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Gli anni QUARANTA

Novità amministrative e didattiche

Ferrari fu commissario fino alla fine del 1937, e a lui successe per un quinquennio il Presidente dell'Istituto di Reggio Emilia, Ero Bonazzi. Vanno segnalati pochi fatti rilevanti in quel periodo, se si escludono la maggiore disponibilità dei pianoforti, le celebrazioni per Grimandi, la constatazione dell'accresciuto valore dell'immobile, la modifica al rapporto di impiego delle maestre della sezione femminile, della segreteria di direzione e della aiuto segretaria.

Nel '39, il prof. Fabbri ottenne di essere esonerato dall'insegnamento, per specializzarsi alla scuola di metodo di Roma e fu sostituito nell'insegnamento del francese dallo stesso Bentivoglio.

La guerra

Negli anni di guerra due lutti colpirono il personale docente: la scomparsa di Gerardo Lorenzini, nel 1940, e quella di Antonio Belletti, nel 1943. Restavano, del vecchio gruppo, Antonio Calderara, Giuseppe Tugnoli e Gaetano Mignani. Nel 1940 venne poi licenziato il prefetto Luigi Billi, che era rimasto anche dopo i "tagli" del 1931-'32. Il fatto più interessante di questi anni è l'ulteriore ampliamento della sede dell'Istituto con l'acquisto dello stabile in Via Arienti: l'aumentato numero degli allievi aveva già reso nel 1940 insufficienti i locali e aveva imposto lo studio di nuove soluzioni. Il nuovo stabile risolse ogni problema in modo ottimale, garantendo una disponibilità fino a 90 allievi. La precarietà della situazione dopo l'8 settembre 1943 non consentì più al commissario di venire a Bologna e lo obbligò a fidarsi, in particolare dal luglio-agosto 1944, di una persona in loco, Alberto Possati che lo sostituì ben presto anche come commissario.

Segno delle gravi difficoltà del momento fu la sospensione dei corsi, che aveva avuto, fino a quel momento il solo precedente del dicembre 1926.

Francesco cavazza

E Cavazza? Egli mantenne una costante attenzione, anche se spesso frustrata, verso le vicende dell'Istituto, sia dal punto di vista pratico che da quello amministrativo, significativa testimonianza dell'interesse da lui portato fino alla fine verso la propria fondazione, ma anche segno della impossibilità, per lui, di comprendere una logica fondata sulla efficienza e non sulla partecipazione.

Il 1941 fu un anno molto difficile: la morte del nipote in guerra e la perdita della nuora furono dolori che incisero su di lui e su tutta la famiglia. Né era tutto: nel maggio del '42 gli morì la moglie (in occasione del matrimonio con la quale Felice Cavazza aveva fatto la nota donazione al nascente istituto), seguita da Cavazza stesso nel novembre. Erano passati sessantadue anni dall'incontro con Garagnani.

INDICE

Premessa

Capitolo 1 - Dalle origini agli anni novanta dell'ottocento

Capitolo 2 - Tra i due secoli

Capitolo 3 - L'inizio del novecento fino alla guerra mondiale

Capitolo 4 - L'Istituto e la "grande guerra"

Capitolo 5 - Gli anni venti

Capitolo 6 - Gli anni trenta

Contatti

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