Notiziario Internazionale sull'Accessibilità

Il notiziario e-mail sugli strumenti tecnologici per persone ipovedenti e non vedenti.

Versione italiana a cura dell'istituto dei ciechi Francesco Cavazza - Bologna

sito web di accesso per il notiziario in lingua inglese: http://www.e-accessibility.com

sito web di accesso per il notiziario in lingua italiana: http://www.cavazza.it/eab

Sponsorizzato dal Royal National Institute for the Blind: http://www.rnib.org.uk

dalla National Library for the Blind: http://www.nlbuk.org

e dalla Guide Dogs for the Blind Association: http://www.guidedogs.org.uk

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Tutti i particolari sono riportati alla fine del notiziario.

Più abbonati avremo, più il nostro servizio potrà migliorare!

[Inizio del notiziario].

Numero 17, Maggio 2001

IN QUESTO NUMERO:

Sezione Uno: Notizie


Sezione Due: Ritratti

Cearbhall O'Meadhra.

Sezione Tre: Panoramica legale

Sito Web sulle Olimpiadi.

Sezione Quattro: Le risposte dei lettori

Dispositivi di scelta dei colori.

[Fine dell'indice].

SEZIONE UNO - NOTIZIE.

IL SITO TESCO VINCE IL NUOVO PREMIO RNIB.

La catena di supermercati Tesco ha conquistato il premio RNIB "See it Right" ("Guarda Bene") di recente istituzione, grazie al suo "Accesso alla Tesco", un sito web accessibile che permette di ordinare generi alimentari ed è stato lanciato questa settimana (http://www.tesco.com/access).

Il supermercato sta progettando miglioramenti al proprio sito, addestrando il personale e concedendogli più tempo per aprire le confezioni e descrivere le merci ai clienti affetti da handicap visivi.

La Tesco non è sempre stata all'avanguardia per quanto riguarda l'accessibilità: l'anno scorso il RNIB è stato il portavoce di una campagna in cui si sollecitava la ditta ad offrire una versione accessibile del suo sito web. Quando finalmente la Tesco ha deciso di prestare orecchio alle richieste dei contestatori, ci sono voluti all'incirca sei mesi per realizzare il sito.

Fra i concorrenti della Tesco, la Asda ha comunicato al Notiziario Internazionale sull'Accessibilità di non aver in programma la creazione di una versione accessibile del proprio sito web. Il sito di Sainsbury che permette di fare acquisti online è basato su funzionalità che rendono difficile la navigazione con il software di lettura dello schermo (screen reader).

Secondo il RNIB, il premio "See it Right" potrà essere conquistato dai siti web di entrambe queste aziende solo se e quando essi riusciranno a soddisfare le esigenze del RNIB per quanto riguarda gli standard di accesso.

ELEZIONI LIBERE E REGOLARI?

Polls Apart 3, una campagna di informazione sul diritto di voto delle persone disabili, invita la gente ad inviare le sue valutazioni relativamente all'accessibilità del loro seggio elettorale al suo nuovo sito web (http://www.pa3.org.uk).

La campagna è stata avviata dall'organizzazione benefica Scope, che si occupa di disabili, con il sostegno della Commissione per i Diritti dei Disabili. Il sito web sarà utilizzato per pubblicare in tempo reale la situazione di ogni collegio elettorale in previsione delle elezioni, che si terranno in Gran Bretagna il 7 giugno prossimo.

I responsabili della campagna sperano che questa valutazione online permetterà la partecipazione di un maggior numero di persone rispetto a quelle che avevano preso parte alle due precedenti valutazioni, effettuate solo per mezzo di materiale cartaceo. Ci si attendono risposte, online e non, da due terzi dei collegi elettorali inglesi.

La Scope progetta di continuare ad utilizzare questi risultati per individuare e denunciare pubblicamente i Consigli municipali non adeguatamente attrezzati per l'accesso al voto. Questa organizzazione benefica ha sempre sostenuto i progetti pilota volti al miglioramento della situazione per gli elettori disabili, fra i quali, la sperimentazione di tecniche di votazione elettronica.

Nelle Elezioni Politiche del 1997, circa il 97% dei disabili interrogati ha riferito di aver incontrato una o più barriere che avrebbero potuto impedire loro di votare. In media esistono 13.000 disabili in ogni collegio elettorale inglese.

CERCASI ESPERIENZE DI ACCESSO AD INTERNET!

