+++NOTIZIARIO INTERNAZIONALE SULL'ACCESSIBILITA'.

- NUMERO 40, APRILE 2003.



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++NUMERO 40 - IN QUESTO NUMERO


- Sezione uno: Notizie.


01: Un passo avanti nell'accessibilità dei "terminali a livello minimo"

- I fornitori si convincono a cercare alcune soluzioni.


02: Errori di design individuati nel test per la "patente europea del computera" (ECDL)

- Gli standard europei osservati al microscopio.


03: La commissione per i diritti dei disabili esaminerà la rete

- 1.000 siti dovranno essere revisionati.


04: Un sistema per stabilire l'uguaglianza nelle università

- Assistenza per i professori incaricati affetti da disabilità.


05: Cynthia says

- Lancio di un servizio di accesso alla rete.


Notizie in breve: 06: Mostra dei premi - premi per i musei in rete; 07: Scambi letterari - libri elettronici online; 08: Ottemperare agli standard - analisi delle politiche.


Sezione due: "Nella casella della posta" - Il forum dei lettori.

09: Il termine corretto - dibattito sulla terminologia; 10: Un cursore rettangolare - consigli in proposito; 11: Una stampante a buon mercato - richiesta di una stampante Braille; 12: Ancora su "Bounce back" - una correzione.


Sezione tre: Intervista - Jakob Nielsen.

- 13: Un mucchio di utilizzabilità: Il principale guru dell'utilizzabilità e dell'accessibilità alla rete rilascia un'intervista in esclusiva al Notiziario Internazionale sull'Accessibilità sulla qualità scadente dei servizi pubblici online in tutto il mondo.


Sezione quattro: L'opinione - le politiche governative.

-14: In secondo piano: le discriminazioni ai disabili e le politiche universali di accesso potrebbero essere grandemente ridotte con il rimpasto della pubblica amministrazione. Ce ne parla Kevin Carey.


Sezione cinque: Punto di vista - il percorso di una carriera.

-15: Continuando ad avanzare: Nolan Crabb ci racconta il suo avventuroso viaggio da studente a giornalista e redattore di successo e come ha utilizzato le tecnologie di accesso per promuovere la sua carriera.


[Fine dei contenuti.]



++SEZIONE UNO: NIOTIZIE.


+01: UN PASSO AVANTI NELL'ACCESSIBILITA' DEI "TERMINALI A LIVELLO MINIMO".


Un passo avanti nella tecnologia degli screen reader potrebbe presto consentire ai disabili visivi l'accesso ai "terminali a livello minimo" dei computer, cioè agli apparecchi a memoria ridotta gestiti in rete, che fino ad oggi venivano considerati incompatibili con le speciali tecnologie di accesso, secondo quanto appreso dal Notiziario Internazionale sull'Accessibilità.


Molte grandi organizzazioni stanno installando reti di "terminali a livello minimo", dove quasi tutte le informazioni e le applicazioni del software sono contenute in un server centrale. I "terminali a livello minimo" utilizzati dagli utenti sono poco più di una tastiera ed uno schermo, con cui si richiamano le informazioni ed i software necessari, aumentando così il livello di sicurezza e riducendo i costi.


Tuttavia, la maggior parte dei software relativi alle tecnologie di accesso è operativa solo su personal computer perfettamente funzionanti e non è gestibile dai "terminali a livello minimo". Questo fatto ha indotto il RNIB a lanciare l'anno scorso un avvertimento: questo fenomeno rischiava di riportare indietro di quindici anni la causa dell'accessibilità (vedi Notiziario, numero 37, gennaio 2003).


Il passo avanti ha avuto luogo durante una riunione fra la GW Micro, azienda che sviluppa tecnologie assistive, ed i rappresentanti del RNIB, durante la Conferenza Internazionale sulle Tecnologie di Accesso, "CSUN", tenutasi in marzo (http://www.csun.edu/cod/conf). Durante la riunione, la GW Micro è stata in grado di mostrare un prototipo perfettamente funzionante del suo screen reader Window Eyes su un computer su cui era stato installato un software per "terminali a livello minimo" prodotto dall'azienda Citrix, secondo quanto appreso dal Notiziario.


"Questo è uno sviluppo importantissimo. Prima del CSUN non si avevano notizie di uno screen reader compatibile con questo tipo di tecnologia" ha dichiarato Ruth Loebl del Dipartimento Tecnologia del RNIB. Secondo Loebl, anche altre aziende che operano nel settore delle tecnologie assistive, come la Freedom Scientific, creatrice del famoso screen reader Jaws, stanno sviluppando prodotti compatibili con le reti di terminali a livello minimo. "Ci vorrà ancora parecchio tempo perché questi prodotti vengano presentati sul mercato, ma questa dimostrazione è importante perché mostra che questi problemi possono essere risolti", dichiara Loebl.


