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"...Sorge dunque l’opportunità di utilizzare un nuovo strumento di informazione, di comunicazione e di contatto: la "radio sul web”."

Da qualche mese, l’istituto Cavazza ha avviato una fase di “prove tecniche di trasmissione”, per verificarne l’effettiva fattibilità tecnica e operativa, secondo standard qualitativi accettabili e oneri finanziari sopportabili.

L’esito incoraggiante delle prove fin qui condotte e l’entusiasmo contagioso del piccolo gruppo di persone che al momento cura il progetto, ci spronano a perseguire un assetto più stabile e a dare continuità alla radio.

L’impresa, come al solito, non è delle più semplici e richiede un impegno di programmazione e di gestione che speriamo di saper sostenere, anche e soprattutto con l’aiuto della numerosa utenza la quale ci ha sempre offerto l’apprezzamento, la collaborazione e il pungolo indispensabili a svolgere al meglio il nostro lavoro. Una emittente radio, tuttavia, sebbene funzionante solo tramite web, presenta potenzialità e prospettive che risultano del tutto originali rispetto alla nostra tradizionale offerta di servizi per non vedenti e ipovedenti, ponendo problemi nuovi, ma al contempo aprendo orizzonti più vasti che starà in noi saper esplorare e valorizzare.

Radio di elevata professionalità , facilmente accessibili tramite antenna o tramite web, se ne contano oggi a migliaia nel mondo, tali da rendere la nostra fatica tanto improba quanto inutile se si dovesse cadere nella tentazione di imitare, anzi, di scimmiottare le emittenti più note le quali sono sulla scena con mezzi, capacità e competenze assolutamente inarrivabili.

Occorrerà puntare pertanto su un progetto “di nicchia”, che dia spazio e voce a tematiche altrimenti ignorate, senza perಠrinchiudersi in una sorta di ghetto tale da farci diventare la radio dei ciechi e del loro condominio. Vorremmo invece provare a realizzare uno strumento dinamico capace di accrescere l’informazione, le conoscenze e le competenze relativamente al settore della disabilità visiva, ma anche attento all’insieme delle tematiche del mondo della disabilità , oltre che sensibile a eventi a carattere generale di natura culturale, sociale, ricreativa, ecc.

Avremmo, infine, l’ambizione di utilizzare questo nuovo strumento per sperimentare e praticare opportunità di lavoro per i ciechi, integrative o alternative alle attuali. Pensiamo, ad esempio, al tecnico di regia, al conduttore, allo speaker, al redattore. Stiamo per imbarcarci, insomma, per un’altra travolgente avventura, fidando sulla “buona stella”, sulle benchè modeste capacità organizzative nostre e soprattutto sull’apporto e sul contributo degli ascoltatori che desidereremmo trasformati, quando possibile, perchè no, in attori e diretti protagonisti delle trasmissioni di tutti i giorni.

Mario Barbuto

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