Il Notiziario Internazionale sull'Accessibilità ha in programma una serie di articoli in cui verranno esaminati i problemi pratici che le persone con handicap visivi sono costrette ad affrontare quando tentano di entrare in Internet per la prima volta. Ci concentreremo su quattro argomenti basilari: il costo; le fonti di assistenza finanziaria; l'addestramento specializzato; i fornitori di supporto tecnico.

Per far sì che questa ricerca si basi sulle effettive esperienze delle persone, vi saremmo estremamente grati se voleste darci i vostri suggerimenti. Vi preghiamo pertanto di voler inviare una e-mail con le vostre esperienze, le vostre osservazioni, i vostri consigli e le vostre opinioni a Phil Cain, phil@headstar.com

LA FISICA CON SCREEN READERS E STRISCE DI GOMMA.

Le ultime notizie riportate nell'articolo di John M. Williams, relativo alle tecnologie assistive, pubblicato sulla rivista Internet "BusinessWeek Online" offre una panoramica affascinante del lavoro di uno dei principali fisici ciechi a livello mondiale, il sig. Kent Cullers.

Cullers, ricercatore anziano presso L'Istituto di Ricerca sulleIntelligenze Extra-Terrestri (SETI) con sede in California, utilizza tecnologie vecchie e nuove per svolgere il proprio lavoro, spaziando dalle attrezzature per il disegno in rilievo con strisce di gomma e cera alle recenti tecnologie di righe Braille e lettori per schermo.

Per maggiori informazioni sulle tecnologie utilizzate da Cullers per progettare radiotelescopi in grado di individuare la presenza di alieni, contattare telescopes see: http://businessweek.com/bwdaily/dnflash/may2001/nf20010516_176.htm

COLLAUDATE UN CORSO ONLINE.

La Duncans, un'azienda per l'apprendimento online con sede a Saskatchewan, Canada, sta cercando persone con handicap visivi per collaudare i suoi corsi online.

Circa 600 corsi vengono offerti gratuitamente ai collaudatori per un periodo di 60 giorni, compresi corsi di calcolo, economia aziendale e abilità personali.

I corsi della Duncans costano generalmente dai 69 ai 149 dollari canadesi all'anno.

Chiunque sia interessato può inviare a mezzo e-mail una sintetica informazione relativa al proprio curriculum, all'indirizzo admin@duncans.ca. L'azienda (http://www.duncans.ca) è anche interessata a ricevere consigli da consulenti tecnici e dal personale di organizzazioni che operano nel settore dell'accessibilità.

GRUPPO RADIOASCOLTATORI - AGGIORNAMENTO.

Nello scorso numero (Aprile 2001) avevamo pubblicato un articolo relativo a un gruppo di discussione a mezzo posta elettronica di radioascoltatori, creato dalla Società di Radio ed Elettronica per Persone con Handicap Visivi (VIRES).

L'articolo faceva ritenere che questa comunità online fosse dedicata alla rievocazione di programmi radio del passato, ma il nostro informatore Clive Lever, membro della VIRES, ci ha fatto notare che il gruppo è assai più dinamico di e si occupa di tutti gli argomenti relativi alla radio, compresi i programmi più recenti.

Secondo Lever, fra i tipici esempi di discussione troviamo "quali stazioni satellitari stanno per cambiare frequenza, chi riceverà una licenza per nuove stazioni radio, e quali sono i programmi attualmente mandati in onda da alcune stazioni radio speciali, come Radio 4".

Se desiderate unirvi al gruppo, inviate una e-mail senza testo a: uk-radio-listeners-subscribe@yahoogroups.com

SIGHT VILLAGE 2001.

Più di 60 aziende specializzate nello sviluppo delle tecnologie di accesso stanno per riunirsi in occasione della manifestazione fieristica "SIGHT VILLAGE 2001", che si terrà durante l'estate a Birmingham. Fra i seminari in programma vi saranno alcune sessioni tenute dall'Associazione Informatica dei Ciechi Inglesi e la presenza di alcuni fornitori che illustreranno i nuovi prodotti.

La fiera si terrà dal 17 al 19 luglio. Per ulteriori informazioni, consultare il sito http://www.qac.ac.uk/sight.htm

IL RAPPORTO DI RICABILITY E' DISPONIBILE ONLINE.