Anche l'azienda inglese Dolphin Oceanic, specializzata in software di accesso, ha confermato al Notiziario Internazionale sull'Accessibilità di aver sviluppato un prototipo funzionante di screen reader compatibile con i terminali a livello minimo. Secondo quanto affermato da Loebl, si pensa che anche la Microsoft stia sviluppando un software accessibile per i server dei terminali a livello minimo, "ma valutarne i progressi diventa più difficile perché i suoi creatori sono legati da un accordo di segretezza commerciale", spiega Loebl.



+02: ERRORI INDIVIDUATI NEL TEST PER LA "PATENTE EUROPEA DEL COMPUTER" (ECDL).


I sistemi standard per l'addestramento e la valutazione degli aspiranti alla Patente Europea per il Computer (European Computer Driving Licence, ECDL, http://www.ecdl.co.uk), un test internazionale di conoscenza dell'informatica, contengono errori di design che potrebbero costituire uno svantaggio per gli utenti affetti da handicap visivi, secondo il RNIB.


Questa patente (http://www.ecdl.co.uk) è la versione inglese di uno standard europeo di istruzione gestito dalla British Computer Society (BCS) e consiste di sette moduli di addestramento online sugli elementi basilari dell'informatica, come l'uso di Word e di fogli di calcolo. Molte grandi organizzazioni, dalla IBM al Servizio Sanitario Nazionale, lo stanno adottando come standard minimo di garanzia di conoscenza dell'informatica. I test possono essere in parte condotti in automatico, facilitando così l'utilizzo di questo sistema su vasta scala.


Il RNIB ed altre organizzazioni che lavorano con i ciechi hanno avuto il mese scorso un incontro con alcuni rappresentanti della BCS e di altre aziende che organizzano corsi a livello locale, per identificare i potenziali problemi presentati da questo sistema.


"Fino ad ora abbiamo ottenuto riscontri estremamente variati, con alcuni ciechi che ci hanno dichiarato di aver ottenuto la patente EDCL ed altri che affermano che alcune sezioni di questo sistema non sono accessibili", ha dichiarato Zoe Neumann del Dipartimento Tecnologia del RNIB al Notiziario Internazionale sull'Accessibilità. "Dobbiamo individuare senza ombra di dubbio quali sono i punti poco chiari, in maniera da potervi porre un rimedio".


Le prime risposte fanno ritenere che alcune sezioni dell'addestramento e della valutazione partano dal presupposto che lo studente sia in grado di utilizzare un mouse senza alcun aiuto esterno, spiega Neumann. E' stata anche espressa una certa preoccupazione per alcuni dei formati utilizzati per l'addestramento, come ad esempio PowerPoint. "Alcuni dei test ECDL chiedono all'utente di cambiare il colore dello sfondo dello schermo. Utilizzando soltanto la tastiera, ciò può essere difficile da realizzare con il programma PowerPoint", dichiara Neumann.


NOTA: I lettori con disabilità visive che hanno frequentato un corso ECDL sono invitati a mettersi in contatto con il Notiziario ed a raccontare le loro esperienze. Inviate le vostre risposte a mezzo e-mail all'indirizzo inbox@headstar.com.



+03: LA COMMISSIONE PER I DIRITTI DEI DISABILI ESAMINERA' LA RETE.


La Commissione per i Diritti dei Disabili (DRC - http://www.drc-gb.org) effettuerà presto un'indagine sull'accessibilità dei siti web in Inghilterra, Scozia e Galles, analizzando i motivi delle difficoltà e suggerendo vari modi per rendere la rete più accessibile.


Questa indagine esaminerà i siti web di 1.000 organizzazioni scelte a caso, sia nel settore pubblico che in quello privato, valutandone l'ottemperanza agli standard industriali di accessibilità stabiliti dalla (Web Accessibility Initiative, http://www.w3.org/WAI). Inoltre, un gruppo di 50 disabili parteciperà ad un esame più approfondito di un campione di questi siti. La commissione opererà in collaborazione con un team del Centro di Design Interattivo Uomo-Computer della City University di Londra (http://www-hcid.soi.city.ac.uk), diretto dalla Professoressa Helen Petrie.


Il progetto prevede la stesura di una relazione per la fine del 2003, anche se non indicherà nessuna organizzazione in particolare come esempio di design buono o scadente. "Il motivo per cui effettueremo questa indagine è che sospettiamo che gli standard di accessibilità siano decisamente bassi a livello generale, ma non abbiamo intenzione di svergognare nessuno" ha dichiarato un portavoce della DRC.



+04: UN SISTEMA PER STABILIRE L'UGUAGLIANZA NELLE UNIVERSITA'.


Un nuovo sistema online per permettere ai college e alle università inglesi di garantire pari opportunità a tutti i membri del personale affetti da disabilità è stato presentato dall'Equality Challenge Unit (Ente di Sostegno all'Uguaglianza), un organismo sponsorizzato dalle organizzazioni inglesi che rappresentano e finanziano l'istruzione superiore e creato per promuovere le pari opportunità.


