemi bisogna affrontare per garantire servizi governativi elettronici che prendano in considerazione tutti gli utenti? Gybels, dell’Istituto dei Sordi, ne ha messo in luce tre: la creazione di una consapevolezza della necessità dell’accessibilità per i fornitori di servizi pubblici e per i creatori di siti web; l’istituzione di un dialogo con rappresentanti degli utenti per mantenere viva questa consapevolezza; e infine, far sì che il design accessibile venga considerato prioritario, in maniera che l’accessibilità divenga un requisito essenziale proprio come oggi lo sono la sicurezza e l’interattività.


Il potenziale premio è davvero grande, ha dichiarato Gybels. “Per quanto riguarda il governo elettronico, la principale sfida costituita da esso, ma anche il principale beneficio che può apportare, è quello di trasformare la società dell’informazione in una società che comprenda davvero tutti, una società a cui tutti possano prendere pienamente parte come cittadini e realizzare il proprio potenziale”, ha affermato.


[Fine della sezione quattro.]



++NOTE FINALI.


+COME RICEVERE QUESTO NOTIZIARIO.


Per abbonarsi a questo notiziario mensile gratuito, inviate una e-mail a:

eab-it-subs@headstar.com, riportando nell’intestazione le parole “subscribe eab” (mi abbono al notiziario). Nel testo del messaggio potrete elencare altri indirizzi e-mail a cui inviare il notiziario in abbonamento. Incoraggiate tutti i vostri colleghi, amici e conoscenti ad abbonarsi!


Per disdire l’abbonamento in qualunque momento, inviare una e-mail riportando nell’intestazione le parole “unsubscribe eab-it” (disdico l’abbonamento al notiziario).


Vi preghiamo di inviare i vostri commenti sulla diffusione e sugli articoli a Dan Jellinek: dan@headstar.com


Copyright 2004 di Headstar Ltd., http://www.headstar.com. ISSN 1476-6337.

Il presente Notiziario può essere riprodotto integralmente in tutte le sue parti, compresa quest’ultima riguardante il copyright. E’ possibile riportare parti del presente notiziario purché venga chiaramente indicato che le stesse sono state “tratte dal Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, bollettino mensile gratuito diffuso per e-mail” citando inoltre l’indirizzo del nostro sito web: http://www.e-accessibility.com.


REDAZIONE:

Direttore - Dan Jellinek dan@headstar.com

Vicedirettore - Derek Parkinson derek@headstar.com

Capo Cronista – Mel Poluck mel@headstar.com

Redattore – Julie Hill

Consulente Editoriale - Kevin Carey humanity@atlas.co.uk



ISSN 1476-6337


[Fine del notiziario.]