Il nuovo rapporto di Ricability relativo ai nuovi diritti dei disabili nei rapporti con le compagnie telefoniche, intitolato "Its your call" ("La tua telefonata") (vedi Notiziario Internazionale sull'Accessibilità, Marzo 2001) è disponibile online presso il sito http://www.ricability.org.uk, ma anche su cassetta, in Braille oppure su carta stampata con caratteri ingranditi, al numero 020 7427 2460.

[Fine della Sezione Uno.]

SEZIONE DUE: RITRATTI.

Cearbhall O'Meadhra

UN MEMBRO DELLA COMMISSIONE IRLANDESE PER L'UGUAGLIANZA SUPERA TUTTE LE DIFFICOLTA'.

Cearbhall O'Meadhra, il primo cieco nominato membro dell'Ente Irlandese per l'Uguaglianza (http://www.equality.ie) ha superato tutte le difficoltà ed è divenuto un grande campione dei diritti delle persone con handicap visivi per quanto riguarda le tecnologie di accessibilità.

O'Meadhra è completamente cieco. All'età di quattro anni gli venne diagnosticata la retinite pigmentosa, una patologia visiva progressiva di tipo genetico che colpisce la retina. Cominciò a sperimentarne gli effetti nel 1970, quando la cecità colpì la parte inferiore della sua visuale ed egli perse completamente la capacità di visione notturna.

Nel 1969 si laureò in architettura e si specializzò in tecniche di rilevazione archeologica. Di tanto in tanto il suo lavoro richiedeva un'attività nelle ore notturne, cosa che diventava sempre più difficile, in quanto in quelle occasioni spesso egli poteva soltanto sentire le voci dei suoi colleghi. Alla fine le difficoltà lo indussero ad abbandonare l'architettura ed a dedicarsi al suo amore per il flamenco, laureandosi nell'insegnamento della musica in Spagna.

Nel 1978, la sua vista limitata gli provocò una caduta dalle scale con gravi lesioni. Egli tornò in Irlanda ma non riuscì a trovare un lavoro, così frequentò un corso di insegnamento della lingua inglese agli stranieri e per tre anni insegnò a Dublino. La sua prima esperienza di discriminazione mise fine al suo lavoro: la scuola ricevette un reclamo da un'agenzia italiana, che lamentava il disagio provato dagli studenti nell'imparare l'inglese da un insegnante cieco, così egli ritornò alla musica ed istituì una scuola musicale.

"Non avevo perso la vista del tutto ma non ero in grado di leggere i libri, così imparai a creare programmi musicali e trascorsi un anno a sviluppare un complicato programma di "individuazione delle note" per aiutare gli studenti a familiarizzarsi con una tastiera".

Questo fu l'inizio del suo rapporto con i computer, che in seguito lo indusse a presentare domanda per un posto presso la Banca di Irlanda nel 1983. La banca accettò la sua domanda a condizione che egli frequentasse un rigoroso corso di addestramento alla programmazione tenuto dal RNIB. Tale corso era stato istituito dall'Ente Irlandese di Riabilitazione.

"Il mio braille e la mia capacità di dattilografare erano troppo lenti: non c'erano schermi di computer o terminali, così dovevamo scrivere i codici sulla carta e poi non eravamo in grado di vederli, e se facevamo anche solo un piccolo errore il programma non poteva funzionare" racconta O'Meadhra. "Non erano presenti persone vedenti che potessero aiutarci a controllare il nostro lavoro. Non esisteva alcun sistema per riportare i codici del computer in Braille, così dovemmo creare un sistema noi stessi: ci dettavamo i codici e li trascrivevamo in Braille. Era un corso da 12 settimane con limiti molto rigidi - e la mia capacità di dattilografare migliorò parecchio, accidenti!".

Egli rifiuta istintivamente ogni atto di "pietosa" fornitura di sofisticati ausilii per il computer da parte di enti benefici. "La beneficienza parte da un orribile atteggiamento di rinuncia, di sottomissione, di accettazione del proprio destino. Io ho lavorato nel settore delle disabilità per 16 anni e ho visto migliaia di persone frequentare diversi corsi ma uscirne privi di cognizioni di informatica. Conosco sei disabili che attualmente lavorano. Non esistevano corsi relativi al settore commerciale che spiegassero ai ciechi come funzionavano le cose, così mi ritrovai bloccato al livello più basso. Questi enti non si aspettano che i ciechi vadano effettivamente a lavorare".