Il sito (http://www.ecu.ac.uk) unisce la consulenza sulle politiche ad una serie di consigli pratici volti a combattere ogni tipo di discriminazione e a promuovere la diversità nel settore dell'istruzione superiore. Esso conterrà anche indicazioni di tipo legale, come le sezioni della Legge sulla Discriminazione dei Disabili che trattano dell'occupazione e dell'istruzione (http://www.ecu.ac.uk/disability), come pure i codici di comportamento promossi dalla Commissione per i Diritti dei Disabili (http://www.drc-gb.org/campaign/law/code.asp) ed alcune utili fonti di informazioni sulle tecnologie, come quelle fornite sulle tecnologie di accesso da Techdis, l'ente preposto all'istruzione (http://www.techdis.ac.uk).


"Questo è un settore importantissimo per l'occupazione: nel Regno Unito sono circa 345.000 le persone che lavorano nel settore dell'istruzione superiore" ha dichiarato un portavoce della ECU.


Per conto proprio, il gruppo Skill (http://www.skill.org.uk), che si occupa di campagne sulla disabilità, ha chiesto al governo di rivedere le proposte per il nuovo Ufficio per l'Accesso Paritario, un ente volto ad incentivare l'accesso ai college ed alle università da parte degli studenti provenienti da un background svantaggiato. "Queste proposte non menzionano affatto gli studenti disabili" ha dichiarato l'ente Skill la scorsa settimana.



+05: CYNTHIA SAYS.


Un nuovo gruppo internazionale volto a sostenere le esigenze relative alla rete delle persone con speciali necessità ha lanciato un nuovo servizio gratuito per la valutazione dell'accessibilità delle pagine web.


La Commissione della Società Internet per le Disabilità e le Esigenze Speciali (ISOC, http://www.isocdisab.org) è la prima commissione non identificata geograficamente di questa Società, un'organizzazione ad iscrizione libera che annovera 11.000 membri (singole persone ed istituzioni) di 182 paesi.


Assieme a HiSoftware, un'azienda che crea tecnologie, ed al Centro Internazionale per le Risorse dei Disabili in Rete (http://www.icdri.org), la commissione ha contribuito alla creazione di Cynthia Says (http://www.cynthiasays.com), un test online di accessibilità alla rete simile al notissimo software Bobby (http://bobby.watchfire.com).


La Commissione invita costantemente le persone a contribuire ai suoi progetti futuri, che comprendono la creazione di una newsletter per i membri e l'identificazione dei problemi che dovrebbe esaminare.


L'iscrizione alla ISOC e alla Commissione è gratuita. Per l'iscrizione alla ISOC consultare il sito http://www.isoc.org/members, mentre per l'iscrizione alla Commissione per le Disabilità e le Esigenze Speciali inviare una e-mail a Michael Burks, all'indirizzo mburks952@att.net.



++NOTIZIE IN BREVE.


+06: MOSTRA DEI PREMI: Il Gruppo Nazionale Musei a Computer ha proposto alcune candidature per i premi conferiti ai siti web dei musei maggiormente accessibili, dedicati alla memoria di Jodi Mattes, un pioniere in questo settore. I giurati dichiarano di essere pronti a dare un riconoscimento a tutti i siti validi, indipendentemente dalle dimensioni e dagli investimenti: consultare il sito http://fastlink.headstar.com/mcg1. La presentazione avrà luogo durante una conferenza che si terrà il 20 e il 21 maggio e che costituirà la chiusura del progetto Talking Images (Immagini Parlanti) relativo all'accessibilità di musei e gallerie d'arte. Per informazioni consultare il sito http://fastlink.headstar.com/talk1.


+07: SCAMBI LETTERARI: O'Reilly, il principale editore di libri elettronici, ha raggiunto un accordo per rendere le sue pubblicazioni accessibili alle persone affette da handicap visivi nel Regno Unito, servendosi di "Bookshare.org", il sito per lo scambio di libri con sede negli USA. Quando questo servizio diverrà operativo, il Notiziario Internazionale sull'Accessibilità ne informerà i suoi lettori. Consultare il sito http://www.bookshare.org/web/PressReleaseC.html.


+08: OTTEMPERARE AGLI STANDARD: Il settore pubblico e quello privato hanno sviluppato con successo una serie di ragionevoli standard di accessibilità, ma devono ancora dimostrare di saperli mettere in pratica, secondo una nuova relazione dell'ente assistenziale HumanIty, che si occupa di accesso universale. Consultare il sito http://fastlink.headstar.com/humanity1.


[Fine della Sezione Uno.]



++AVVISO SPECIALE: "ACCESS IT" E "COMPUTE IT'"

- I MENSILI DEL RNIB RELATIVI ALLA TECNOLOGIA.


"Access IT' fornisce informazioni sulle tecnologie informatiche di accesso di particolare interesse per i ciechi e gli ipovedenti, riportando articoli sia per i principianti che per gli utenti già esperti. "Compute IT" è stato studiato per gli appassionati di computer a livello dilettantesco e fornisce le informazioni più aggiornate sugli sviluppi dell'hardware e del software.


Per abbonarsi ad una o entrambe queste riviste, in versione e-mail, in Braille o su dischetto, al costo di 49 pence a numero, inviare un messaggio e-mail al Servizio Clienti del RNIB all'indirizzo cservices@rnib.org.uk oppure telefonare al numero 0845 702 3153.


