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Per una museologia cognitiva. L'arte del coinvolgimento (parte 2)

Il Museo come dispositivo cognitivo

Le forme del racconto contemporaneo ci mostrano come la dimensione narrativa alla quale ci siamo abituati da tempo, sta cambiando verso una dimensione dove lo stesso raccontonon è più lineare, non è univoco ma è disseminato nei diversi media che ci circondano.
Siamo immersi nelle storie, nel senso che le storie - le stesse storie - le troviamo raccontate da ruoli diversi, con superiore o inferiore autorevolezza, raccontate su tutti media dei quali disponiamo.

È necessario che le istituzioni museali, che tradizionalmente hanno avuto il compito di costruire le narrazioni, abbiano la possibilità di mantenere un ruolo nella conservazione non solo delle parti materiali, ma anche delle tracce che originano il racconto della realtà: attraverso il coinvolgimento dei pubblici e il mantenimento di una centralità che faccia rispettare sul campo l’autorevolezza, il proprio ruolo di conservatore della documentalità di ciò che è accaduto. Coinvolgimento deve essere interpretato non solo come un momento di divertimento, ma come il passaggio dei valori da una istituzione alla sua comunità che deve crescere continuamente per numero e per qualità.

Per intraprendere un dialogo con specialisti di settori trasversali, si incontreranno presso Museo Tolomeo dell' Istituto dei ciechi Francesco Cavazza ONLUS di Bologna: 

Antonella AgnoliGiovanni ArataLucilla BoschiFabio FornasariValentina Galloni, Roberto Grandi, Gennaro IorioKristian MancinoneFabio Viola,Massimiliano Zane.

Nel corso dell'evento sarà presentato il volume di Fabio ViolaL'arte del Coinvolgimento, Hoepli editore.

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