Inizialmente impiegato dalla banca come programmatore di componentistica, O'Meadhra scoprì rapidamente che il suo telefono era diventato una "linea ausiliaria" informale per le persone che desideravano essere informate sulle tecnologie accessibili. La banca fu molto comprensiva e istituì un nuovo ufficio per O'Meadhra, che divenne "consulente per le tecnologie assistive", con l'incarico di dare indicazioni su come i diversi tipi di tecnologia possono migliorare la vita delle persone non vedenti o ipovedenti.

Dopo un anno di lavoro presso la banca, fondò assieme ad altre due persone con handicap visivo la Società di Computer per Disabili Visivi (VICS) (http://www.iol.ie/~vics) per venire incontro alle esigenze dei programmatori ciechi o ipovedenti. La VICS lavora con persone che si occupano di sviluppo del software e con datori di lavoro, per permettere alle persone afflitte da problemi di vista di accedere alla tecnologia.

La comparsa di Windows 95 rese furiosi i membri della società, perchè il programma era assolutamente inaccessibile per chi soffrisse di un handicap visivo. La VICS si unì ad altre società statunitensi ed assieme portarono avanti una campagna per rendere accessibile questo software.

Il risultato fu che la Microsoft prese diversi provvedimento per migliorarne l'accessibilità: la Microsoft vanta persino un sito relativo all'accessibilità, con soluzioni e informazioni per i disabili (http://www.microsoft.com/enable/). Fra i fattori che hanno convinto la Microsoft a prendere queste iniziative vi furono alcune voci secondo le quali la difesa USA non avrebbe mai acquistato il software se esso non fosse stato reso accessibile anche ai ciechi.

O'Meadhra ha recentemente ottenuto dalla banca un periodo sabbatico di due anni, per permettergli di concentrarsi sulla sua futura funzione di presidente dell'Istituto Irlandese di Progettazione e Disabilità (IDD), un ente che si fa carico delle necessità dei disabili e promuove il loro diritto a condurre una vita normale (http://www.idd.ie). In Inghilterra esiste un'organizzazione analoga alla IDD: l'Istituto di Progettazione Integrale (http://www.ukiid.org).

O'Meadhra sta attualmente lavorando intensamente presso l'Istituto di Progettazione e Disabilità per promuovere l'adozione della Dichiarazione di Barcellona (http://www.idd.ie/Barcelona_Declaration.htm) da parte di tutti gli enti locali dell'Eire e dell'Irlanda del Nord. Il governo ha fornito uno stanziamento di 300.000 sterline irlandesi liquidabili in tre anni per favorire una più vasta applicazione di questa dichiarazione, volta a promuovere l'inserimento e l'accessibilità in tutti i Paesi da cui è stata sottoscritta.

Fra i vari compiti per l'istituto, O'Meadhra ricevette l'incarico di creare il sito web dell'organizzazione in 10 giorni. Nell'organizzare questo sito, egli fece una serie di esperimenti per tentare di crearlo senza ricorrere all'HTML, pertanto utilizzò FrontPage della Microsoft e si imbattè in un altro problema di software: scoprì infatti che la struttura gerarchica di navigazione del programma era di difficile organizzazione per un non vedente. In seguito pubblicò una relazione sulla sua esperienza di creazione di un sito web utilizzando FrontPage, e tale relazione sarà disponibile sul sito della VICS a breve termine.

Il motto dell'istituto è il seguente: "Una buona progettazione rende abili, una cattiva progettazione rende disabili". "Il mio scopo finale è quello di vedere le aziende e le scuole di progettazione insegnare una progettazione accessibile, partendo dal presupposto che anche un disabile possa essere un utente e soddisfando le esigenze di ognuno" afferma O'Meadhra.

"Ogni volta che ho voluto fare qualcosa ho dovuto superare innumerevoli ostacoli. In Irlanda esiste una notevole discriminazione. Per raggiungere un livello manageriale bisogna darsi da fare il doppio: non è neppure possibile effettuare gli esami con una formulazione accessibile. La tendenza generale si sta spostando nella direzione giusta, ma ci sono ancora tanti ostacoli. Dobbiamo percorrere una strada molto lunga".

[Fine della Sezione Due.]

SEZIONE TRE: PANORAMICA LEGALE

Sito web sulle Olimpiadi.