[Fine dell'avviso speciale.]



++SEZIONE DUE: "NELLA CASELLA DELLA POSTA"

- IL FORUM DEI LETTORI.

- Vi preghiamo di inviare i vostri contributi e le vostre risposte a mezzo e-mail a: inbox@headstar.com.


+09: IL TERMINE CORRETTO: Trevor Frost, Coordinatore delle Tecnologie Adattative presso la Reale Società per i Ciechi dell'Australia Meridionale, sembra aver destato l'attenzione generale quando ha fatto notare, nel nostro ultimo numero, che il termine "disabile visivo" non è accurato come "disabile della vista" (il modo di dire maggiormente utilizzato in Australia) dal momento che è la vista di una persona ad essere stata colpita e non l'aspetto fisico.


Annette Peter è d'accordo: "In qualità di "cieca" e felice di essere descritta con quel termine, perché la gente ne comprende il significato, ho provato un certo interesse nel leggere la lettera del sig. Frost. Devo concordare con lui sul fatto che "disabile visivo" non è un termine corretto, oltretutto non mi ci sono mai trovata a mio agio. "Disabile della vista" mi sembra un modo di dire ben più corretto e sarei felice di vederlo adottare anche in questo Paese".


Anche Robin Christopherson, direttore della consulenza in rete presso l'ente assistenziale AbilityNet, si dichiara d'accordo: "L'osservazione di Trevor sul fatto che "disabile visivo" faccia pensare ad una persona poco gradevole da guardare mi ha fatto ridere parecchio, come prevedibile. Io sono residente nel Regno Unito.


"Non ci avevo mai pensato prima, ma ora mi appare ovvio che "disabile della vista" sia un termine migliore. Farei meglio ad iniziare a sostituire il termine precedente, che compare molte dozzine di volte nel sito web di AbilityNet e sui nostri numerosi documenti relativi alle tecnologie per i disabili".



+10: UN CURSORE RETTANGOLARE: Il mese scorso John Loader ci aveva scritto per conto di sua suocera, per sapere se qualcuno conosceva un software in grado di cambiare il cursore di un computer in un grosso rettangolo nero.


Terry Balon risponde: "Per rispondere alla domanda sui cursori grandi, ho comprato il set Valerix MetaMouse per Cursore e l'ho trovato assolutamente fantastico per le esigenze della mia famiglia. Possiamo cambiare il colore del cursore, modificarne la forma e così via, in modo che ognuno possa soddisfare le sue esigenze individuali senza causare troppi problemi. E' possibile scaricarne una versione demo gratuita o acquistare il programma da vari siti, fra cui il sito http://www.regsoft.com."


Robin Christopherson aggiunge: "Windows ME e Windows XP danno la possibilità di modificare il cursore nell'opzione "Accessibilità" (Avvio menu/Impostazioni/Pannello di Controllo). Bisogna andare alla pagina "Display" di questa finestra di dialogo e vi si trova una funzione per regolare l'ampiezza del cursore lampeggiante.


"Però sfortunatamente il cambiamento non vale per tutti i programmi. Si può ottenere un cursore ingrandito nel Blocco Note e in tutte le parti di Windows su cui è possibile scrivere testi (come la finestra di dialogo "Trova File e Cartelle") ma non in WordPad o, cosa ancora più importante, in Microsoft Word.


"Per ottenere un cursore ingrandito in Word l'unica possibilità a me nota è quella di utilizzare un programmino denominato "follow.exe" (che AbilityNet può spedire gratuitamente) e che unisce il cursore del mouse a quello lampeggiante. Si può comunque muovere il mouse per liberarlo, ma quando il cursore si muove nuovamente torna indietro e continua come prima. Quando la freccetta del mouse si trova sopra la finestra del documento appare sempre come una linea sottile, ma è possibile trasformarla in qualcosa di chiaramente visibile, come una grossa freccia nera.


"E' possibile inviare una e-mail a AbilityNet all'indirizzo enquiries@abilitynet.org.uk oppure visitare il suo sito http://www.abilitynet.org.uk".

[Inviare ulteriori risposte all'indirizzo inbox@headstar.com].



+11: UNA STAMPANTE A BUON MERCATO: Anthony Bernard, che vive in Sri Lanka ed è un nostro lettore da lungo tempo, ci ha scritto per chiedere a tutti i nostri lettori quale sia, in base alla loro esperienza, la stampante Braille più valida e più resistente per uso personale e, cosa altrettanto importante, la più a buon mercato. [Inviate le vostre risposte all'indirizzo inbox@headstar.com].



+12: ANCORA SU BOUNCE BACK: Jackie Wright (indirizzo e-mail: wright.jackie@btinternet.com), che ci ha scritto il mese scorso per chiedere risposte su "Bounce Back", il sito di design accessibile e di ricerca di lavoro (http://www.bounceback.org.uk), vorrebbe puntualizzare che la sua ditta, Disability Dynamics, non è un'azienda di tecnologie come da noi affermato, ma si occupa più che altro di consulenza ai disabili. Ci scrive: "Noi forniamo consulenza alle organizzazioni sull'assunzione dei disabili e sulle forniture di servizi accessibili. Forniamo inoltre consulenza alle scuole relativamente alla legge sulle disabilità".


