I cent’anni dei Lions Clubs

Celebrato a Bologna il convegno dedicato ai temi cari al lionismo: fame, giovani, ambiente e lotta alla cecità
Alberto Borghi

Cade quest'anno il centesimo anniversario della fondazione dei Lions Clubs, avvenuta il 7 giugno 1917 a Chicago, USA, grazie all'iniziativa di Melvin Jones, il quale ambiva alla creazione di una struttura che consentisse a persone dotate di "passione, intelligenza ed ambizione" di mettersi al servizio della comunità, a beneficio di tutti e non solo degli iscritti all'associazione. Si optò per il nome "Lions" poiché tali animali evocano forza, coraggio, fedeltà e capacità di iniziativa. L'idea si tramutò ben presto in un successo logistico, di passioni e di idee, raccogliendo numerosi associati e diffondendosi anche al di fuori del territorio statunitense (ad oggi, sono presenti in 206 nazioni, 45.000 club e 1,35 milioni di soci), grazie alla condivisione di valori universali. L'attivismo dei volontari trova il proprio motto nell'espressione "we serve" (noi serviamo), che in concreto si traduce nei "services”, ossia operazioni volontarie rivolte all’esterno dei Clubs con il fine di soddisfare necessità di carattere generale delle comunità in cui i membri vivono nonché della società in generale. Volontariato ed efficienza delle iniziative assunte, contraddistinte dall'assenza di costi che erodano i fondi raccolti, anche grazie alle cognizioni personali e professionali di ciascun membro. La struttura dei Lions Club è articolata in numerose sezioni territoriali e a Bologna si è registrata la prima in Italia, nel 1954, capace di distinguersi fin dagli albori con iniziative che, con il tempo, sono assurte a vere e proprie tradizioni dell'intera comunità bolognese.
Simbolo dei Lions ClubBasti citare il Nettuno d'oro, istituito nel 1971, premio che viene assegnato a giovani artisti bolognesi (di nascita o di adozione) che si distinguono in un particolare settore delle arti: tra i tanti, si annoverano il flautista Giorgio Zagnoni, Enzo Biagi, Pupi Avati, Lucio Dalla, Ezio Raimondi, Ruggero Raimondi. Dal 2009 si assegna il premio "Città di Bologna" al vincitore dell'omonimo concorso lirico internazionale, a sostegno di nuovi talenti. E giovani capaci vengono premiati anche nel mondo della ricerca scientifica, grazie al premio annuale in denaro elargito a dottori di ricerca dell'Università di Bologna che si siano distinti per la loro attività di studio.

Coerentemente con tali aneliti propri dello statuto, lo scorso 11 febbraio si è svolto a Palazzo Re Enzo, sotto l'egida della dott.sa Anna Ardizzoni Magi, direttrice del centro studi felsineo del distretto 108TB, un convegno dedicato ai temi da sempre cari al lionismo, ossia la fame, i giovani, l'ambiente e la lotta alla cecità. Quest'ultima ha trovato la propria ispiratrice nella persona di Helen Keller, che nel 1925 indusse i Club Lions a divenire "cavalieri dei non vedenti nella crociata contro l'oscurità". Tra i relatori che hanno intrattenuto con relazioni di grande interesse i 500 invitati nel consesso medievale nel centro di Bologna si cita il dott. Mario Barbuto, già direttore dell'Istituto Cavazza, ora Presidente nazionale dell'Unione Italiana Ciechi, occupatosi dell'essenziale invisibile agli occhi. Del tema "fame" si è occupato il Dott. Denis Pantini, direttore area agroalimentare di Nomisma; mentre la Dott.sa Enrica Gentile (presidente gruppo giovani imprenditori di Unindustria Bologna) e l'Avv. Giuseppe Farina hanno trattato i restanti temi dei giovani e dell'ambiente. Il convegno ha registrato anche la prolusione del Prof. Stefano Zamagni, mentre la chiusura dei lavori è stata celebrata con un intrattenimento musicale offerto da giovani musicisti di talento. Il congresso è stato, pertanto, un'altra occasione per declinare i temi cari all'ente nato a Chicago cento anni fa in un contesto bolognese comunque da sempre attento ed attivo nel curarne le iniziative concrete.
Il centro di Bologna - foto di Silvia ZaniboniNe sono esempio anche le campagne contro il morbillo, che ha destato l'attenzione ed il supporto anche dell'oramai filantropo a tempo pieno Bill Gates; ma anche iniziative prettamente locali, come il Lion's day che cade il 9 aprile e vede la raccolta di occhiali usati per i più bisognosi, nonché il concorso internazionale "Un poster per la pace" ed il programma "Leo club", dedicato ai giovani tra i 12 ed i 28 anni. Non si può dimenticare l'impegno profuso anche a favore dell'Istituto Cavazza per agevolarne le attività istituzionali, ma pure le iniziative di raccolta fondi destinate all'acquisto di cani guida per non vedenti (l'ultimo dei quali è stato consegnato ad un abitante di Porretta Terme). L'anniversario sarà quindi, in pieno spirito "lionistico", un'ulteriore occasione per mettere in pratica gli ideali che animano ogni singolo iscritto ai Club Lions.

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