Sensornaja Revolutija,la sensorialità nello spazio

Una collezione privata di libri sovietici resi accessibili con modelli tridimensionali per una narrazione che porta nello spazio
Lucilla Boschi

Il 25 gennaio 2018 presso Atelier Museo Tolomeo dell’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna si è inaugurata la mostra Sensornaja Revolutija - Rivoluzione sensoriale, a cura di Lucilla Boschi e Fabio Fornasari.

La mostra è stata inserita come evento collaterale di REVOLUTIJA. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandiskij, l’esposizione organizzata presso il MAMbo Museo d’arte moderna di Bologna in collaborazione con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo. Punto di partenza della mostra è una collezione privata di libri sovietici sul volo spaziale dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta del Novecento, che documentano a livello culturale la rivoluzione d’ottobre portata nel cosmo, ma che al contempo mostrano la condizione di privazione sensoriale alla quale viene sottoposto il cosmonauta in preparazione al volo. Una vera e propria biblioteca, composta da 300 libri i cui contenuti sono resi accessibili attraverso modelli tridimensionali affiancati da una narrazione che può essere fruita secondo diverse modalità: attraverso una visita guidata o tramite una bibliografia ragionata in braille a disposizione dei visitatori.

La pagina Facebook dedicata alla mostra

Tutto il ventesimo secolo ci ha accompagnato all’interno delle sue rivoluzioni estetiche, scientifiche e politiche attraverso un’articolata produzione editoriale. Libri, riviste, opuscoli, manifesti sono stati il medium privilegiato da parte degli artisti, dei poeti, degli intellettuali che attraverso di essi hanno fatto circolare e hanno sperimentato nuovi linguaggi. Il libro sul volo spaziale raccoglie e testimonia da parte sovietica questa ricerca sulla comunicazione che risente anche dell’epoca del realismo socialista.

Sono questi non solo mezzi di comunicazione, ma prodotti a loro volta estetici, dove consolidare la relazione tra prodotto visuale e prodotto intellettuale.

I libri sul volo nello spazio ci mostrano un mondo molto articolato. Si potrebbe pensare che sia un universo di ideologie rivestito con il metallo dei razzi. A ben guardarli vediamo come il viaggio nello spazio comincia da un animo russo, lo stesso che troviamo nella letteratura più nota. Se con Šklovskij la poetica formalista russa sperimenta nella forma editoriale del saggio la dimensione scientifica, con le pubblicazioni sul volo spaziale - in particolare le biografie dei primi cosmonauti - la retorica scientifica sovietica recupera una dimensione poetica che passa anche attraverso il riconoscimento alla fantascienza di una dignità letteraria completa che la mette così in salvo dalla categoria della letteratura di genere in cui viene inserita nel resto d’Europa. Perché una mostra sul volo nello spazio, dunque?

Una mostra ha sempre un compito: dare un senso al caos. Lo fa isolando tracce

per raccontare una storia e costruire una continuità, perché se il racconto che fanno

i quotidiani è sempre sensazionalistico e sottolinea la rottura, la storia ha il compito di cercare le radici. Questo crediamo sia uno dei compiti di Museo Tolomeo: scavare fino alle radici e costruire storia che permettano di accedere alla conoscenza.

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