[Fine della Sezione Due.]



++SEZIONE TRE: INTERVISTA

- JAKOB NIELSEN.


+13: UN MUCCHIO DI UTILIZZABILITA'?

di Dan Jellinek dan@headstar.com.


Uno dei principali campioni mondiali dell'utilizzabilità della rete, Jakob Nielsen, è venuto il mese scorso nel Regno Unito per presentare una serie di seminari della durata di una settimana. Ha trovato anche il tempo di parlare con il Notiziario Internazionale sull'Accessibilità relativamente ai rapporti esistenti fra l'utilizzabilità e l'accessibilità e alla scarsa capacità, in particolare dei siti governativi, di soddisfare le esigenze degli utenti.


Nielsen afferma che il settore dell'utilizzabilità (ovvero la facilità per un utente di reperire informazioni su un dato sito o di effettuare una transazione) per molti aspetti si sovrappone a quello dell'accessibilità (ovvero la facilità con cui le persone che hanno speciali esigenze o che utilizzano apparecchi particolari per l'accessibilità possono ottenere l'accesso alle informazioni di quel dato sito).


"L'accessibilità viene spesso considerata come qualcosa di completamente diverso dall'utilizzabilità; in realtà il modo in cui le informazioni vengono presentate è altrettanto importante per l'accessibilità quanto la pura e semplice possibilità di accedervi. Anche se un sito web risulta accessibile in base agli svariati standard tecnici e può essere letto ad alta voce, tanto per fare un esempio, da uno screen reader, se comprende una serie infinita di elenchi di opzioni la sua utilizzabilità viene grandemente compromessa".


Sia l'utilizzabilità che l'accessibilità vengono accertate nello stesso modo, esaminandole alla luce delle reali esigenze delle persone, ci spiega; inoltre, entrambe comprendono l'utilizzo non soltanto da parte delle persone disabili, ma anche da parte di persone dai diversi livelli culturali e dalle diverse conoscenze informatiche.


Nielsen (http://www.useit.com/jakob) è il direttore del Nielsen Norman Group, un centro di consulenza sul design rivolto agli utenti (NN/g - http://www.nngroup.com) che ha fondato assieme a Donald Norman, ex vice presidente del settore ricerche presso la Apple Computer. Prima ancora era stato ingegnere capo alla Sun Microsystems, dove aveva aiutato l'azienda ad istituire i suoi primi servizi in rete.


La NN/g ha svolto test su larga scala sui siti governativi negli Stati Uniti ed in Australia, e Nielsen dichiara che la sua revisione informale dei siti dei servizi pubblici in altri Paesi, fra cui il Regno Unito, ha dimostrato che i miglioramenti da apportare sono gli stessi dappertutto.


"I siti governativi sono molto raffazzonati. Di tanto in tanto se ne incontra qualcuno valido, ma non sono certamente ben fatti come dovrebbero essere", ci spiega. "Di solito sono quelli che conseguono il punteggio più basso nei nostri test relativi all'utilizzabilità".


Il difetto che si riscontra più comunemente nei siti del settore pubblico sta nel fatto che sono troppo concentrati sulle loro strutture dipartimentali interne e sulle loro iniziative o sui loro attuali programmi di lavoro, e non sulle informazioni di cui si presume che gli utenti possano aver bisogno, secondo Nielsen.


"Ciò dimostra una mentalità burocratica. La si incontra ogni tanto anche nei siti delle aziende, ma è predominante in quelli governativi".


Nielsen ritiene che gli enti governativi facciano fatica a rendersi conto della necessità di investire del denaro per promuovere l'utilizzabilità, dal momento che non ragionano allo stesso modo delle aziende relativamente al "reddito da investimenti". "Ma la realtà è che una miglior utilizzabilità porta ad un aumento della soddisfazione dei cittadini, e secondo me questo è il principale motivo per cui siamo particolarmente attenti ai siti del governo".


In effetti per le agenzie governative prendere in considerazione l'utilizzabilità è ancora più importante che per le aziende, spiega Nielsen. "Per i siti commerciali, si può arrivare ad un compromesso e decidere di raggiungere pochi clienti nella zona in cui è possibile ottenere i guadagni più alti. Ma per il governo questo ragionamento non può funzionare, non si può decidere di servire soltanto una parte della popolazione".


L'azienda di Nielsen è stata una pioniera nel campo della valutazione dei siti web da parte degli utenti, e secondo lui questo è l'unico sistema per valutare correttamente l'utilizzabilità di un dato sito. Un gruppo di normali utenti viene osservato mentre tenta di effettuare alcune azioni in rete, come trovare un modulo per le imposte o stabilire il percorso di un autobus. "E' in questo modo che la gente non riesce a trovare quello che cerca, ed è davvero tragico. E gli enti governativi che richiedono il nostro intervento sono quelli che hanno interesse a promuovere l'utilizzabilità, ma la media degli enti non si preoccupa neppure di prenderla in considerazione".