IL CASO AUSTRALIANO E' UN AMMONIMENTO PER I PROGETTISTI WEB.

Nell'agosto 2000 il Comitato Organizzativo dei Giochi Olimpici di Sidney (SOCOG) è stato accusato di comportamento illegale per aver istituito un sito web risultato ampiamente inaccessibile ai ciechi (vedi Notiziario Internazionale sull'Accessibilità, numeri 9, 10 e 11). In questo articolo Tom Worthington, uno dei periti chiamati a testimoniare in questo caso di scuola, descrive come il querelante Bruce Maguire, sia riuscito a vincere la causa.

Il 7 giugno 1999 Bruce Maguire, cieco e appassionato di sport, ha presentato un reclamo presso la Commissione Australiana per i Diritti Umani e le Pari Opportunità (http://www.hreoc.gov.au) protestando per la discriminazione illegale compiuta dal SOCOG nei suoi confronti, avendo messo a disposizione un sito web per lui inaccessibile.

Chiamati in causa dietro richiesta del Centro di Patrocinio dell'Interesse Pubblico, due periti hanno preparato per Maguire una serie di rapporti relativi all'accessibilità del sito web dedicato alle Olimpiadi. I periti erano Jutta Treviranus, direttore del Centro di Risorse Tecnologiche Adattate presso l'Università di Toronto, e lo scrivente.

Durante il processo, il SOCOG non ha fornito i dettagli tecnici relativi al sito web richiesti dai periti del querelante, dando come motivazione il fatto che tali informazioni avessero "una grandissima importanza commerciale". Durante una successiva udienza, il SOCOG ha affermato che la responsabilità di qualunque problema con il sito doveva essere attribuita al suo appaltatore, la multinazionale tecnologica americana IBM. Tuttavia questa tesi è stata respinta e l'IBM non è stata coinvolta nella causa.

I dettagli tecnici richiesti consistevano in una pagina campione in formato elettronico tratta dalla Tabella dei Risultati inserita nel sito web del SOCOG relativo ai giochi olimpici, nel numero di schermate da utilizzare, nei dettagli relativi ai mezzi utilizzati per creare le pagine del sito web dedicato alle Olimpiadi e nei calcoli dettagliati di alcuni dati relativi al "campo da baseball".

Dal momento che queste informazioni non sono state fornite, i periti hanno dovuto esaminare quelle disponibili sul sito, in modo da poter valutare la progettazione e calcolare i costi e i tempi necessari a rendere accessibile il sito in questione.

Il sistema "Bobby", (http://www.cast.org/bobby), è stato adoperato per valutare l'accessibilità di tre pagine web selezionate. Le pagine sono state aperte utilizzando Internet Explorer (versione 5.0 per Windows 95), con lo schermo spento per simulare l'ambiente d'uso di un non vedente. E' stata eseguita una valutazione dell'accessibilità di queste pagine web e successivamente un esame del codice HTML di base.

Adoperare il sistema Bobby si è rivelato difficile, a causa dell'ampio utilizzo di frame nel sito, ed è stato necessario esaminare ogni frame separatamente. La conclusione a cui si è pervenuti in seguito a questa ispezione è stata che il sito web del SOCOG era inaccessibile per i non vedenti, per tre importanti motivi:

Primo: Non tutte le immagini riportavano il tag "ALT" descrittiva del testo. Per fare un esempio, la grafica posta in cima alla pagina con il collegamento "home" non riportava alcun tipo di legenda.

In secondo luogo, le tabelle non erano state redatte in maniera tale da permettere una lettura lineare. Le tabelle contenevano diverse righe di testo inserito, impossibile da leggere da un dispositivo di accesso come una riga Braille perchè troppo confuse.

In terzo luogo, la "home page degli sport" conteneva un elenco di sport inseriti in una grande mappa disegnata, impossibile da leggere per chi non fosse in grado di vedere lo schermo.

Vista la mancanza delle informazioni tecniche richieste al SOCOG, si sono dovute fare parecchie ipotesi per valutare i costi che una variazione del sito web a favore dell'accessibilità avrebbe comportato.

Basandosi sul format dei giochi, comprendente 300 avvenimenti relativi a 28 sport, più alcune schermate extra necessarie per le pagine generali, si è calcolato che sarebbe stato necessario un totale di 357 schermate web. Si è inoltre partiti dal presupposto che lo strumento utilizzato per la progettazione del sito web è dotato di opzioni di utilizzo comprendenti l'inserimento di tags "ALT" e che di conseguenza non sarebbero state necessarie spese ulteriori per nuovi strumenti.