Secondo Nielsen, un sito governativo statunitense facile da utilizzare è "Ready.gov" (http://www.ready.gov), il sito del Dipartimento Sicurezza Interna che fornisce al pubblico varie informazioni su come cautelarsi contro le varie forme di attacchi terroristici e come agire contro di esse.


"Quel sito spiega cosa si deve fare utilizzando termini chiari e semplici. Ma si tratta di un progetto nuovo, per cui renderlo davvero utilizzabile è stato più facile del solito".


Negli Stati Uniti, il fatto che la sezione 508 della Legge sulla Riabilitazione (http://www.section508.gov) abbia imposto a tutti i sistemi tecnologici una serie di requisiti per ottemperare agli standard di accessibilità ha accresciuto il livello di coscienza relativo a questo problema, secondo Nielsen. Ma i progressi sono lenti perché queste direttive riguardano principalmente i nuovi progetti. "La Sezione 508 ha promosso un certo interesse nei confronti dell'accessibilità, ma nella pratica non sono molti i siti che ne sono stati influenzati. I principali dipartimenti hanno impiegato molto tempo per metterla in pratica".


Per quanto riguarda i costi effettivi per rendere un sito web maggiormente utilizzabile ed accessibile, Nielsen ha spiegato che è stato possibile investire una notevole quantità di denaro e che era giusto che le grandi organizzazioni con siti rivolti al pubblico, come il Dipartimento della Sanità, agissero in questo modo; tuttavia, anche lo stanziamento di piccole somme ha reso possibile compiere almeno qualche passo in avanti.


"Non esiste l'interfaccia perfetta con l'utente, non esiste un sito che tutti possano utilizzare allo stesso modo. E se anche si riuscisse a costruirlo, sarebbe molto costoso. Ma la gente non dovrebbe pensare di trovarsi davanti ad un bivio, con un sito web orrendo da una parte ed uno perfetto dall'altra. Non importa quanto denaro si abbia a disposizione, è sempre possibile prendere un sito e migliorarlo in qualche modo. Nel giro di tre giorni si possono effettuare alcuni test e redigere una lista delle dieci cose più importanti da fare per migliorare l'utilizzabilità. E i grossi blocchi pericolanti sono quelli che vanno attaccati per primi".


[Fine della Sezione Tre.]



++SEZIONE QUATTRO: L'OPINIONE

- LE POLITICHE GOVERNATIVE.


+14: IN SECONDO PIANO

di Kevin Carey humanity@atlas.co.uk.


All'inizio dell'anno avevo redatto un articolo in cui richiedevo che le politiche relative all'accessibilità venissero concentrate in un unico luogo per il Regno Unito e per l'intera Europa.


Nell'articolo sostenevo che nell'Unione Europea la responsabilità dell'accessibilità dovesse essere attribuita al Direttorato della Società di Informazioni e che nel Regno unito il coordinamento dovesse essere compito dell'Ufficio di Rappresentanza delle Politiche di Rete (OeE - http://www.e-envoy.gov.uk), l'organismo governativo di sviluppo delle politiche tecnologiche con sede presso la Presidenza del Consiglio.


Con il primo obiettivo ho ancora qualche possibilità, ma sono costretto a riscrivere la sezione dell'articolo relativa al Regno Unito perché l'OeE ha appena perduto circa un quarto del suo budget e, posso immaginare, tre quarti della sua importanza nel coordinamento di queste funzioni.


Ci ritroviamo pertanto in una strana situazione: dobbiamo lottare per salvare qualcosa che non amiamo particolarmente, ma il fatto è che l'OeE è il miglior sistema di cui disponiamo nel Regno Unito, non ce ne sono assolutamente altri a cui rivolgerci. Potremmo tentare con la Commissione per i Diritti dei Disabili che, meglio tardi che mai, ha appena iniziato a mostrare un certo interesse nei confronti dell'accessibilità alla rete (vedi la sezione Notizie, in questo numero); oppure potremmo riporre le nostre speranze su Ofcom, il nuovo regolatore delle emittenti televisive e delle telecomunicazioni (http://www.ofcom.org.uk). Ma per indurre il governo ad ottemperare alle normative sull'accessibilità da lui stesso promosse, il sistema migliore è rappresentato da un ente come l'Ufficio di Rappresentanza delle Politiche di Rete, la cui funzione interministeriale è ben nota.


Quello che non vogliamo è una situazione in cui i quattro diversi ministeri governativi maggiormente interessati alle politiche tecnologiche (il Ministero dell'Istruzione e delle Scienze, il Ministero dell'Occupazione e delle Pensioni, il Ministero della Cultura, dei Media e dello Sport ed il Ministero del Commercio e dell'Industria) si ritrovino a lottare duramente per avere l'onore di coordinare le politiche di accesso per i disabili, tanto da non aver neppure il tempo di sviluppare seriamente qualsiasi iniziativa.