Infine è stato calcolato che un operatore web avrebbe impiegato poco più di tre settimane per mettere a punto le schermate, effettuare le necessarie variazioni e compiere i test. Il costo delle variazioni, calcolato in base all'onorario di 1.900 dollari giornalieri normalmente pagato ad un consulente, è stato pertanto fissato a 29.450 dollari.

La sentenza è stata emessa il 24 agosto 2000 ed il SOCOG è stato dichiarato colpevole di aver infranto quanto esposto nella sezione 24 della Legge Australiana del 1992 sulla Discriminazione dei Disabili. La Commissione Australiana per i Diritti Umani e le Pari Opportunità ha respinto l'obiezione del Comitato, secondo il quale i costi e i problemi da affrontare per fornire un sito accessibile avrebbero fatto sì che gli utenti incontrassero "un livello di difficoltà ingiustificabile".

E' stata respinta anche l'obiezione che il numero delle schermate sarebbe arrivato a 1.295 e che la loro riformattazione avrebbe richiesto svariate ore per ogni singola schermata: "una valutazione più realistica per le minime varianti richieste è di 10 minuti per ciascuna schermata i costi per rendere accessibile il sito sono realmente modesti".

Di conseguenza è stato diramato un comunicato in cui si affermava che il SOCOG avrebbe fatto tutto il necessario per rendere accessibile il suo sito web entro l'inizio dei Giochi Olimpici. In seguito, il 6 novembre 2000 (dopo la fine delle Olimpiadi), si è scoperto che il sito web aveva obbedito solo parzialmente alle ingiunzioni e pertanto è stato condannato a pagare i danni per un importo pari a 20.000 dollari australiani. La SOCOG ha pagato.

Va notato il fatto che nessun progettista web della IBM o del SOCOG ha dato alla commissione alcuna informazione relativa a chi avesse progettato in quel modo il sito web e perchè.

L'Associazione Industriale Australiana di Internet (http://www.iia.net.au) ha successivamente messo in guardia sul significato della decisione del SOCOG. "L'accesso ai disabili è un problema serio per qualsiasi azienda australiana che desideri essere presente su Internet. Anche i siti studiati per i clienti residenti all'estero possono essere ritenuti non a norma in base alla legislazione degli Stati Uniti, del Canada, del Regno Unito o di qualsiasi altro Paese".

Pochi segnali tuttavia, lasciano pensare che le imprese australiane stiano prendendo sul serio questo ammonimento.

Tom Worthington è un consulente indipendente di elettronica commerciale ed un Membro Temporaneo del Dipartimento di Scienze Informatiche dell'Università Nazionale Australiana. Questo articolo è basato su una relazione che egli presenterà alla Conferenza delle Società di Internet, INET 2001, che si terrà a Stoccolma l'8 giugno (http://www.isoc.org/inet2001).

[Fine della Sezione Tre.]

SEZIONE QUATTRO: LE RISPOSTE DEI LETTORI

Dispositivi di scelta dei colori.

UN LINGUAGGIO COLORATO.

I lettori hanno inviato tantissime risposte alla richiesta di David Porter, pubblicata nel numero scorso e relativa ad un dispositivo manuale che possa aiutare i ciechi a scegliere gli abiti da indossare senza sbagliare gli accoppiamenti dei colori, emettendo segnali sonori (vedi Notiziario, numero di aprile 2001).

Fred Gissoni della Stampa Americana per i Ciechi (APH), è stato uno dei molti che hanno segnalato con diversi dettagli un apparecchio fabbricato dall'azienda austriaca Caretec e noto con il nome di "ColorTest". Negli Stati Uniti questo dispositivo è venduto dalla APH ad un prezzo di 595 dollari (vedi http://sun1.aph.org/products/colortes.htm).

Gissoni spiega che l'apparecchio è lungo circa 15 cm, largo 4 cm ed alto 3 cm. L'energia viene fornita da una batteria ricaricabile. Sul lato del dispositivo più vicino ai sensori ci sono due pulsanti, uno convesso e uno concavo. Premendo il pulsante convesso, una voce sintetica rivela il nome del colore, basandosi su un archivio di circa 150 sfumature (ne esistono versioni in diverse lingue). Premendo il pulsante concavo, vengono fornite informazioni relative agli altri tre aspetti del colore in questione: la vivacità, la sfumatura e la saturazione.

La "vivacità", basata su una scala che va da zero a 9,9, rappresenta la quantità di luce riflessa dal colore. La "sfumatura" riferisce in quale punto della scala cromatica si trova il colore in questione: il rosso equivale al 3, il blu al 6, il verde al 9 ed il giallo al 12, per cui un dato di 7,5 potrebbe indicare il color turchese. La "saturazione" indica l'intensità del colore.

Premendo il sensore su un lembo del vestito e schiacciando il pulsante convesso, si sente un suono. Muovendo la parte terminale dello strumento sulla superficie dell'abito, le variazioni di tono consentono di sapere se un vestito è a tinta unita, a righe o con un'altra struttura, anche se non è possibile ottenere dettagli precisi.

Gissoni ha provato personalmente questo dispositivo. "Mia moglie ed io abbiamo usato questo apparecchio per più di tre anni e, nonostante abbia alcuni difetti, siamo soddisfatti. Ci permette di effettuare scelte che altrimenti sarebbero impossibili".

Nel Regno Unito, lo stesso apparecchio è commercializzato con il nome "Colourtest-150" dalla Visability (http://ww.vis-ability.co.uk). Richard West è un utilizzatore inglese: "E' un apparecchio che si può tenere in mano, un po' come una torcia. Funzionava bene, ma costava parecchie centinaia di sterline (il prezzo attuale è di 450 sterline) così non ho mai pensato di comprarlo. Però se un cieco vive da solo potrebbe pensare che valga la pena di spendere una cifra del genere".

Diversi altri lettori ci hanno scritto per consigliarci il ColorTest. Fra questi ci sono la sig.a Lindy van der Merwe di Johannesburg, Sud Africa, che dice: "E' davvero un apparecchio meraviglioso che ancora poche persone con handicap visivo conoscono. Il ColorTest riesce anche ad individuare una fonte luminosa, il che permette a me, cieca totale, di sapere se le lampadine sono accese o spente. L'ho usato persino per identificare il colore delle rose del mio giardino.

Anche se l'apparecchio è in grado di distinguere i colori, dipende sempre dalle persone decidere quali colori possono essere accoppiati. Una buona idea potrebbe essere, ad esempio, quella di tentare di trovare informazioni sull'accostamento dei colori in qualche libro".

Fra gli altri sostenitori ci sono E Marie-Lewis, che trova il ColorTest "estremamente affidabile", Pratik Patel, Direttore Progettista dei Servizi Tecnologici Ausiliari CUNY, che lo ritiene "uno strumento eccellente" e Anna Dresner.

Robert Mortimer ci ha scritto inserendo un utile link con la sezione "Prodotti Parlanti" del sito web americano Ausilii per una Vita Indipendente: http://www.marcom.nu/vhosts/IndependentLivingAids/Talking_Products.html.

E' possibile acquistarvi non soltanto un "Identificatore Parlante di Colori" (si tratta in realtà dell'apparecchio Color Test con una diversa denominazione) ma anche diversi altri dispositivi, come gli identificatori parlanti delle banconote, i compassi parlanti e i termometri parlanti.

Peter Meijer, l'inventore del dispositivo vocale "vOICe" (vedi Notiziario Internazionale sull'Accessibilità, n^ 13, gennaio 2001) ci ha scritto per rendere noto che la sua invenzione può essere utilizzata anche per descrivere i colori.

"E' possibile anche utilizzare il software vocale del sistema vOICe (http://www.seeingwithsound.com/winvoice.htm) con una webcam a colori da poco prezzo e si ottiene la denominazione del colore di qualsiasi oggetto venga posto nel centro dell'obiettivo della telecamera".

Ci ha anche inviato un link con un'esauriente tabella che paragona tutti i tipi di sonde luminose e sensori di colore, fornita da Tiresias sul sito http://www.dinf.org/tiresias/Equipment/eb14table.htm

Per finire, ci ha scritto la sig.a Janet Wicks per fare presente che l'azienda inglese Lextile Braille ha sviluppato un sistema di inserimento di targhette in Braille sui capi di abbigliamento. Per ulteriori informazioni contattare Chris Macmillan al numero 0118 926 5450.

[Fine della Sezione Quattro.]

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