Nel frattempo, negli ultimi cinque anni la lobby per l'accessibilità non ha avuto buoni risultati nel settore delle emittenti televisive. L'Unione Europea (come riportato nell'ultimo numero del Notiziario Internazionale sull'Accessibilità) si trova nelle fasi finali della promulgazione di una legge sulle TV digitali e sull'accesso alla banda larga ed il progetto di legge non fa neppure menzione dell'accesso per i disabili; del resto non lo nomina neanche il Disegno di Legge Britannico sulle Comunicazioni, che sta per intraprendere l'iter parlamentare.


In una certa misura, a partire da Andrew Pinter, Direttore dell'OeE britannico, fino al più oscuro funzionario di politiche assistenziali, abbiamo commesso tutti lo stesso errore. Abbiamo viaggiato nel futuro tenendo le spalle rivolte al motore, concentrandoci sull'era dell'informazione a computer e non sull'industria dell'informazione che è gestita dalle emittenti televisive e che verrà fornita tramite il telefono. In questo modo ci siamo preoccupati esclusivamente dell'accessibilità ai siti web, alle emittenti televisive, alle telecomunicazioni e alle loro interfacce per gli utenti che, come risultato della globalizzazione, hanno subito una de-regolamentazione costante.


A livello politico, la realtà è che l'OeE non può fare molto in una lotta serratissima con il Ministero del Commercio e dell'Industria e, cosa che sta diventando sempre più evidente, l'OeE non può fare molto neppure a livello interministeriale perché ci sono di mezzo troppi interessi da parte degli altri ministeri. La cosa non deve sorprendere. Quando chiediamo al governo un'azione congiunta, dimentichiamo ad esempio che il Servizio Sanitario Nazionale, il principale ente pubblico del Regno Unito, ha già abbastanza problemi nel mettere assieme una politica tecnologica comune; figuriamoci poi una politica che soddisfi anche il Ministero dell'Istruzione e delle Scienze, che da solo ha le dimensioni del gruppo bancario HSBC.


Perciò pare proprio che l'OeE si stia avviando verso un tramonto tecnologico: questo ente è arrivato troppo tardi, ha fatto troppo poco ed è sparito troppo presto. Nel frattempo dobbiamo cercare un altro ente centralizzatore. Potremmo essere costretti a rivolgerci alla Commissione per i Diritti dei Disabili, ma il problema è che anche questo ente verrà presto inglobato, assieme alla Commissione per le Pari Opportunità e alla Commissione per l'Uguaglianza Razziale, per formare una generica commissione per l'uguaglianza.


Le principali organizzazioni non governative (ONG) che si occupano di disabilità potrebbero unirsi e fondare un proprio ente, piccolo ma carico di impegni. Il problema con questa soluzione è che sarebbe necessaria una certa autonomia e le ONG, che passano la maggior parte del loro tempo a litigare fra loro, non hanno molta intenzione di dare potere ad un organismo che percepiscono come un potenziale rivale. Ma non c'è rimasto molto tempo per discutere: bisogna semplicemente fare qualcosa.


NOTA: Kevin Carey è il Direttore di HumanITy (http://www.humanity.org.uk), un ente assistenziale che opera nel campo della tecnologia e dell'inserimento nella società.


[Fine della Sezione Quattro.]



++SEZIONE CINQUE: PUNTO DI VISTA

- IL PERCORSO DI UNA CARRIERA.


+15: CONTINUANDO AD AVANZARE

di Nolan Crabb ncra@teleport.com.


Un antico proverbio cinese dice: "Anche un viaggio di migliaia di miglia deve iniziare con un solo passo".


Per me, il viaggio verso la carriera giornalistica è iniziato alle scuole superiori con una sola mano alzata. Durante una lezione di giornalismo mi ero offerto volontario per scrivere la colonna delle attività scolastiche settimanali per l'Ogden Standard-Examiner, il quotidiano della città di Ogden, nello Utah, dove sono cresciuto. In seguito quella colonna mi portò ad una collaborazione estiva con quel quotidiano durante il periodo del college e poi al mio primo lavoro come reporter.


Da allora ho svolto moltissime attività giornalistiche in molte città del Paese. Per un breve periodo ho anche abbandonato completamente il giornalismo per insegnare tecnologia. Allora, come si fa a gestire una carriera che comporta tante svolte ed inversioni?


Il primo ed importantissimo punto da sottolineare è che, se sei una persona cieca o disabile visiva che sta per intraprendere il suo viaggio di migliaia di miglia, non devi aver paura di correre dei rischi e di seguire il tuo istinto. Io ho svolto sette lavori diversi e ho vissuto in ogni possibile zona degli Stati Uniti a partire dal 1982. Molti definirebbero uno stile di vita di questo tipo come instabile o problematico, ma io consideravo tutti quei cambiamenti di lavoro come nuove opportunità che mi avrebbero consentito di migliorare la mia vita e quella della mia famiglia.


Ogni scelta comporta i suoi rischi. Nel 1986 viaggiai da Chicago alla Bay Area della California settentrionale: avevo sentito parlare di un posto offerto da una piccola azienda che produceva newsletter per diversi settori. Spesi tutti i miei magri risparmi per pagarmi il biglietto aereo per la California e presentarmi al colloquio. Sono stato uno stupido? Forse. Ma alla fine della giornata avevo ottenuto un'offerta di lavoro e di colpo la mia apparente stupidità si era rivelata un vantaggio.


Non consiglio a nessuno di vivere la vita da nomade che ho vissuto io. Ma dopo aver stabilito il lavoro che si desidera svolgere, potrebbe essere necessario rischiare e trasferirsi in una città più importante per ottenere quel dato impiego. I posti tranquilli sono meravigliosi ma possono rivelarsi anche soffocanti. L'alternativa a correre qualche rischio potrebbe essere quella di ritrovarsi sempre più vecchi e inaciditi, ossessionati dai posti di lavoro che avremmo potuto ottenere.


Quando affronti un colloquio di lavoro è importante pianificare tutte le possibilità. Desiderare pazzamente di lavorare non è sufficiente. Quando stavo per uscire di casa per fare quel colloquio di lavoro in California, all'ultimo momento afferrai il mio Optacon (un apparecchio che consente ai ciechi di leggere materiali a stampa), lo infilai nella borsa e mi diressi verso l'aeroporto.


Durante il colloquio, il direttore capo dell'azienda mi disse che dovevo fare un test di scrittura. Mi diede due pagine di appunti su una questione di patrimoni immobiliari. "Prenda queste e le trasformi in un articolo da prima pagina" mi disse. "Ho in programma un altro colloquio e non ho il tempo di starmene qui seduto a leggerle questi appunti. Immagino che potrei trovare qualcuno del personale per leggerglieli, ma?". Io lo interruppi e gli assicurai che se gli appunti non erano manoscritti ero tranquillamente in grado di leggerli. Fui contento di aver preso con me l'Optacon.


Non sto dicendo che sia possibile pianificare tutte le situazioni, ma puoi tranquillamente prendere parte attiva ad un colloquio di lavoro programmando in anticipo le risposte alle domande che presumibilmente ti verranno poste. Meglio ancora, faresti bene a pensare a come esporre apertamente, dal tuo punto di vista, alcuni degli argomenti che il tuo esaminatore potrebbe esitare ad affrontare.


Immergiti nella carriera che ti sei scelto. Non intendo con questo che devi passare tutto il tuo tempo in ufficio, abbandonando la famiglia e ogni ritaglio di vita privata; voglio dire, immergiti nelle pubblicazioni della tua azienda, impara la sua terminologia tecnica, impara qualcosa sulla gestione di quell'azienda; se ti immergerai nella documentazione relativa al tuo settore, sarai meglio preparato per cambiare il tuo modo di fare le cose, in maniera da non diventare un peso morto.


Leggere le riviste commerciali del tuo settore è un metodo fantastico per conoscere nuovi sbocchi per il tuo lavoro. Se ti limiti a dare un'occhiata al giornale o alle comunicazioni interne via internet, rischi di perdere qualche importante opportunità apparsa sulle pubblicazioni commerciali. L'avvento di Internet ha reso queste riviste ancora più facili da leggere.


La tecnologia è una buona cosa, ma il giusto atteggiamento unito alla tecnologia è ancora meglio. E' indubbio che ottenere un posto di lavoro, o mantenerlo, dipenda moltissimo dalla tecnologia che si può utilizzare e dalla facilità di accesso a quella tecnologia.


La mia prima esperienza con i computer presso un giornale fu nel 1977, quando ero ancora al college. Quei computer non parlavano e il display Braille non esisteva ancora. Dovevo memorizzare lunghissime sequenze di digitazione per poter sistemare gli articoli prima di consegnarli alla redazione. Ma con i cambiamenti nel modo di lavorare cambiava anche la mia capacità di utilizzare la tecnologia.


Per anni ho avuto paura a passare da DOS a Windows. Nel periodo in cui stavo prendendo in considerazione la possibilità di quel passaggio lavoravo presso il Consiglio Americano dei Ciechi, presieduto da LeRoy Saunders. Gli parlai delle mie preoccupazioni e lui, con il modo diretto che lo contraddistingueva, mi rispose sorridendo: "Il problema non è la tecnologia, è il tuo atteggiamento?". Le sue parole non andarono sprecate: nel gennaio 1997 iniziai ad utilizzare Windows con uno screen reader.


Pertanto, se stai cercando la carriera giusta o se vuoi cambiare lavoro, puoi iniziare a piccoli passi. Per me, tutto iniziò con una cosa semplicissima come una mano alzata - fu quello il primo passo sulla strada di una carriera redditizia e soddisfacente.


NOTA: Nolan Crabb è assistente redattore di Dialogue (http://www.blindskills.com), un periodico statunitense per i disabili visivi di ogni età. Questo articolo è stato ristampato da Dialogue, inverno 2002, con il permesso della rivista. Dialogue è disponibile in Braille, stampato a caratteri grandi, su audiocassette a quattro piste e su floppy disk per computer. Per ottenerne un numero gratuito, inviare una e-mail all'indirizzo blindskl@teleport.com o, se siete residenti negli Stati Uniti, telefonare al numero (800) 860-4224.


[Fine della Sezione Cinque.]



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